Playstation VR, negli ultimi mesi, non se l’è passata particolarmente bene. Dopo quell’Oculus Quest 2 che ha abbattuto il muro dei prezzi proibitivi, del gaming wireless senza compromessi e dell’alta risoluzione in realtà virtuale, il vetusto hardware di Sony ha subito una battuta d’arresto considerevole, dovuta anche ad una compatibilità con PS5 non perfettamente a fuoco. Ecco, ancora ad oggi quasi nessuno tra le testate italiane tradizionali si è preso la briga di raccontarci come si comporta PS5 con l’amato ed odiato caschetto di casa Sony, ma noi di VR Italia siamo qui per questo, tanto da aver acquistato una console dai maledetti bagarini pur di parlarvene. Se non avete recuperato il primo dei due episodi dedicati a Playstation 5 vi invito a farlo cliccando QUI, per conoscere tutto quello che c’è da sapere sulla nuova arrivata in casa Sony a prescindere dalla realtà virtuale; ma quello che andremo a fare oggi è un viaggio esclusivo accompagnati da Playstation 5 e Playstation VR, per capire come se la cavano i nostri vecchi giochi sul nuovo hardware nonostante il marasma comunicativo a cui abbiamo assistito.
Prima di tutto, c’è da fare una grande premessa. Per utilizzare Playstation VR su Playstation 5 non vi basterà il vostro visore. Purtroppo o per fortuna, Sony ha cambiato lo standard di tracciamento sulla nuova arrivata, e per poter utilizzare tutti i prodotti Playstation VR avrete bisogno dello stesso identico hardware che utilizzavate su PS4 o PS4 Pro. Questo vuol dire che se state pensando di vendere la vostra vecchia Playstation 4 dovrete assolutamente tenervi almeno un Dualshock 4, i Playstation Move e la telecamera PS4; l’unica compatibile con il tracciamento a corpi luminosi proprio di PSVR. Ma, attenzione, non solo; perché Playstation 5 non dispone di un vano per il cavo della vecchia Playstation camera, e dovrete ordinare un adattatore a parte attraverso il link che trovate QUI. L’adattatore è gratuito e dovrebbe arrivare a tutti una volta indicato il codice seriale del proprio visore, ma rimane un trattamento vergognoso per quelli che – magari – avevano acquistato una PS4 soltanto per Playstation VR, e vogliono procedere con l’imminente cambio generazionale. In ogni caso, una volta attaccato lo scatolotto usb, la camera attraverso l’adattatore e muniti di un Dualshock 4, due Playstation Move od un Playstation AIM siamo pronti a partire.
Come vi ho anticipato nel precedente video, ho aspettato un paio di giorni prima di buttarmi nel mondo della realtà virtuale con PS5, anche per provare a fare un comparison diretto con Playstation 4 PRO a mente lucida, senza grandi dubbi amletici riguardo alle funzionalità base della console. Per l’appunto, prima di iniziare a provare un po’ di roba sulla nuova arrivata mi sono rinfrescato la memoria riprovando per l’ennesima volta qualche produzione a me cara sull’hardware oramai in pensione di Sony, catturando anche dei gameplay che potete vedere nel video in testa all’articolo.
Passando a PS5, c’è subito da dire che l’installazione e l’avvio dei titoli PS4 compatibili con PSVR non cambia di una virgola rispetto alla precedente console, e vi basterà scaricare e lanciare un prodotto come fosse un titolo proprietario della nuova console in casa Playstation. Detto questo, e dopo aver pianto per la mancanza di supporto VR su Astro Playroom, decido di lanciare immediatamente il grande capolavoro della realtà virtuale in casa Sony: Astro Bot: Rescue Mission. Nonostante già sapessi che non ci sarebbero stati grandi miglioramenti, è stato comunque un grosso trauma constatare che il titolo di Japan Studio è letteralmente identico alla controparte PS4. Stessa risoluzione, stesso lavoro su texture ed illuminazione; tutto – letteralmente – uguale, tanto che anche dalla video comparison è abbastanza evidente quanto non cambi letteralmente nulla da una all’altra versione. Forse, grazie al nuovo SSD di Playstation 5, i caricamenti durano giusto un filo meno, ma Astro Bot: Rescue mission su Playstation 5 è letteralmente indistinguibile dal titolo su old gen.
