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Five Nights at Freddy’s VR: analizziamo la versione Oculus Quest!

Giocato su Oculus Quest

Nonostante tutto, Five Nights at Freddy’s VR: Help Wanted continua a risultarmi meraviglioso e terrorizzante. Dopo averci speso una più che discreta quantità di ore su Playstation VR, dopo averlo recensito, dopo averlo portato il live insieme a voi, e dopo averlo giocato finalmente anche su Oculus Quest, il titolo di Steel Wool Games rimane ancora una perla veramente irraggiungibile. Il gioco lo conoscete bene, ed è stato per l’appunto già recensito dal sottoscritto al lancio sul caschetto di Sony; dunque se volete sapere nello specifico che cos’è e quanto sia oggettivo il suo valore, andate a recuperare il testo od il video su VR Italia. Come al solito, per questo tipo di contenuto, andremo semplicemente ad analizzare le differenze tra la versione main e quella stand-alone, assicurandoci che tutto sia rimasto com’era e facendo il punto sull’inevitabile downgrade grafico.

Ripeto che per tutte le informazioni riguardo al gioco, vi rimando alla recensione che vi likerò qui da qualche parte; ma facciamo comunque un ripasso veloce di cosa vi aspetta dietro a Five Nights at Freddy’s VR. Questo inedito capitolo in realtà virtuale della famosa saga di Scott Cawthon è una sorta di best of di tutto quello ha rappresentato il franchise dalla sua nascita nel 2014 fino ad oggi. Al suo interno troverete infatti i primi tre capitoli della saga completamente ricostruiti in VR, il quarto capitolo riadattato, e nuovi numerosi mini-giochi, pensati esclusivamente per il nuovo linguaggio. Oltretutto, avremo la possibilità di rigiocare tutti i contenuti ad un livello di difficoltà inedito, che va a cambiare radicalmente il moveset dei nemici e la palette cromatica, oltre che la possibilità di acquistare collezionabili ed oggetti inediti con la valuta in-game. A livello di contenuti Five Nights at Freddy’s VR è un prodotto estremamente lodevole, che presenta una quantità sconfinata di attività ed ore di gioco, decisamente in linea con gli standard del mercato flat. Senza ripetermi nella descrizione delle singole modalità, vi basti pensare a FNAF come una sorta di bizzarro tower defense, in cui dovremo evitare che una serie di terrorizzanti ma irresistibili animatronics vengano a farci la pelle. Per far questo dovremo svolgere una lunga serie di attività, tra cui barricarci nel nostro cabinotto cercando di non esaurire la limitata riserva di energia elettrica, riparare dei condotti di ventilazione scacciando mostri da tutte le direzioni, e giocare ad “un due tre, stella” insieme ad un demone assetato di sangue. Tanta varietà e tutta di gran livello, per un titolo veramente imprescindibile per ogni amante dell’horror in realtà virtuale.

Dopo circa un anno dalla sua release su PC e Playstation VR, l’opera di Steel Wool Games arriva finalmente anche sull’amato caschetto autonomo di Facebook, e come al solito si porta dietro un piccolo downgrade grafico, atto a far girare il prodotto sul suo Snapdragon 835. C’è subito da dire che a livello di contenuti FNAF VR non è stato minimamente toccato, e presenta tutto quello che avevamo già visto un anno fa senza alcuna rinuncia dovuta al porting. Sul fronte tecnico invece qualcosa è stato ovviamente toccato, ma il risultato di dimostra anche qui lodevole e decisamente privo di sbavature importanti.

La versione Oculus Quest presenta sicuramente un lavoro sugli effetti d’illuminazione un po’ rinunciatario, ma è anche vero che questi ultimi non inficiano minimamente sul gameplay, e servivano giusto a restituire un’atmosfera un filo più affascinante, durante le prime battute di gioco. Immersi nel suo eccellente gameplay in ogni caso, non noteremo differenze già dopo pochi minuti. Le rinunce sul fronte della modellazione poligonale ci sono ma risultano a conti fatti decisamente trascurabili, frutto di un gran lavoro sull’ottimizzazione delle risorse, che fa assomigliare in maniera davvero inaspettata il porting alle versioni principali. La pulizia dell’immagine addirittura giova della risoluzione maggiore degli schermi del Quest rispetto a quelli di PSVR, e nonostante non arrivi chiaramente alla perfezione della versione PC, risulta a conti fatti un bello sgambetto al competitor di Sony. Se vogliamo dirla tutta, i neri profondissimi del pannello OLED del Quest, rendono poi ancora più opprimente e spaventosa l’atmosfera; che quando tenderà a lasciarvi nel buio più completo, saprà restituirvi sensazioni quasi inedite, se non lo stesso identico e brillante feeling dell’originale.

Ottima notizia per chi possiede anche un Oculus Rift: Five Nights at Freddy’s VR supporta il cross-buy tra le piattaforme, permettendovi così di acquistarlo soltanto una volta, per giocarlo poi su Rift o su Quest, a seconda della vostra preferenza. Inoltre – volendo – potrete anche lanciare il titolo dallo store Rift e giocarlo su Quest tramite link, sfruttando da una parte la versione visivamente più ricca, e dall’altra i neri più profondi dello stand-alone.

Five Nights at Freddy’s VR: Help Wanted rimane ancora oggi il miglior horror in realtà virtuale presente sulla piazza, a braccetto con Resident Evil 7. Se avete un Oculus Quest e non avere giocato il titolo su altre piattaforme, l’opera di Steel Wool Games risulta un acquisto decisamente imprescindibile, che saprà farvi divertire e balzare sulla sedia in maniera così naturale e spontanea che quasi stenterete a crederci. Trovare un videogioco horror che oltre a far paura riesce ad essere anche costantemente stimolante non è facile, ma la riproposizione VR della magica saga di Cawthon riesce in questa incredibile impresa. Ripeto, non fate l’errore imperdonabile di perdervi uno dei migliori titoli di sempre per i caschetti di realtà virtuale.

Five Nights at Freddy’s VR: Help Wanted è disponibile dal 28 Maggio 2019 su Steam ed Oculus Rift al prezzo di 29,99€, e dal 16 Luglio 2020 su Oculus Quest al prezzo di 29,99€.

Riassunto:






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Alessandro Redaelli

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