Giocato con Pico 4 su PC
Nel 2016 la realtà virtuale era più bella, diciamoci la verità. Tutti sperimentavano con il linguaggio, i budget erano più alti, le produzioni di qualità superiore. Prima dello scoppio della bolla, la cui colpa – a parer mio – rimane di PlayStation e il suo lavoro con il suo primo visore, il mondo VR ci aveva offerto prodotti veramente eccezionali. Arizona Sunshine era uno di questi: un’avventura tradizionale in cui, attraverso la storia di un uomo perso tra migliaia di zombie, dovevamo sparare, nasconderci e risolvere qualche puzzle, cercando di tornare alla civiltà. Era un gioco semi-perfetto, di quelli che oggi – nel mercato contemporaneo – se ne vedono raramente. E quindi urrà per Vertigo Games, perché è riuscita, a sette anni di distanza, a proporci un seguito che riprende esattamente la formula della prima wave della realtà virtuale, proponendoci esattamente l’Arizona Sunshine 2 che avremmo voluto vedere.
Il titolo di Vertigo Games è quasi una sorta di soft reboot dell’originale. Siamo ancora quell’uomo abbandonato tra i deserti dell’america centrale, che cerca di farsi salvare da un’ipotetica squadra militare alla ricerca di superstiti, mentre ne passa di cotte e di crude in un mondo post-apocalittico e fortemente inospitale. Questa volta, però, non sarà da solo, perché all’inizio della sua nuova avventura incontrerà Buddy: un pastore tedesco che diventerà il suo unico amico, e con il quale si instaurerà un rapporto che risulterà centrale per l’elemento narrativo del gioco. Parliamo sempre di uno zombie game con una trama senza troppe pretese, ma il flow del terzo atto – e alcune chicche sparse quà e là per il gioco – riescono a rendere il racconto di Arizona Sunshine 2 inaspettatamente più appassionante del previsto, più intelligente e – addirittura, a tratti – sinceramente commovente.
Il design che muove il prodotto rimane tuttavia quello: una serie di livelli legati dall’impulso narrativo, in cui il nostro alter ego dovrà muoversi verso la sua meta, cercando di non farsi mangiare il cervello. È a tutti gli effetti uno shooter, Arizona Sunshine 2, con un elemento horror ancora meno marcato e una sensibilità che si avvicina a quel Dead Island 2 che abbiamo giocato con grande piacere all’inizio dell’anno sugli schermi tradizionali; forse meno creativo sul fronte delle uccisioni e delle situazioni, ma egualmente divertente nel suo game loop. Durante il nostro percorso troveremo armi di varia natura, che ci permetteranno di eliminare centinaia e centinaia di zombie dentro alle situazioni più disparate; ci ritroveremo a confronto con scalate impossibili tra treni pericolanti e montagne minacciose; e ogni tanto, durante i suoi momenti più brillanti, vivremo in prima persona momenti scriptati e cinematografici che non si vedevano da un po’, in realtà virtuale. Arizona Sunshine 2 è tutto quello che ci si aspetta non solo dal seguito del capostipite, ma da un’avventura di stampo action in realtà virtuale, e questo e sicuramente il più grande complimento che è possibile fare a Vertigo Games.
Un altro complimento, legato sempre alla sua struttura, è il ritmo della campagna. Tutti i momenti sopracitati sono pensati per non annoiare mai, per restituire sempre un ritmo dell’azione – o dell’attesa – che riesce a ingaggiare chi gioca, incuriosendolo costantemente grazie alle sue trovate; sia a livello di meccaniche, che sul fronte narrativo. Vien da sé che un prodotto così pulito non poteva certo durare un’eternità, e infatti la campagna di Arizona Sunshine 2 si aggira tra le cinque e le sei ore scarse, ma sono cinque ore eccezionali, che vi verrà probabilmente voglia di rigiocare: magari per completare gli achievement, o magari per una seconda run in compagnia. Il titolo di Vertigo Games si può infatti giocare anche insieme a un amico online, aumentando il divertimento e le capacità distruttive del team, restituendoci finalmente un’altra avventura narrativa da giocare in insieme ai nostri amici.
Ciò che differenzia di più il nuovo capitolo rispetto al precedente è, in ogni caso, il nostro fido cagnolone. Buddy può non solo attaccare in autonomia i nemici che trova sul suo raggio visivo, ma può soprattutto eseguire degli ordini che potremo impartirgli attraverso l’utilizzo di un tasto. Potremo fargli attaccare un nemico specifico, fargli recuperare una chiave dentro a una casa inagibile, fargli spostare un cadavere che blocca un cancello. Sono tutte operazioni molto semplici, ma bastano e avanzano per riuscire a creare empatia con Buddy da una parte, e per offrire qualche variazione ludica sul tema, dall’altra.