Bene, non c’è problema, so che un paio di giochi hanno ricevuto una patch esclusiva per PS5 e mi rifarò sicuramente con quelli, ma fatemi prima provare il grande amore della mia vita. Lancio Resident Evil 7, ed anche qui la delusione è tanta, e forse ancora di più. Nonostante risulti ancora oggi un’esperienza straordinaria, camminare nella prima palude di RE7 attraverso quella risoluzione ridicola con cui abbiamo oramai imparato a convivere è letteralmente deprimente, anche perché – chiaramente – PS5 sarebbe in grado di fare molto, molto meglio. Anche qui, potete vedere una comparazione diretta tra la versione PS4 Pro e la versione PS5, ma chiaramente non noterete differenze.
Stanco e sconsolato, decido finalmente di lanciare Blood & Truth, grande titolo di London Studio che ha dalla sua una patch esclusiva per Playstation 5, che ne aumenta risoluzione, qualità visiva generale e framerate. Dai 120Hz dedotti a partire da 60 si passa infatti a 90Hz nativi, esattamente come succede per la maggior parte dei visori PC; la risoluzione si fa più definita attraverso il super sampling e la qualità generale di shader, texture ed illuminazione è evidentemente più in linea con gli standard contemporanei. Ora, se quest’ultimo elemento è avvertibile soprattutto nei dettagli più vicini al nostro occhio, il miglioramento su framerate e risoluzione è al limite del percettibile. È anche vero che il supersampling può spingere il vecchio pannello di Playstation VR fino ad un certo punto, ma mi aspettavo un antialiasing molto più marcato ed alcune differenze sostanziali rispetto a Playstation 4 PRO. Ed invece, anche qui, nulla di particolarmente emozionante. Certo, piuttosto che niente come negli ultimi due casi è meglio piuttosto, e chi si affaccerà per la prima volta a Blood & Truth attraverso PS5 lo farà nel miglior modo possibile ad oggi; ma dopo aver giocato a roba incredibile su uno standalone come Oculus Quest 2, tornare ad un certo tipo di risoluzione fa davvero un po’ specie.
Lancio allora Firewall Zero Hour, accompagnato dall’immancabile Playstation AIM. Qui le differenze dovrebbero essere i tempi di caricamento e la risoluzione attraverso il supersampling. Se i loading screen, effettivamente, si dimezzano, il lavoro sulla risoluzione è letteralmente impercettibile, tanto che – nonostante la bontà del titolo – anche sulle brevi distanze la sfuocatura risulta ad oggi imperdonabile. Non che ci siano grandi alternative a Firewall sugli altri mercati eh, e rivendico le mie affermazioni in merito al fatto che un FPS team based su PC di questo livello non esiste, ma da una patch che va a migliorare un gioco su un hardware di nuova generazione mi aspetto molto meglio.
Ho provato poi un po’ di altra roba generica, da Rush of Blood a Budget Cuts, da Iron Man ad Ace Combat; sempre con gli stessi risultati. In tutti quanti si percepisce sicuramente una velocità nei caricamenti che va a migliorare anche l’esperienza di gioco, tanto che nel sopracitato titolo Marvel su Playstation 4 PRO andavano proprio ad inficiare la scorrevolezza del gameplay; ma in generale i miglioramenti si possono definire – in tutti i casi – quantomeno marginali.
