In questo preciso momento storico, in cui il mercato PCVR non se la passa particolarmente bene, chi gioca esclusivamente su HMD da personal computer può trovarsi a giocare e rigiocare quei titoli che l’hanno spinto ad entrare nel mondo della VR, con ben poche sorprese ad aspettarlo tra le nuove release stagionali. Male! Perché nonostante ultimamente i visori PC godano di non troppe novità interessanti dal post-Alyx, il primo mercato al mondo che ci ha fatto assaporare le gioie della realtà virtuale nasconde alcune tra le perle più rare ed imperdibile dell’intero medium. Essendo la PCVR una branca del nostro linguaggio non particolarmente popolata, è infatti facile che molti titoli validi ma invisibili vi siano passati sotto agli occhi senza che nemmeno ve ne siate accorti, ed oggi vi propongo quindi una lista di dieci titoli invisibili per PCVR che non dovete assolutamente sottovalutare!
BallisticNG
La ricerca del clone perfetto di Wipeout su PC si fa sempre più insistente, con uscite che negli anni si sono fatte sentire anche dal grande pubblico come il recente Z-Race e l’italiano Redout. Quello che la maggior parte degli utenti PCVR però non sa è che a fine 2018 è uscito un titolo che si avvicina moltissimo allo spirito del titolo Psygnosis, tanto che – non a caso – gli artefici del prodotto si firmano, un po’ ironicamente, Neognosis. BallisticNG è un titolo di corse futuristiche in groppa a navicelle slanciate e velocissime, che non fa rimpiangere troppo Wipeout sia per quanto concerne i contenuti e sia per quanto riguarda il gameplay. Una grafica squisitamente retrò conferisce poi all’opera Neognosis uno stile estremamente personale e riconoscibile, tanto che non merita di essere dimenticato da chi bazzica il mercato PCVR.
Blind
Tiny Bull Studio è una software house torinese che ha all’attivo un paio di titoli presenti su un buon numero di piattaforme, e che si è mossa oltretutto con largo anticipo sul mercato VR. Proprio a causa di questo anticipo, i nostri non sono riusciti a sfondare nell’immaginario collettivo con il loro titolo di punta per realtà virtuale: Blind; che risulta invece una delle avventure più interessanti del mercato PCVR e non solo. Uscito anche su PSVR, l’esordio VR di Tiny Bull è un titolo in cui interpretiamo una ragazza cieca che si deve muovere tramite l’ausilio di un bastone, che andrà a delineare gli ambienti circostanti ogni volta che toccheremo una superficie. Gameplay semplice ma estremamente interessante, che lascia ampio spazio a soluzioni di game design non banali, a cui abbiamo assistito davvero raramente nelle produzioni dello stesso tipo. Un’atmosfera horror leggera ma appassionante, un buon lavoro sui puzzle ed una longevità sopra la media fanno poi di Blind un titolo decisamnte da recuperare!
Conquer
Conquer ci mette nei panni di un mago guerriero che dovrà affrontare una serie di sfide di difficoltà crescente, esplorando un mondo ispirato al folklore cinese e guardandosi costantemente le spalle dalle numerose creature nemiche che lo popolano. Dritto e senza fronzoli, il prodotto Wan Studio è in grado di divertire per un paio d’ore scarse grazie ad un buon lavoro sugli scontri ed un impatto tecnico più che dignitoso, tanto che – a distanza di anni – ricordo ancora con piacere il tempo passato in sua compagnia. Un costo sotto ai dieci euro a prezzo pieno, fanno poi di Conquer un prodotto assolutamente da considerare se avete esaurito la libreria più conosciuta del mercato PCVR, che sarà in grado di stupirvi ancora ed ancora, nonostante si parli – soprattutto in questo caso – di un prodotto uscito in sordina.
