Giocato su PlayStation 5
La campagna di Call of Duty: Modern Warfare II è forse la migliore della saga da qualche anno a questa parte, ma per i motivi che non vi aspettereste. Tra le altre cose, sono sempre stato un grande fan dei videogiochi single-player dritti e super scriptati, quelli in cui puoi permetterti di spegnere il cervello e farti trasportare in un racconto di stampo hollywoodiano senza troppe sovrastrutture, magari sparando tutto il tempo a roba che si muove sullo schermo. Call of Duty, in questo senso, ha praticamente sempre accompagnato la mia vita da videogiocatore. Fin dal secondo capitolo della saga, COD è stato il mio no brainer per eccellenza: quello che acquistavo ogni volta quasi esclusivamente per farmi la sua campagna da quattro, cinque ore, per poi passare con più serenità al prossimo gioco. Chi compra Call of Duty per la campagna, direte voi? Beh, io, tanto che di molti dei suoi capitoli il multiplayer non l’ho visto nemmeno di striscio. Parliamo quindi oggi di Modern Warfare II, il seguito del reboot del primo MW, e – nello specifico – della sua campagna esplosiva e adrenalinica, che esce a una settimana di distanza dal suo comparto online, in esclusiva per chi ha pre-acquistato il gioco.
La storia è semplice: la famigerata Task Force 141 – guidata da volti noti e inediti della saga – sta dando la caccia al terrorista iraniano Hassan Zyan, che sostituisce il Vladimir Makarov che accompagnava l’opera originale. Dalla ricerca del sopracitato, i nostri protagonisti dovranno farsi strada a partire dal Medio Oriente per passare poi da Messico e USA, in un turbine di situazioni, nuovi amici-nemici, e tante battutacce da action movie anni ottanta. Sebbene a livello tematico Modern Warfare II non sia esattamente Voltaire, e a volte fuoriesca con un po’ troppa insistenza l’apologia americana più spiccia, c’è da dire che la narrativa imbastita da Infinity Ward riesce a muoversi nei limiti di una struttura solida, che rimane chiara nonostante la frammentazione del racconto, divertendo e ingaggiando se presa esattamente per quel che è.
Ma è sul fronte del gameplay che – paradossalmente – Modern Warfare II prova a fare qualcosa di molto diverso dal solito. Quello che non cambia, e che anzi subisce l’ennesimo miglioramento marginale, è il gunplay. Soddisfacente, veloce e di stampo arcade, l’atto di uccidere in Modern Warfare II è un qualcosa di realmente eccezionale, grazie soprattutto a una lunga serie di bocche da fuoco che reagiscono in maniera precisa, variegata e puntuale ai nostri feedback. Tuttavia, già sul fronte del gunplay, una piccola variazione c’è. Nonostante la serie non abbia mai puntato al realismo più crudo dei mil-sim più blasonati, MW2 cerca di restituire una parvenza dello stesso, e lo fa partendo da una difficoltà molto più alta degli altri capitoli della saga. Con due colpi butterete giù i tango, e con due colpi loro butteranno giù voi. Va da sé che se prenderete Modern Warfare II come il solito COD rischierete di morire molte più volte rispetto a tutti i capitoli principali della saga messi insieme. Trovare il bilanciamento tra il divertissement dell’arcade e la precisione del realismo non è facile, ma quello dell’ultimo COD di Infinity Ward risulta un buon compromesso, che potrebbe fare scuola nel contesto dello stesso genere negli anni. Al di là dell’approccio, le aggiunte sul fronte delle meccaniche sono diverse.
