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BRINK Traveler | la recensione | Oculus Quest, PCVR

Giocato su Oculus Quest 2

Come probabilmente non tutti sanno, la realtà virtuale è un mezzo straordinario non solo per giocare, ma anche per guardare film, assistere a eventi, ma soprattutto visitare luoghi. Dalle foto a trecentosessanta gradi di Facebook ai video immersivi su Youtube, attraverso un HDM casalingo è possibile andare in un batter d’occhio dall’altra parte del mondo comodamente da casa, esplorando luoghi che mai nella nostra vita avremmo visto. È questo il caso di BRINK Traveler, il primo titolo di BRINK XR uscito in questi giorni su PC e Oculus Quest, che ci permette di visitare dodici luoghi ricostruiti meravigliosamente in fotogrammetria. Vediamo insieme di cosa si tratta della nostra recensione.

La fotogrammetria è una tecnologia che permette di scannerizzare un ambiente attraverso una serie di telecamere ad altissima definizione, munite di un sensore che permette di registrare anche la profondità degli oggetti. Attraverso questo metodo di cattura è quindi possibile ricostruire nel dettaglio oggetti e ambienti di qualsiasi tipo, con una fedeltà rispetto alla controparte reale davvero sconcertante.

BRINK Traveler non è il primo della sua categoria, e prima di lui abbiamo visto prodotti come Blueplanet VR e Zen Universe provare a immergerci in ambienti naturali meravigliosi e sconvolgenti, ma nessuno prima dell’opera di BRINK XR era andato così vicino al fotorealismo. La tecnica di fotogrammetria usata nell’ultimo arrivato su Oculus Quest è qualcosa di realmente stupefacente, e propone non solo una definizione allucinante, ma anche un lavoro sui dettagli da pelle d’oca. Se la fotogrammetria permette di catturare una foto in tre dimensioni, è sul lato dell’integrazione animata che c’è del lavoro da fare, e BRINK Traveler stupisce anche grazie a questi specifici elementi di contorno. Cascate in movimento, uccelli e foschia, danno vita a un quadretto che risulta sempre vivo, autentico, costantemente in moto. Raramente mi è successo di soffermarmi per così tanto tempo su un dettaglio, ma BRINK Traveler riesce a farci riscoprire l’ebrezza della sola osservazione, e lo fa con una grazia davvero rara.

A oggi, gli ambienti esplorabili in BRINK Traveler sono dodici, e molti altri ne arriveranno nel corso dei prossimi mesi. Già così com’è – in ogni caso – l’offerta proposta dal prodotto è di altissima qualità, e ci dà la possibilità di dare un occhio a posti come il Monte Morrison, le Alabama Hills, il Death Valley National Park, il Crystal Crag e molto altro. Ovviamente le location, anche per ovvie limitazioni tecniche, si concentrano sui parchi naturali americani, ma non sono escluse alcune chicche inaspettate da tutt’altra parte del mondo.

L’elemento di gamification di BRINK Traveler non è tuttavia limitato alla sola scelta della location. All’interno delle mappe avremo la possibilità di scovare tre piccole curiosità sul luogo, raccontate da una narratrice che – in lingua inglese – andrà a fare qua e là un po’ di nozionismo storico. Personalmente poco m’importa degli accenni da guida turistica, ma è giusto che ci siano. Inoltre, su alcune mappe, potremo anche spostarci tra più punti, osservando la location da prospettive differenti, ed esplorandole tutte a piedi per una manciata di metri.

Attraverso i tool a nostra disposizione potremo poi osservare i luoghi proposti anche in notturna, e scattare delle foto virtuali attraverso le nostre stesse mani; elementi non particolarmente utili, ma che aggiungono profondità all’operazione.
Giusta anche la possibilità di far installare singolarmente le mappe, poiché ognuna di esse andrà a pesare circa cinquecento megabyte sulla memoria interna del nostro Quest, iniziando a farci star stretta l’ormai vetusta versione da 64Gb.

Azzeccatissima poi la veste puramente grafica: elegante e minimale, che va ad accompagnare con una certa verve i menù di gioco e l’esplorazione delle singole aree.

BRINK Traveler è un sogno che si avvera per tutti quelli che vogliono esplorare luoghi del mondo difficili da raggiungere autonomamente, e utile anche come segnaposto per luoghi che – invece – andremo prima o poi a vedere dal vivo. Che sia soltanto una gita virtuale o un assaggio di quello che sarà poi, vivere con questa immediatezza alcuni dei posti più spettacolari del mondo è un qualcosa di raro e prezioso, che soltanto la realtà virtuale è in grado di restituirci e che, soprattutto per i dieci euro che costa, non dovreste lasciarvi scappare.

BRINK Traveler è disponibile su Steam e Oculus Quest dal 9 Settembre 2021 al prezzo di 9,99€.

 






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Alessandro Redaelli

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