Dead Hungry
Se c’è un titolo culinario in VR che amo profondamente è Dead Hungry. Il titolo di Q-Games è immediato, squisito sul fronte tecnico e divertentissimo, tanto che sono oramai anni che – puntualmente – lo ritiro fuori per cercare di abbattere i miei stessi punteggi. Dentro ad un food truck dovremo qui preparare decine di hamburger e patatine fritte per mandrie sconfinate di zombie che dovremo saziare prima che vengano a farci la pelle; con tanto di boss, nemici speciali e così via. Il classico sistema a stellette che premia i giocatori più efficienti è una vera e propria droga, e Dead Hungry è in grado di divertire letteralmente chiunque, a prescindere dal grado di conoscenza della realtà virtuale. Di questo spero ancora vivamente in un porting su Quest ma, nel frattempo, dovete comunque recuperarlo su PC o PSVR, anche perché – almeno su Steam – costa poco più di cinque euro a prezzo pieno!
Kartong
Vi avevo parlato di Kartong nella rubrica “Giochi da Bundle” qualche anno fa, stupendomi del fatto che – nonostante il prezzo budget e la scarsa pubblicità – il titolo di Antler Interactive fosse uno dei migliori giochi PCVR usciti nel 2018. In questa sorta di roguelike dall’estetica alla Teraway sotto acidi, dovremo collezionare degli oggetti all’interno di una serie piuttosto variegata di livelli, nascondendoci da mostri spaventosi ed evitando le trappole disseminate per le strade di cartone che compongono il mondo di gioco. Bellissimo da vedere e molto stimolante sul fronte del gameplay, Kartong è il gioco di cui non pensavate di aver bisogno, ma che riuscirà a stregarvi su tutti i fronti, qualunque giocatore VR voi siate.
Quell 4D
Scherziamo spesso, anche in live, del fatto che la review di Quell 4D, pubblicata circa tre anni fa, non abbia nemmeno 200 views sul nostro canale YouTube. Questo è gravissimo, un po’ perché dovete recuperare anche i vecchi video, un po’ perché il titolo di Rubycone è oggettivamente un ottimo sparatutto. Quell 4D è praticamente il primo Doom, ma in VR e con tanti animaletti colorati a popolare gli angusti corridoi del suo level design. Non fatevi però ingannare dall’estetica scanzonata del prodotto, perché violenza e gameplay si allineano realmente con il capolavoro di ID software, e la campagna di Quell 4D saprà divertirvi per ore grazie ad un ottimo lavoro su gunplay e progressione generale del racconto. Un prodotto dimenticato ma decisamente da recuperare per tutti gli amanti degli FPS old school!
Reboant
Se siete giocatori prevalentemente PCVR, probabilmente, cercate dai videogiochi in realtà virtuale soprattutto una grafica di un certo tipo. Ecco Reboant: Endless Dawn, dei cinesi di Darklord, è tutt’oggi uno dei prodotti visivamente più importanti del mercato PC, tanto che ancora oggi non sfigura in un contesto che strizza l’occhio prevalentemente ai visori standalone. In Reboant dovremo abbattere un gran numero di mostri alieni muovendoci su un pianeta sconosciuto attraverso un sistema di locomotion intelligente e totalmente privo di problematiche legate al motion sickness; affrontando una campagna ardua ma stimolante che potrà sicuramente soddisfare gli amanti degli FPS single player. Non parliamo certo di un capolavoro in termini narrativi e di gameplay, anche perché il titolo è in EA da tre anni e probabilmente non verrà mai concluso, ma per l’euro e mezzo che costa e quello che offre, Reboant è sicuramente un titolo da tenere assolutamente d’occhio se siete predisposti al genere di riferimento. E poi, sparare all’impazzata armati di armi futuristiche a creature che spuntano da ogni dove è sempre molto soddisfacente.