Purtroppo le animazioni del nostro compagno a quattro zampe non sono tra le migliori mai viste in un videogioco. Nonostante un’intelligenza artificiale dignitosa, Buddy si muove in modo un po’ secco e rigido, rispetto a quello che avrei voluto vedere. È vero che è chiaramente un limite di un team dalle dimensioni modeste rispetto ai grandi player del mercato, ma – vista la qualità visiva di tutto il resto – un pochino stona. Tutti gli altri elementi visivi e stilistici sono invece davvero eccezionali. I modelli poligonali dei nemici, le ambientazioni, il post processing e il blocking degli elementi a schermo sono da produzione molto vicina a quello che ci aspetteremmo da un tripla A in realtà virtuale, specialmente su PC. Ho provato il gioco sia sul mio i9 13900k, 4090 e 64GB di Ram che su Meta Quest 3. Sul primo nulla da dire: il gioco è pulitissimo, ricco di dettagli e curato maniacalmente in ogni suo aspetto. Ma anche la versione Quest 3 non scherza, e riesce a muovere un mondo di gioco credibile e dettagliato, nonostante le capacità dell’hardware standalone.
Se c’è un elemento – in entrambe le versioni – che non mi ha fatto impazzire è la gestione degli ambienti scuri. Sia con, che – soprattutto – senza torcia, i momenti più bui di Arizona Sunshine 2 sono davvero troppo difficili da leggere. Capisco la necessità di creare l’ansia propria di un ambiente non illuminato, ma ci sono sezioni in cui sinceramente è quasi impossibile orientarsi, se non sparando a casaccio per creare un minimo di luce intorno a noi. Non ho idea se il problema nasca da un lavoro nativo su PSVR2, che magari – attraverso la profondità del suo pannello OLED – riesce a lavorare meglio su determinate zone, ma su PC e Quest 3 il problema, un po’, si fa sentire.
Da non dimenticare poi la possibilità di continuare a giocare ad Arizona Sunshine 2 dopo la conclusione della campagna anche soltanto con la sua modalità orda, che ci permette di devastare decine e decine di mostri da soli o in multiplayer online, cercando di raggiungere il punteggio maggiore. Forse oggi una modalità come questa risulta un po’ demodè, ma rimane un ottimo invito per rimanere ancora qualche ora sul prodotto, prima di passare alla prossima avventura.
Purtroppo, o per fortuna, a ‘sto giro manca totalmente il doppiaggio in italiano, che era stato ampiamente criticato con la prima iterazione del franchise. Era un doppiaggio ridicolo, ma – in un certo senso – divertente e consapevole, e forse mi sarebbe piaciuto ritrovarlo anche qui, con questo seguito. In ogni caso sono presenti i sottotitoli in italiano per qualunque elemento di gioco, sia sottotitoli dei dialoghi, che testi in game. Sul fronte dell’accessibilità infine, è possibile giocare sia con movimento libero che con il teleport, per andare incontro a tutti gli stomaci abituati, o non abituati, alla realtà virtuale.
Arizona Sunshine 2 mi ha fatto tornare a quando i videogiochi in realtà virtuale erano tutti (o quasi) videogiochi di un certo livello. C’è il know how del linguaggio, la volontà di proporre un’esperienza videoludica e cinematografica degna di un tripla A, la voglia di osare nella narrativa, la cura per il dettaglio e la quantità di contenuti. Qualcosina non funziona perfettamente, ma stiamo comunque parlando di uno dei prodotti più polished e – paradossalmente – pieni di vita degli ultimi anni. Se vi era piaciuto il primo compratelo a occhi chiusi, mentre se non vi siete mai approcciati alla saga potete sia partire da qui, che recuperare i precedenti e poi fiondarvi sul nuovo prodotto di Vertigo Games. D’altronde, quando un videogioco è fatto bene, non invecchia davvero mai.
Arizona Sunshine 2 è disponibile dal 7 dicembre 2023 al prezzo di 49,99€ su PC, PlayStation VR2 e Meta Quest 2/3.
Oppo è un’azienda fondata in Cina nel 2004 e, insieme a OnePlus, Realme e Vivo,…
Double Jack ha appena lanciato il primo DLC per il suo acclamato gioco ritmico VR,…
Home Sports è il nuovo gioco multi-sports di Resolution Games, già autori di Demeo e…
Lo sviluppatore indipendente Leonard Menchiari, noto per Trek to Yomi e The Eternal Castle Remastered, insieme al publisher…
Barbie è l'ultimo crossover di Synth Riders Experience ed è disponibile oggi sulla maggior parte…
Durante l'evento, al SIGGRAPH Asia 2024 è stato rivelato che il PlayStation VR2 riceverà la funzionalità…