Quanti di voi, dopo aver provato Budget Cuts, non hanno subito pensato a quanto un gioco stealth in realtà virtuale fosse coinvolgente. Magari, l’idea successiva potrebbe essere stata: “chissà quanto sarebbe divertente Metal Gear Solid in VR!”. Deve essere stato questo il pensiero che ha colpito lo sviluppatore di Espire1: VR Operative, titolo che si pone quale primo vero interprete del filone. Abbiamo avuto modo di testare a fondo un prototipo: la pubblicazione è ancora molto lontana, si parla di 2018 inoltrato, ma è attesa una beta pubblica a stretto giro.
Espire1 sarà composto di una campagna contenente 15 missioni, più un centinaio di scenari che estrapolano frammenti della stessa contestualizzando obiettivi isolati, con tanto di classifica mondiale in base a parametri quali tempo impiegato, munizioni risparmiate, segretezza e distanza coperta.
Gli elementi meritevoli di attenzione sono molteplici. Innanzitutto il gioco presenta un setup avanzato che chiede al giocatore non solo di tarare l’altezza, la posizione delle spalle e la mano dominante, ma anche l’altezza della cinta e la posizione china verrà misurata. Infatti il titolo adotta il tipico inventario corporeo, con fucile sul petto, cinta contenete una pistola, un PDA ed eventuali altri oggetti. Nonostante la finalità ultima sia l’agire furtivo, la gestione delle armi non manca di nulla, con la possibilità di impugnare il fucile a due mani per una maggiore precisione e carica semi-manuale con carrello da tirare per espellere il bossolo.
Tra gli oggetti del vostro equipaggiamento, o quantomeno dell’equipaggiamento che ho avuto modo di provare, il più interessante ed originale è senz’altro il PDA. Dispositivo che si sviluppa verticalmente (non troppo dissimile da un controller del Vive), ha al suo interno una fotocamera ed un display. Oltre a poter scattare delle foto, tipico bottino della spia, il PDA può anche essere fatto sporgere dagli angoli per vedere ciò che sta dietro senza scoprirsi. Aspetto ancora più interessante, ha un lato scomponibile dotato di telecamera wireless che potremo tenere distante per monitorare gli eventi da posizione sicura.
Espire1 adotta il movimento fluido come sistema di locomozione, ma con una opzione di comfort predefinita che ci è piaciuta particolarmente e che ha dato anche un eccellente responso dal punto di vista della tollerabilità, migliore di soluzioni analoghe (ma disabilitabile qualora non serva). Tale sistema è stato battezzato “Control Theatre” e consiste in un riduttore del campo visivo semitrasparente con griglia di stabilità sui tre assi che non solo non oscura del tutto le estremità, ma integra alcune informazioni al suo interno. Il riquadro centrale seguirà il vostro sguardo con un minimo di ritardo, per attenuale la spiacevole sensazione da binocolo tipica dei FOV reducer. A parte l’immagine adiacente che lo raffigura, se siete curiosi vi invito a vederlo in azione in un video dimostrativo.
Ultimo elemento degno di menzione, ma ancora da perfezionare nell’uso, è il riconoscimento vocale. Potremo infatti ingiungere “freeze!” o alcuni sinonimi inglesi del più nostrano “mani in alto” a soldati nemici colti di spalle. Sarà anche possibile arrampicarsi in stile Climbey su alcune superfici, utile espediente per evitare ostacoli o cogliere di sorpresa il malcapitato guardiano.
Tenendo conto delle debite proporzioni (Metal Gear Solid V è costato 80 milioni di dollari, questo è un progetto seguito da una singola persona!) Espire1: VR Operative sta venendo su bene. C’è ancora tanto lavoro da fare ma le idee che stanno alla base solo solide, ed in particolare Control Theatre e setup fine del corpo rappresentano efficaci soluzioni di problemi diffusi ed in larga parte irrisolti. Valido e sempre aggiornato anche il sito ufficiale, con un interessante blog che segue l’avanzamento dello sviluppo passo passo.
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