Dance Central: recensione e video recensione (Oculus Rift, Oculus Quest)

Chiunque ami il rythm game conosce molto bene il nome Harmonix e tutto ciò che circonda lo storico brand. La software house americana è stata infatti la causa principale dell’avvicinamento al genere sopracitato da parte del pubblico occidentale, lontano dall’immaginario legato a ciò che fino ai primi anni duemila era monopolio giapponese. Con la nascita di Guitar Hero e Rockband però le cose cambiano, gli arcade rimasti in Europa e in America si riempiono di postazioni proprietarie e la febbre del chitarrore di plastica impazza un po’ in tutto il mondo. Contestualmente al rythm game “suonato”, Harmonix decide di esplorare anche il dancing game, cercando di ottenere una vittoria su quel Just Dance di Ubisoft che ha sempre vinto il confronto, vuoi perché la wii vinse contro kinect o vuoi per l’immediatezza del prodotto. Tuttavia la serie è andata avanti e Harmonix, dopo aver provato ad entrare nel mondo della realtà virtuale con il non troppo apprezzato Rockband VR ci riprova con un episodio di Dance Central dedicato.

Dopo una breve introduzione ambientata all’entrata della discoteca in cui si svolge il titolo, potremo incominciare ad utilizzare il nostro smartphone, posto in entrambe le nostre tasche. Dal nostro personale device potremo svolgere tutti i compiti presenti in Dance Central: muoverci nelle varie stanze, scegliere i brani e giocare con le impostazioni. Le location in cui sarà possibile iniziare a ballare sono quattro: l’entrata, la main hall, il bar e il privé. All’interno delle quattro aree troveremo quattro personaggi principali che sarà possibile sfidare, così da ottenere il loro rispetto e guadagnare preziosi gadget. Esiste anche un quinto personaggio nascosto nell’area dedicata all’allenamento, ma sarà possibile chiamarlo in qualsiasi momento e da ogni location per sfidarlo, così come con gli altri NPC.

Parlando di puro gameplay, Dance Central non si discosta dagli elementi che hanno reso celebre la saga. Dopo aver selezionato un brano dal nostro smartphone il nostro competitor si preparerà all’azione; sullo sfondo avremo un maxi schermo che indicherà la prossima mossa da fare, un contatore del punteggio e le classiche stellette che si riempiranno fino ad un massimo di cinque. Una volta che l’avversario avrà iniziato il ballo dovremo copiare esattamente le sue mosse, come davanti ad uno specchio; meglio replicheremo i suoi movimenti, più alto sarà il nostro punteggio. A fine partita avremo davanti la leaderbord che paragonerà il nostro punteggio a quello degli altri giocatori online. Esiste anche una sorta di boost mode, simile a quella dei vari Rockband e Guitar Hero, con la differenza che si attiverà automaticamente una volta che avremo eseguito una serie di combo perfette, portandoci così a moltiplicare considerevolmente il nostro punteggio.

Come accennato prima, ogni personaggio avrà un indicatore di rispetto che dovremo riempire collezionando sfide insieme a lui. Una volta raggiunto il rispetto massimo potremo affrontare la sfida finale legata alla sua storyline, che a sua volta sbloccherà la sua personale cover per lo smartphone ed altri accessori.

Il livello di difficoltà è inizialmente impostato su normale e riesce a risultare un ottimo biglietto di ingresso per chi non ha mai affrontato la serie o il dancing game in generale. Una volta fatto lo switch sulla modalità pro, tuttavia, difficilmente riuscirete a tornare indietro, trovando coreografie più complesse ma più gratificanti che richiederanno una certa dedizione per riuscire ad esser portate a termine come si deve.

Le stanze dell’enorme club non si limiteranno comunque alle sole sessioni single player e allenamento. Dallo smartphone potremo raggiungere anche una saletta in cui cambiare l’aspetto del protagonista attraverso un grazioso editor, che ci permetterà di modificare sia il corpo che il vestiario del personaggio. Questo per due motivi: il primo è che chiaramente il nostro cellulare è dotato di una fotocamera, con cui è possibile farsi selfie in giro per il locale, il secondo è che Dance Central ha anche una bella modalità multiplayer.

Entrando nella stanza più a nord del locale sarà infatti possibile creare o partecipare a delle stanze da massimo quattro giocatori in cui passare un po’ di tempo in compagnia chiacchierando, sfidandosi o eseguendo i brani in cooperativa. La modalità è divertente e ben gestita, anche se – purtroppo – non molto attiva a livello di community.

In linea di massima Dance Central presenta una quantità di contenuti che non ha eguali nel mercato del rythm game VR, se non il sempre citato Beat Saber. Il titolo presenta ben trentadue brani non originali e ben selezionati, che si aggirano chiaramente dalle parti del pop più contemporaneo con nomi come Bruno Mars, Justin Beaber e Dua Lipa ma a cui non mancano sorprese più ricercate come Chvrches e Kendrick Lamar. Una tracklist di tutto rispetto, difficile da replicare in altri prodotti in realtà virtuale.

Oltretutto per conquistare il rispetto di tutti e cinque i personaggi principali ci vorranno un buon numero di ore, motivo per cui la longevità – per chi non si impunta sui record – supera potenzialmente gran parte del parco giochi VR dello stesso tipo.

Lato tecnico, Dance Central è visivamente splendido. Mi dispiace ripetere sempre le stesse cose, ma i prodotti originali Oculus non hanno eguali nel mercato, ed ogni volta che ne esce uno è sempre, perlomeno, una gioia per gli occhi. Lo stile cel-shading, tra l’anime giapponese ed i comics americani, risulta davvero efficace, restituendo un mondo vivo e vibrante mai visto prima. Noi abbiamo provato il titolo su Oculus Rift CV1, ma non stentiamo a credere che il risultato sia della stessa caratura sia su Oculus Rift S che su Oculus Quest.

Un’ultima cosa importante che il titolo di Harmonix fa è legata alla gender equality e al rispetto tra gli utenti. Gli outfit e le forme del vostro personaggio saranno esclusivamente gender free, scelta coraggiosa che denota il fatto che finalmente, anche nel videogioco, ci si sta muovendo nella direzione del rispetto delle minoranze sessuali senza imposizioni di alcun tipo. Nelle partite multiplayer invece sarà pieno di cartelli che invitano, nel caso di molestie, a segnalare con un thumb down i giocatori non rispettosi, in modo da silenziarli e renderli passibili di sanzioni. In un’epoca in cui chi ragiona viene tacciato di buonismo e di un atteggiamento da SJW, un bel pugno in faccia agli anti progressisti.

Dance Central è il dancing game che mancava al mercato della realtà virtuale. Divertente, longevo, bellissimo da vedere e con un’ottima tracklist, l’ultimo prodotto di Harmonix si dimostra una degna aggiunta alla lineup esclusiva di Oculus. Il colosso di Facebook deve ricordarsi che con una manciata di titoli come questo potrebbe tranquillamente riottenere la sua egemonia in un panorama che, su PC, sente moltissimo la mancanza di prodotti di questo livello.

Dance Central è disponibile dal 21 Maggio 2019 su Oculus Store al prezzo di 29,99€, compatibile con Oculus Rift, Oculus Rift S e Oculus Quest.






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Alessandro Redaelli

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