Abbiamo intanto degli inediti scontri in acqua, un po’ pretestuosi nella campagna, e che servono chiaramente da banco di prova per il multiplayer. Non particolarmente entusiasmanti nel contesto delle missioni, ma originali per approccio allo scontro. Tornano invece le fasi più stealth, e in questo caso con molta più insistenza. Modern Warfare II affianca ai momenti di action puro anche una lunga serie di momenti più ragionati, che si discostano fortemente da quello che ha sempre proposto la saga. In questo senso, queste sezioni funzionano a metà. È encomiabile la volontà di provare a variare la formula, e in alcuni casi il risultato è anche simpatico; ma da Call of Duty generalmente cerchiamo azione e velocità, e non vogliamo vagare di soppiatto di stanza in stanza, recuperando risorse utili a creare diversivi. In Call of Duty non voglio pensare all’approccio, voglio pensare a eliminare qualunque nemico mi si scagli di fronte, possibilmente accompagnato da momenti cinematici e guidati, da farmi sentire dentro a un film. Eppure – nonostante tutto – bisogna ammettere che questa è una delle campagne del franchise in cui si cerca con più insistenza la varietà di situazioni, e che quando becca la meccanica del momento, la becca davvero. Penso a una fase incredibile sopra una nave, cercando di eliminare il nemico senza farsi schiacciare da dei container che continuano a cambiare posizione; penso a una sezione “al contrario” in autostrata; penso a una tesissima missione di supporto aereo. Insomma, quando ci riesce, Modern Warfare II ci regala davvero il meglio del brand condensato in un capitolo, e non è cosa da poco. Quello che non gli riesce è invece il lavoro sui mezzi: troppo sgangherati da utilizzare e con una meccanica di fuoco non esattamente rodata a puntino.
Si sta parlando tanto della bellezza grafica di questo Modern Warfare II, ma devo dirvi che sono d’accordo soltanto a metà. Su Playstation 5, console su cui ho giocato al titolo, il prodotto restituisce un ottimo colpo d’occhio e alcuni momenti scenografici mozzafiato. D’altro canto, il lavoro su protagonisti e NPC non è sempre eccellente. Soprattutto quando ci si allontata un po’ dagli stessi e la massa poligonale va a snellirsi, escono fuori tutti i limiti di un titolo che deve necessariamente girare anche sul old gen, e che risulta un po’ altalenante in vista di alcuni prodotti di punta della nuova stagione PS5. Forse il fastidio deriva anche dalla contrapposizione abbastanza importante con le cutscene in CGI: impressionanti tecnicamente, ma ancora molto distanti dall’effettivo engine in-game. In ogni caso il lavoro sul lighting e sulle texture è di gran livello, e corona un comparto tecnico quantomeno molto buono, condito da dei 60fps granitici che non ci pensano nemmeno per un secondo a scendere sotto la soglia imposta. Buono anche il commento sonoro, anche se non indimenticabile, e sicuramente più nascosto tra il baccano del sound design rispetto ad altri capitoli della saga.
Il Dual Sense, almeno nella campagna, non mi ha invece stupito come pensavo. Potrebbe essere per un passaggio sempre più deciso verso le piattaforme Microsoft; ma ricordavo che il Call of Duty: Cold War i trigger adattivi e la vibrazione del controller fossero sfruttate in maniera un pochino più creativa e decisa. Amen, questo non cambia di certo l’esperienza, ma risulta un po’ un peccato.
La campagna di Call of Duty: Modern Warfare II si può chiudere in circa sei ore: una longevità perfettamente in linea sia per i parametri della saga, sia per quello che può restituire un’esperienza di questo tipo al giocatore. Chiaramente, per tutti quelli che non sono strani come me, il single-player è soltanto il ponte che porterà gli utenti ad aprirsi al multigiocatore dal 28 Ottobre; accompagnati da qualche ricompensa speciale se si sarà conclusa l’esperienza a giocatore singolo. Per le modalità multigiocatore ci vediamo su Twitch, tanto che ovviamente quella che state leggendo non è da intendersi come una recensione completa del prodotto.
Il reboot di Modern Warfare II ci restituisce una bella campagna, con alcuni tra i momenti più alti mai vissuti nella saga: legati soprattutto alle sezioni scriptate e cinematografiche alle quali ci ha abituato il brand. Il gunplay è poi meraviglioso, e presta il fianco soltanto a una manciata di nuove meccaniche che, nel tentativo di riscrivere la formula, finiscono per annacquarla anche un po’. Se siete tra quelli che comprano COD per la campagna, in ogni caso, sappiate che questo è decisamente uno di quelli buoni; forse il più buono da un po’ di tempo a questa parte.
Call of Duty Modern Warfare II è disponibile dal 28 Ottobre 2022 al prezzo di 69,99€ su PC, Playstation 5, Playstation 4 e Xbox.
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