Scanner Sombre
Introversion Software ha fatto poca roba, ma tutta interessante. Da Darwinia ad Uplink, da Prison Architect a questo Scanner Sombre; le produzioni dello studio inglese si sono sempre rivelate originali ed estremamente personali; tanto che – generalmente – o lì si ama li si odia. Scanner Sombre è forse l’esperimento più bizzarro tra la manciata di titoli prodotti, e ci mette nei panni di un uomo perso in una lunga serie di grotte sotterranee da cui dovremo uscire. La cosa interessante è che queste grotte sono totalmente buie, e per orientarci all’interno dei corridoi dovremo scannerizzare con un oggetto speciale il perimetro di tutti i livelli. Questa è di fatto la meccanica principale di Scanner Sombre, che non è altro che un walking simulator esplorativo teso ed intenso, che riesce a palesare con grande grazia il suo racconto proponendo una meccanica inedita e perfetta per la realtà virtuale. Forte anche del suo prezzo irrisorio, scanner Sombre è un titolo che ogni appassionato di avventure e walking simulator deve provare almeno una volta nella vita!
SUPERHYPERCUBE
Phil Fish è un nome sicuramente noto a chi conosce l’industria videloudica, soprattutto per aver realizzato quel Fez che ha restituito, insieme ad una manciata di colleghi, nuova linfa vitale al videogioco indie come lo conosciamo oggi. Il nostro è anche famoso per i suoi litigi sul web, tanto che ad un certo punto ha mollato tutto ed ha fondato un collettivo di gaming sperimentale che esordisce con SUPERHYPERCUBE: un puzzle game esclusivo per realtà virtuale che sta tra Tetris nel concept e Rez nell’estetica. Il prodotto di Kokoromi è un titolo imperdibile sia per gli appassionati di rompicapo, sia per chi dal videogioco cerca soprattutto le vibes più arty. Ahimè, nonostante le sue indubbie qualità, SUPERHYPERCUBE è stato un po’ dimenticato anche a causa dello spirito anarchico ed anti commerciale del collettivo, che merita invece di esser scoperto ed apprezzato dai giocatori da personal computer. Il titolo è comunque disponibile sia su PC che su PSVR; aspettiamo giusto una versione Oculus Quest per farlo arrivare al grande pubblico.
Battle of Red Cliffs VR
Letteralmente sconosciuto praticamente a tutti, Battle of Red Cliffs è la miglior riproposizione del mosou in realtà virtuale, in cui abbattere decine e decine di guerrieri attraverso un buon numero di armi bianche. L’ottima estetica ed il suo ritmo forsennato sono sicuramente due dei più grandi punti a favore dell’opera Wisecat, che propone al giocatore un’esperienza breve ma estremamente rigiocabile, che si fa addirittura workout game per quanto ci fa muovere fisicamente. Se siete cresciuti a pane e Dinasty Warrior non potete assolutamente farvi scappare questo ottimo titolo, sfortunatamente dimenticato da un pubblico PCVR sempre chiassoso, che spesso non ha nemmeno voglia di indagare un po’ al di là di quella manciata di prodotti molto conosciuti. Per me Battle of Red Cliffs è stato una delle più grandi sorprese di fine 2017, vi invito a farlo vostro e scoprirlo oggi per la prima volta, poiché sono sicuro che sarà in grado di colpirvi tanto quanto ha colpito me.
Questi sono dieci titoli di una lista che comprende altre dozzine di prodotti VR dimenticati, ma che – soprattutto in un momento come questo, in cui la PCVR cammina a stento – andrebbero erti a portabandiera di un mercato che brillava soltanto fino a qualche anno fa. Non sappiamo se la PCVR tornerà ad essere il riferimento del mercato, e se lo farà, succederà ben dopo PSVR 2 ed un ipotetico Oculus Quest 3; ma se siete appassionati di computer vi consiglio vivamente di dare un’occhiata ai titoli citati in questa lista. Il mondo della realtà virtuale è letteralmente zeppo di piccole e grandi esperienze indimenticabili, forse più che il mercato flat della scorsa gen; dobbiamo solo ricordarci ogni tanto che non tutti i giochi devono essere Half Life Alyx, e che spesso il passato nasconde roba meravigliosa che – per un motivo o per l’altro – ci siamo fatti sfuggire.
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