Death Horizon: Reloaded – recensione e video recensione (Oculus Quest)

Giocato su Oculus Quest

Ci troviamo in una stanza buia e spoglia, intorno a noi un paio di armi ed un altoparlante da cui fuoriesce una voce che ci guida tra i corridoi di un inquietante laboratorio. Nel giro di pochi minuti ci rendiamo conto che l’uomo che ci sta parlando farà di tutto per non farci uscire vivi da lì, e che il laboratorio che stiamo attraversando è pieno zeppo di orribili zombie. L’originale Death Horizon uscì poco più di due anni fa in esclusiva su Gear VR ed Oculus Go; i ragazzi di Dream Dev Studio riprendono in mano la loro opera ricostruendola praticamente da zero, e ripropongono l’avventura in una variante roomscale su Oculus Quest.

Death Horizon: Reloaded è il classico sparatutto a tema zombie che sembra uscito – ed effettivamente lo è – da un dispositivo mobile. Manca di eleganza e di varietà, presenta una longevità piuttosto limitata e propone le solite due situazioni per tutta la durata della campagna; eppure, l’opera magna di Dream Dev Studio riesce comunque a dire qualcosa nell’ambito dello sparatutto in prima persona sui visori standalone. Lo studio londinese si è infatti sforzato di dare nuova vita ad un prodotto pensato come una breve esperienza su binari, trasformandolo in un avventura un poco più stratificata da giocare totalmente in free movement.

Non fraintendiamoci, Death Horizon non è Arizona Sunshine. Non ha la sua verve, il suo level design e la sua varietà, ma riesce nella mirabolante impresa di divertire attraverso una piccola manciata di elementi.
Nei panni di un soldato, attraverseremo un laboratorio pieno di morti viventi distruggendo tutto quello che si muove, accompagnati da una narrativa che pare uscita di peso dai peggiori B movie dell’orrore anni ottanta. Quello che dovremo fare sarà sostanzialmente entrare in un corridoio, eliminare tutti i nemici, recuperare le munizioni, entrare nel corridoio successivo e così via. Quello che funziona – al di là di una progressione fin troppo old school ma immediata – sono le piccolezze che rafforzano un gameplay di per sé piuttosto monotono.

Sarà ad esempio possibile arrampicarsi sulle superfici di metallo, attraversando alcuni segmenti come succede nel discreto Espire 1; o ancora aprire tutti i cassetti di una piccola stanza alla ricerca di munizioni mentre cerchiamo di difenderci da un’orda di zombie che ci ha braccato. Sembrano piccolezze, ma vi assicuro che contribuiscono fortemente al senso di immersione che un prodotto del genere riesce a restituire.

Di buono troviamo anche una grafica che tenta di risultar realistica, con più che buoni risultati. Da questo punto di vista Death Horizon potrebbe addirittura stuzzicare più del sopracitato titolo di Vertigo games chi cerca un’atmosfera opprimente e senza fronzoli, nonostante non brilli per la sua direzione artistica.
La varietà stilistica non è certo uno dei punti di forza del titolo, ma questo ha permesso a Dream Dev Studio di spremere la potenza di calcolo di Oculus Quest, restituendo un colpo d’occhio tutto sommato apprezzabile.

Lo shooting non ci dona purtroppo il feedback provato in prodotti analoghi sviluppati da studi più grossi, ma non manca di regalare qualche soddisfazione – soprattutto con i fucili d’assalto. Oltre a loro troviamo anche un paio di pistole ed il classico fucile a pompa, che tuttavia non si dimostra sempre reattivo nella ricarica, risultando un’arma rischiosa e poco affidabile. L’esperienza si dimostra comunque più che dignitosa, soprattutto grazie alla grande quantità di nemici a schermo, che rendono gli scontri ansiogeni quanto basta.

Nota di demerito ad un free locomotion lentissimo e poco reattivo, aggiunto in corso d’opera ma che non lavora sempre bene e frena un po’ l’adrenalina che alcuni scontri potevano restituire.

La drittissima campagna del titolo si potrà concludere in circa due ore, alla fine delle quali ci saluterà con un to be continued un po’ ambiguo, che non chiarisce in che termini andrà a completarsi una campagna che va a chiudersi oltretutto su un grosso cliffhanger. Se saranno aggiunti nuovi livelli o Dream Dev uscirà con un nuovo capitolo non ci è dato saperlo, ma quello che c’è basta per raggiungere la sufficienza, e si dimostra un FPS piacevole nonostante il palese mercato di provenienza.

Death Horizon: Reloaded è un FPS senza pretese, che piacerà soprattutto a chi non cerca novità e vuole soltanto sparare a qualche zombie in degli ambienti realistici quanto impersonali. Se avete fame di una campagna dritta a tinte horror e la monotonia non vi spaventa andate sereni sul prodotto di Dream Dev; per essere un porting non è affatto male, ma rimaniamo molto curiosi di vedere cosa ci regaleranno i ragazzi in futuro con un prodotto originale, magari pensato in partenza per Oculus Quest.

Death Horizon Reloaded è disponibile dal 26 Settembre 2019 su Oculus Store al prezzo di 19,99€, compatibile con Oculus Quest.






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Alessandro Redaelli

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