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Broken Spectre | la recensione | Quest 2

Giocato su Meta Quest 2

L’hand tracking è una tecnologia estremamente interessante, che ci permette di usare le nostre vere mani al posto dei controller, dentro alle esperienze VR. Fino a oggi, hanno provato a sfruttare questa stuzzicante feature di Quest 2 una piccola manciata di esperienze di stampo contemplativo; ma perché nessuno ha provato a lavorare sull’horror? Games by Stitch tenta quindi l’inedita strada dell’orrore in VR che sfrutta l’hand tracking, pubblicando – per ora solo su App Lab – Broken Spectre, un cosmic horror da uno dei produttori originali di The Blair Witch Project.

Attraverso i più classici clichè del genere, in Broken Spectre interpretiamo una donna che torna nel bosco in cui suo padre, venticinque anni prima, era scomparso. Nel tentativo di ripercorrere i passi dell’uomo, il nostro alter-ego si ritroverà faccia a faccia con un mistero irrisolto e mostruoso, con cui dovrà necessariamente fare i conti. È una premessa da horror contemporaneo un po’ generico, ma Broken Spectre riesce a raccontarla con buon gusto, forte anche di una manciata di elementi di messa in scena davvero azzeccati. L’idea di vivere dall’interno una sorta di film horror che va avanti – più o meno – con il pilota automatico è buona, ma all’atto pratico cosa dobbiamo fare?

L’idea più originale di tutto il pacchetto è quella di sfruttare interamente l’hand tracking per tutti gli elementi che definiscono le meccaniche di gioco. Azioni come spostarsi, ruotarsi, prendere e combinare oggetti, si potranno tutte quante eseguire con delle semplici gesture, inaspettatamente naturali e perfettamente funzionali al ritmo del racconto. Puntando una sorta di fantasma del nostro personaggio e chiudendo la mano potremo quindi muoverci attraverso un’eccellente sistema di movimento a nodi (che oltretutto scongiura totalmente il motion sickness), per ruotare la telecamera basta puntare il pollice verso l’alto e ruotarlo, e per prendere e utilizzare gli oggetti, beh… basta prenderli e utilizzarli, come faremmo senza un caschetto di realtà virtuale in testa.

Le cose da fare sono poche e semplici, ma la reattività dell’hand tracking è davvero molto buona, e ci fa godere di un piccolo racconto horror in una maniera estremamente originale; tanto inedita, quanto azzeccata.

A dirla tutta, ci sono delle azioni specifiche, quelle più complicate, che soffrono ancora dei limiti della tecnologia su Quest 2, ma mentre si gioca si ha l’impressione che con un hardware un filo più aggraziato su questo fronte – forse Quest 3 – Broken Spectre potrebbe risultare un’esperienza davvero eccellente. È infatti tutto ancora un po’ sporco: ci si passa sopra, se si ha esperienza con la realtà virtuale e si è curiosi di dare un’occhiata a cosa ci riserva il futuro, ma siamo ancora lontani da quell’esperienza user friendly che può fare la fortuna di un’intera tecnologia.

Il gioco, tolto questo gimmik, funziona, intrattiene e addirittura spaventa, ma non è nulla più della somma dei suoi elementi. Giocato attraverso i controller tradizionali, compatibili se si sceglie di non optare per l’hand tracking, Broken Spectre assomiglia più a un walking simulator di genere, che a un videogioco particolarmente raffinato.
Ciò comporta che un tipo di fruizione potrebbe risultare un filo più noiosa del previsto, mentre l’altra ancora un po’ troppo sporca per raggiungere le vette che merita la tecnologia su cui si basa.

Simpatico lo stile, vicino al Firewatch di Campo Santo, ma con un livello di dettaglio chiaramente molto inferiore, che si adatta all’hardware ormai superato di Quest 2.
Tuttavia, la direzione artistica è molto buona, e Broken Spectre riesce comunque a immergerci dentro a una storia sufficientemente interessante da far passare le sue due ore di durata, esattamente come fossimo dentro a un film horror a basso budget, convincente quanto basta per farci arrivare ai titoli di coda.

Broken Spectre è un’esperimento che ci dimostra le potenzialità di una tecnologia straordinaria, che lavora bene nell’adattamento ai traguardi tecnici che abbiamo raggiunto a oggi. Non siamo ancora dalle parti di un prodotto rifinito e pronto per un pubblico generalista, ma se siete affamati di horror in realtà virtuale il titolo di Games by Stitch può sicuramente farvi passare un paio d’ore agganciati al vostro headset, in attesa di scoprire cosa si nasconde su quelle montagne che vostro padre ha osato guardare un po’ troppo da vicino.

 

Broken Spectre è disponibile su App Lab dal 21 giugno 2023 al prezzo di 11,99€






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Alessandro Redaelli

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