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Firewall Ultra | la recensione | PSVR2

Giocato su PSVR2

Gli FPS competitivi sono forse il genere che va per la maggiore, nel nostro linguaggio preferito. Pavlov è sempre stato quello preferito dagli amanti dell’arcade, Onward quello imprescindibile per chi ama le simulazioni, Contractors una buona via di mezzo tra i due. E poi c’era Firewall: Zero Hour sul primo PlayStation VR: un gioco che, ludicamente parlando, faceva quella cosa lì meglio di tutti, ma che soffriva di una mancata implementazione del room scale, a causa della piattaforma su cui usciva.
Avevo quindi grandi aspettative per Firewall Ultra: l’esclusiva PSVR2 che poteva potenzialmente mangiarsi tutti i suoi competitor, grazie soprattutto al know how accumulato da First Contact Entertainment e Sony in questi ultimi anni. Ahimè – purtroppo – così non è stato.

Firewall Ultra è uscito quasi un mese fa in condizioni pietose.
Problemi enormi di matchmaking, bug a non finire, operatori sbilanciati e così via. Ho quindi aspettato almeno un paio di settimane per rimettermici su, sperando in cuor mio che la casa di sviluppo sistemasse quantomeno i problemi più stringenti. E così è stato, ma soltanto in parte, perché Firewall: Ultra ha sì delle ottime potenzialità, ma è ancora afflitto da problematiche gravi sul fronte del codice, e scelte quantomeno discutibili su quello del gameplay.

Per chi non lo conoscesse, l’ultimo FPS esclusivo per PSVR2 è uno sparatutto a squadre 4V4 simile a Rainbow Six Siege. La squadra in attacco deve cercare i nemici e disinnescare una bomba, mentre la squadra dall’altro lato deve, ovviamente, difenderla. Firewall Ultra offre questa come modalità principale, ma anche una modalità PVE a quattro giocatori e una piccola manciata di modalità alternative.

Nonostante le meccaniche siano rimaste sostanzialmente le medesime, il salto generazionale più importante lo vediamo dal punto di vista grafico. Il titolo di First Contact Entertainment è probabilmente il migliore, tra gli FPS online in VR, a prescindere dalla piattaforma, nella sua componente visiva. Gli ambienti sono costruiti con una grazia rara e un’impeccabile cura per il dettaglio; le texture sono tutte in altissima risoluzione; l’illuminazione è tra le migliori viste a oggi sul visore PlayStation, e la mole poligonale dei personaggi è davvero eccellente.

Anche semplicemente muoversi per gli spazi di Firewall restituisce una gioia davvero unica, che dimostra le capacità di un team che aveva già fatto miracoli con il capitolo precedente e un hardware decisamente meno all’avanguardia.

Le bocche da fuoco sono poi moltissime: tutte acquistabili attraverso una valuta in game difficilissima da grindare, ma capaci di accontentare un po’ chiunque, a seconda del proprio stile di gioco.

Insomma, la base – a una prima occhiata – è esattamente quella di Firewall: Zero Hour ma, finalmente, con le mani staccate dall’aim controller, una grafica più all’avanguardia e la ritrovata possibilità di giocare in room scale.
Cosa poteva andare storto, direte voi? Beh, purtroppo, tutto il resto.

Il grande problema di Firewall Ultra sta infatti nelle sue meccaniche: riproposte 1:1 non solo in una fruizione da seduti e con un’unica periferica tra le mani, ma addirittura rifinite sulla base di un prodotto che non ne vuole sapere di abbracciare il room scale. Al primo Firewall mancava solo la possibilità di muoversi serenamente nella propria area di gioco, come in ogni FPS multigiocatore che si rispetti; nel suo seguito si è andati esattamente nella direzione opposta, semplificando i movimenti nel reale, con scorciatoie sui tasti decisamente poco in linea con il linguaggio.

Ecco, quindi, che per stabilizzare l’arma ed entrare in mira non basterà avvicinare l’arma all’occhio buono, ma dovrete premere L2, come nel più classico degli FPS flat. Per ricaricare l’arma non dovrete muovere le mani, prendere il caricatore e sostituirlo a quello già presente sull’arma, ma vi basterà premere X e assistere all’animazione automatica del personaggio. First Contact Entertainment ci prova anche, a inserire elementi propri di PSVR2, tanto che quando andrete in mira attraverso il tasto, l’arma andrà a puntare esattamente dove il vostro occhio sta guardando attraverso l’eye tracking: una magra consolazione, rispetto a una struttura ludica che sembra molto più vicina al flat che alla realtà virtuale.

Non a caso, giocando a Firewall Ultra da seduti, come secondo me non si dovrebbe mai fare con un FPS VR, l’ultima esclusiva PlayStation si giocherà decisamente meglio rispetto alla stessa fruizione da in piedi.
E questo, se devo dire la mia, è davvero scandaloso.

Una volta interiorizzato il metodo di fruizione imposto, Firewall Ultra si gioca anche dignitosamente, e può restituire molte ore di divertimento a chi non si sente offeso dalle scelte strutturali decise dal team; sempre che riusciate a trovare una partita.

L’altro grosso difetto del prodotto è infatti che, a oggi, è ancora troppo lento nel far passare i giocatori da una partita all’altra. Una volta entrati in partita sarete piazzati dentro a un hub, e dovrete aspettare che tutti e dieci gli slot si riempiano, aspettare un ulteriore minuto, e poi sperare che il match parta, e non ci siano ritardi di sorta. Ho aspettato addirittura fino a dieci minuti per far partire una giocata, e in VR, una cosa del genere, è sinceramente inaccettabile. Nessuno vuole stare in attesa con un visore sulla testa senza poter fare nulla di interessante che non sia un semplice poligono di tiro, benché meno attendere minuti e minuti tra una partita e l’altra, sperando di rimanere in squadra con il proprio compagno. 

Ancora oggi, infatti, Firewall Ultra tende a dividere i giocatori nello stesso team in maniera assolutamente casuale; a volte dentro alla stessa partita piazzandovi in squadre avversarie, e addirittura, a volte, dividendovi in due partite differenti, che non c’entrano nulla l’una con l’altra.

Ho atteso qualche settimana, sperando che tutte queste cose venissero sistemate, ma la verità è che l’esclusiva Sony nasce rotta, ed è davvero difficile che venga aggiustata con il tempo. Alcune cose sono state sistemate, come il bilanciamento dei vari operatori, ma i problemi sono davvero così radicati dentro al codice sorgente che dubito ne esca fuori un altro gioco nel giro di qualche mese.

Tuttavia lo spero sinceramente, ed è il motivo per cui voglio comunque regalare una sufficienza sulla fiducia a un prodotto che poteva fare molto, molto di più di quello che fa oggi, ma che ha dalla sua un paio di elementi eccezionali, che sarebbe un peccato veder sprecati così. Quando si gioca nel team giusto, le partite iniziano senza minuti estenuanti di attese e la squadra avversaria non sfrutta gli exploit del gioco per vincere con facilità, Firewall Ultra ha la capacità di farci ricordare cosa potrebbe fare un grande FPS VR multigiocatore. Il problema è che quando nessuna di queste tre cose si allinea, e ci si ricorda che si sta giocando da seduti e senza interazioni fisiche a un gioco VR nel 2023, Firewall Ultra non sembra altro che un brutto scherzo, tuttalpiù anche fuori tempo massimo.

 

Firewall: Ultra è disponibile dal 24 agosto 2023 al prezzo di 39,99€ su PlayStation 5






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Alessandro Redaelli

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