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Eternal Starlight | la recensione | Oculus Quest, PCVR

Giocato su Oculus Quest 2

Ogni volta che esce un titolo VR che non è un FPS sono contento. Non perché in questa categoria non si possano trovare prodotti di grande qualità, ma perché nel tempo – e soprattutto durante l’ultima stagione – inizia a diventare sempre più difficile trovare case di sviluppo capaci di osare oltre ai generi più comuni e scontati del medium. Quando hanno annunciato Eternal Starlight quindi – di base – ero contento, ma vedevo anche un po’ troppa confusione nell’interfaccia e nello stile di gioco vicino al suo spirito da RTS. Avevo paura di un gioco poco immediato, troppo complesso, che aveva poco a che spartire con la VR. E invece mi sbagliato, perché l’opera di White Door Games non è necessariamente quello che sembra. Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

La trama di Eternal Starlight è semplice: siamo il capitano di una nave spaziale, a cui una temibile razza aliena ha appena restituito un ultimatum da classico racconto sci-fi. Le forze nemiche vogliono infatti annientare gli umani, e manderanno la loro flotta più potente esattamente tra sette giorni. Durante questa settimana dovremo quindi svolgere varie missioni all’interno della nostra galassia, potenziando la nostra nave, creando alleanze e recuperando risorse per sconfiggere, infine, l’invasore. Chiaramente sul fronte dello script non ci troviamo di fronte né a una storia interessante, né – quantomeno – originale, ed Eternal Starlight prosegue sulla classica linea del videogioco strategico, che fa della lore un mero pretesto per buttarci nel suo gameplay.

Gameplay che possiamo serenamente definire come strategico in tempo reale, con alcuni elementi strutturali che ne svelano, parallelamente, un’anima squisitamente turn based. Una volta scelta la missione dalla nave madre, verremo infatti scaraventati fisicamente nello spazio profondo, e potremo controllare la nostra flotta impartendo fisicamente gli ordini con le nostre mani; scegliendo i target, selezionando le abilità da utilizzare e così via. Se era qui che prima di provare il gioco avevo i dubbi più insistenti, è invece proprio qui che sono stato smentito. Nonostante possa sembrare profondo e confusionario a una prima occhiata, il gameplay dell’opera White Door Games è dritto e senza fronzoli, e non ci richiederà altro che muovere la nostra nave nella posizione più adatta a fargli svolgere autonomamente l’infausto compito di attaccare. Le armi principali agiranno infatti automaticamente, e toccherà a noi azionare soltanto le abilità speciali, che avranno oltretutto bisogno di un classico cooldown di qualche secondo una volta utilizzate.

Non dico che Eternal Starlight presenti una forte componente da tower defense, ma comunque ci va vicino. È anche vero che potremo bloccare il tempo ogni volta che ne sentiremo il bisogno, così da ragionare in maniera più limpida e meticolosa sulle nostre azioni, ma le possibilità date dal prodotto si limitano quasi esclusivamente alla preparazione prima dell’effettiva scesa in campo.

L’aspetto più importante del gameplay di Eternal Starlight è infatti quello legato alla gestione delle proprie navi. Dall’hub principale, prima di ogni viaggio, dovremo infatti decidere quali armi montare, quali modificatori, quali skill; e dovremo oltretutto riparare i danni subiti spendendo i soldi recuperati sul campo. Con questi ultimi potremo anche potenziare la flotta attraverso uno skill tree estremamente basilare, oltre che acquistare altre navi da affiancare a quella principale.

Tanti elementi, ma solo a una prima occhiata, poiché questo RTS disponibile su PC ed Oculus Quest pecca proprio nell’elemento che temevo fin troppo preponderante: la profondità. Fortunatamente un elemento proprio del rogue-like – di cui fa parte Eternal Starlight – salva in corner una produzione altrimenti, ahimè, noisetta: il permadeath. Come vuole il genere, che si manifesta qui sotto forma di una randomizzazione delle missioni e delle risorse recuperabili in game, quando verrete affondati in Eternal Starlight sarà game over perenne, e sarete costretti a ricominciare il gioco da capo. Se questo per alcuni potrebbe risultare un difetto, il permadeath rende invece più stimolanti e tese le partite, facendovi mettere continuamente in discussione se il loadout con cui siete partiti sia quello giusto, se le risorse investite per sbloccare le skill, piuttosto che sullo scudo, porteranno a una vittoria o una sconfitta rovinosa.

Interessante anche la possibilità di giocare l’intero titolo attraverso l’utilizzo dell’hand tracking: tecnologia sicuramente interessante per qualche esperimento su app lab, ma ancora troppo acerba per esser goduta al meglio all’interno di una produzione con ben altre ambizioni.
Una modalità skirmish, che vi permettere di creare delle simulazioni di battaglia sfruttando le navi in vostro possesso, non allunga una longevità che potrebbe tenervi occupati per due ore, come dieci, a seconda delle vostre capacità e del livello di difficoltà selezionato.

Sul fronte tecnico Eternal Starlight può senza dubbio affascinare grazie al suo gusto minimale e tutto sommato elegante, ma rimane un grosso dubbio in merito al genere di riferimento. Perché dovrei voler giocare un RTS che non sfrutta davvero il linguaggio della realtà virtuale? Se Eternal Starlight fosse stato un prodotto visivamente più barocco, in grado di stupirci realmente con la sua ricostruzione dell’ignoto spazio profondo, forse ne sarebbe valsa la pena un po’ per tutti. Così com’è, anche a causa del suo impianto stilistico, l’opera di White Door Games risulta un po’ sterile, un po’ inconcludente, pur presentando alcuni elementi interessanti, e pur accontentando – senza dubbio – chi stava cercando un gioco strategico dal gusto sci-fi.

Eternal Starlight è un buon prodotto, ma che manca un po’ di carattere sul fronte ludico e un po’ di immersione su quello del linguaggio. Con un game design un filo più strutturato e una direzione artistica dal taglio più realistico, il titolo di White Door Games poteva rischiare di entrare realmente nell’olimpo dei pochi RTS imperdibili per realtà virtuale. Così com’è, questo nuovo arrivato su Quest e PCVR potrà accontentare sì qualcuno, ma sicuramente non la totalità del pubblico che cercava qualcosa di diverso rispetto al solito FPS. Eternal Starlight è un titolo sicuramente consigliato agli amanti del genere, ma chi aveva dei dubbi in merito – probabilmente – non ne rimarrà colpito una volta provato personalmente con le proprie mani.

Eternal Starlight è disponibile dal 17 giugno 2021 su Oculus Store al prezzo di 19,99€, compatibile con Oculus Rift e Oculus Quest e su Steam al prezzo di 16,79€, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift, WMR e Valve Index.






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Alessandro Redaelli

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