C’è stato però un titolo in particolare che mi ha stupito su Playstation 5, e questo è senza dubbio Dreams. Lavorando attraverso un motore proprietario, infatti, l’opera di Media Molecule è riuscita evidentemente ad adattarsi in modo molto più morbido al nuovo hardware, presentando una pulizia quasi inedita su Playstation VR, ed una velocità di caricamento dei contenuti realmente sbalorditiva. Se Dreams soffriva tanto di una risoluzione monca su Playstation 4 PRO e soprattutto su Playstation 4; su PS5 questo bizzarro tool di sviluppo offre invece un colpo d’occhio di tutto rispetto, che nonostante non si avvicini ai visori di nuova generazione, dimostra che PS5 può, potenzialmente, darci grandi soddisfazioni sul fronte della VR.
Chiaramente i benefici maggiori vengono da quei titoli pensati per un hardware più recente, e chiaramente prodotti come Playstation VR Worlds difficilmente troveranno spazio tra i vari aggiornamenti offerti da PS5, ma il trattamento riservato a Dreams me lo aspetterei – quantomeno – su tutti quei titoli usciti negli ultimi 24 mesi. Ed invece no, perché alcuni software come il recente Hitman 3 non sfruttano assolutamente le potenzialità offerte da questa nuova next gen, e questo è davvero doloroso.
Ora, so bene che Playstation VR 2 arriverà sul mercato ad un certo punto, e sarà sicuramente l’hardware che tutti stiamo aspettando, in grado di sfruttare una console come mai visto prima; ma – mannaggia – perché non lavorare in modo più incisivo per non far perdere d’interesse nella realtà virtuale gli utenti che posseggono soltanto un Playstation VR? Capisco la questione legata ai costi, alle finestre di lancio, al non sovrapporre troppe informazioni e troppi device; ma – allo stato attuale – Playstation VR su Playstation 5 puzza davvero di vecchio, e non aspettiamo altro che un nuovo caschetto che si allinei quantomeno a quelli presenti oggi sul mercato.
Come vi ho detto nel video precedente, se siete utenti PSVR e volete passare a Playstation 5 fate una bella cosa: tenetevi stretta la vostra Playstation 4 PRO ed acquistate un visore standalone. Davvero, ciò che può offrirvi un Quest 2, oggi è infinitamente migliore rispetto a quello che può darvi un hardware che si è fatto oramai troppe generazioni, e potrete scoprire le gioie dell’alta risoluzione e del roomscale spendendo meno che acquistando una PS5. Discorso un po’ diverso, in realtà, per chi aveva ancora la versione base di Playstation 4. Se le differenze di PSVR tra PS4 e PS4 PRO sono abbastanza importanti, con PS5 farete letteralmente un salto generazionale, che sebbene non si attesti su quello vissuto dalle varie generazioni di visori PC e Standalone, potrebbe comunque soddisfarvi in attesa del nuovo visore di casa Sony. È innegabile come Playstation 4 ci abbia regalato tra le esperienze più belle della realtà virtuale contemporanea, e chiunque non ci abbia mai giocato deve comunque – assolutamente – provarle.
Questo mi porta all’ultimo punto, ovvero: se ho una PS5, vale la pena acquistare un PSVR come prima esperienza in realtà virtuale? La risposta è più complicata del previsto. Se non avete mai assaggiato l’ebrezza della VR la risposta è sì, ma solo ad un prezzo competitivo. Spendere due o trecento euro per un PSVR oggi è pura follia, ma un buon usato completo di telecamera sotto i cento euro vale comunque il prezzo del biglietto, e vi farà scoprire grandi capolavori immortali del videogioco in VR che, forse, non potremo più vivere in altro modo. Se invece avete già provato la VR con un caschetto standalone o PC, Playstation VR potrebbe sembrarvi – ahimè – troppo vecchio per gli standard visivi e di gameplay a cui siamo oramai abituati oggi. In generale, se volete scoprire le grandi perle offerte da PSVR acquistare il caschetto di Sony solo ad un prezzo vantaggioso, aspettandovi comunque che l’hardware muoia nel giro di qualche mese; se volete iniziare ad assaggiare già il futuro, optate invece serenamente per un Quest 2, o ciò che sarà disponibile nel tempo che ci separa dall’attesissimo Playstation VR 2.
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