GNOG: la recensione

Introduzione

Si attendeva l’uscita di GNOG sul mercato computer da lungo tempo. Poco dopo il lancio per PS4 e PSVR è comparsa una sua pagina Steam con una ipotetica data di uscita che veniva continuamente fatta slittare in avanti, accumulando quasi un anno di ritardo sul periodo previsto. Nel frattempo è arrivata anche una versione mobile sui sistemi iOS, visto che la produzione si trova a suo agio sia nella fruizione flat che nel contesto in realtà virtuale.

Il gioco

Vincitore di svariati premi sia sul lato artistico che per l’eccellente accompagnamento sonoro, GNOG è un rompicapo di difficile collocazione nel casellario dei generi videoludici. Il titolo si snoda attraverso nove stanze, ognuna delle quali riproduce un delirante micromondo fatto di valigie antropomorfi contenenti al suo interno uomini, animali ed ogni sorta di dispositivo. Lo stile grafico è un meraviglioso concentrato di forme elementari e colori primari, quasi fosse disegnato da un bambino o fatto di costruzioni. In questo più che in altri casi, le immagini non gli rendono giustizia ed anche il giocarci tramite monitor ne sacrificherà di molto l’impatto e la vitalità.

Il gameplay risulta un misto di osservazione ed interazione, alla ricerca di un filo logico nella follia complessiva. Molti controlli saranno analogici o a combinazione, quindi avanzare senza comprendere cosa fare si rivelerà quasi impossibile. La longevità dipenderà dal vostro intuito, ma è improbabile ultimarlo in meno di due ore con una non trascurabile possibilità di rimanere bloccati in qualche punto, prolungando l’esperienza di conseguenza. Sappiate che ogni qual volta doveste rimanere arenati, vi è di certo in qualche immagine, suono o nesso che indicherà la giusta via, più facile da cogliere a mente fresca nella partita successiva. Il prezzo è un elemento di spicco poiché nonostante il valore assoluto della produzione viene venduto a soli otto euro, quindi anche la longevità appare adeguata se rapportata al costo.

Comfort e implementazione

GNOG nasce con la realtà virtuale in mente, ma non nell’accezione tipica del mercato roomscale o quantomeno con il tracciamento evoluto del mercato PC. Si gioca seduti, si usa un solo controller di movimento e la natura delle interazioni mostra evidenti compromessi derivanti dalla sua genesi PSVR. Non essendo un gioco d’azione la cosa non rappresenta un problema insormontabile, ma alcune leve o potenziometri saranno difficili da utilizzare perché anzi del movimento più naturale a cui siamo abituati, si userà la rotazione del polso o altri criteri non sempre intuitivi e precisi. Nonostante il titolo non preveda il movimento del giocatore, ci saranno delle transizioni psichedeliche tra un livello e l’altro che potrebbero avere effetti sul sistema vestibolare, con tunnel multicolore e corone di oggetti a ruotarci vorticosamente attorno: se siete particolarmente sensibili al disagio da simulatore occorrerà qualche cautela.

Conclusioni

GNOG è uno dei pochi giochi d’autore disponibili per realtà virtuale, nonché un bellissimo rompicapo. Rappresenta una produzione raffinata anche rispetto ai ben più alti standard PC e console. Può non essere per tutti i palati, tuttavia se apprezzate il genere e non vi è indifferente la levatura artistica ben visibile anche dal video, è un titolo da non far mancare nella propria collezione.






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Raffaele Cadeddu

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