Il mercato videoludico cinese è un mercato enormemente stratificato. Da una parte abbiamo quei prodotti che vengono additati come “cinesi” nella sua – discutibile – accezione negativa. Sono quei titoli tuttavia oggettivamente mal fatti, frettolosi e scopiazzati, che esistono parallelamente a qualunque tipologia di prodotto. Tuttavia affermare che l’industria videoludica cinese sia tutta così è un’affermazione tanto stereotipata quanto l’affermare con convinzione che tutti gli italiani rubano o, invertendo il concetto, che in Italia si mangia (sempre) bene. Tutto è relativo, quanto più in un mercato enorme come quello che parte dall’Asia e arriva in occidente; ed è quindi meno raro di quanto si possa pensare il trovare videogiochi cinesi di buona o ottima fattura, specialmente nell’ambito della realtà virtuale: sottogenere su cui la Cina sta puntando con grande continuità.
18 Floors è l’esordio VR di Aoga Tech e si propone come una classica escape room in realtà virtuale, come ormai ne abbiamo viste molte. Il concept tuttavia è più intrigante del solito, con un’impronta in qualche modo narrativa che si sviluppa nei diciotto livelli che il titolo promette di avere alla fine del suo percorso produttivo, che – ahimè – è solo all’inizio.
Il titolo di Aoga Tech propone ad oggi soltanto i primi due livelli di gioco, ma la software house cinese ha già annunciato l’uscita dei due successivi tramite un DLC gratuito, in arrivo durante l’ultimo quarto dell’anno. Non si sa ancora se i piani che vanno dal quinto al diciottesimo saranno pubblicati con lo stesso metodo, ma se 18 Floors arriverà a compimento e rimarrà al prezzo di listino d’uscita è plausibile che dal quinto in poi si opterà per dei contenuti a pagamento.
18 Floors è ambientato prima in un bizzarro bunker dismesso, poi in un vagone di una nave che viaggia apparentemente sull’oceano. Il clima generale è chiaramente di stampo onirico, con elementi realistici che si fondono a suggestioni fantastiche e la cura riposta nell’estetica e nel timbro visivo è di buona qualità. Ricollegandoci al discorso d’apertura, 18 Floors è uno di quei titoli cinesi che ce la fanno, soprattutto rapportando l’implementazione tecnica e il polishing al prezzo di vendita e che non ha nulla da invidiare a prodotti di fascia un po’ più alta.
Anche l’utilizzo dei PS Move sulla versione Playstation 4 è stato gestito con mestiere, con un tracking dignitoso e una buona gestione dei comandi e del movimento, soltanto tramite teletrasporto.
La grande pecca dell’escape room di Aoga Tech sta tuttavia nelle fondamenta del gameplay. I puzzle del titolo sono impegnativi e spesso appaganti, ma qualche volta spingono davvero troppo l’acceleratore sugli intricati passaggi necessari a raggiungere la soluzione finale.
E’ plausibile che questo punto sia prettamente personale e non nego che il vero punto debole potrei proprio essere io, ma soltanto nella prima stanza – composta da una dozzina di passaggi – sono rimasto bloccato per circa un’ora. Un’ora sofferta, concentrata su due specifiche sezioni verso il finale di cui alla fine son riuscito a venirne a capo, ma che fanno pensare come non tutti gli enigmi siano ben bilanciati.
Visto l’irrisorio prezzo a cui viene venduto, 18 Floors può esser benissimo preso in considerazione dagli amanti delle escape room in realtà virtuale. I contenuti non sono quelli del gioco finale, che se tutto va bene conterà davvero diciotto livelli, ma i due ad oggi presenti riescono ad offrire un buon livello di sfida e una buona longevità, nella media delle produzioni VR della stessa fascia.
18 Floors è disponibile dal 3 Luglio su Steam, Oculus Store e Playstation Store, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift, PSVR e PS Move.
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