Provato su Meta Quest 2
Dopo due anni passati in early access arriva sullo store di Meta (e su Steam VR) Guardians Frontline, sviluppato VirtualAge, che promette di portare in VR un cocktail di Halo e Starcraft.
Sono due titoli molto ingombranti da usare come reference al lancio di un gioco: scopriamo insieme se Guardians Frontline regge il confronto.
Guardians si presenta subito come un progetto molto ambizioso. È in parte uno shooter, in parte un tower defense e presenta anche elementi RTS. Offre una campagna single-player ma sembra pensato principalmente per il co-op. Ha anche una modalità PvP e, addirittura, un editor per creare nuove mappe.
La cornice narrativa, una variazione sul tema di “facciamo la guerra agli alieni per ottenere una nuova fonte di energia” è un pretesto per inscenare una serie di battaglie su diversi pianeti, con una discreta varietà di ambienti. Si passa da paesaggi desertici a panorami innevati, da piccoli insediamenti a gigantesche astronavi. Sul campo abbiamo a disposizione pistole, mitragliatori, gravity gun, cannoni, droni, mech e un piccolo esercito di robottini obbedienti.
Anche le modalità di gioco sono diverse. Survival, in cui si deve, appunto, sopravvivere a ondate di alieni in attesa di essere “estratti” dal pianeta, Defense, che come suggerisce il nome rappresenta la porzione di puro Tower Defense, Domination, dove bisogna prendere possesso di una serie di basi; Conquest, in cui si va in giro per la mappa alla ricerca di nidi alieni da distruggere; Protect e Escort, dove il focus è scortare dei robot minatori e difenderli dal nemico.
Man mano che si prosegue nella campagna si inizia a contribuire anche a una modalità chiamata Galaxy Conquest, alla quale partecipano tutti i giocatori e che aggiunge un ulteriore livello di coinvolgimento nella guerra agli alieni. Galaxy Conquest è composta da mappe ufficiali ma anche da creazioni degli utenti – il che la rende una modalità non sempre entusiasmante, ma che vale comunque la pena di esplorare. E in più il level editor, che pure non si presenta con l’interfaccia più rifinita del mondo, aiuta a rendere Guardians un titolo giocabile sostanzialmente all’infinito.
Dobbiamo sicuramente dare atto a VirtualAge di aver proposto una buona varietà di ambienti, armi e di modalità ragionevolmente diverse. Ma a questo punto la domanda è: come si presenta, nel complesso, Guardians Frontlines? E soprattutto, com’è il gameplay?
Da un punto di vista della confezione, Guardians Frontlines su Meta Quest 2 è, purtroppo, un po’ deprimente. L’impatto visivo è quello di un gioco spoglio, scialbo, che non fa nulla sul fronte della direzione artistica per compensare la ridottissima quantità di poligoni su schermo. Il design dei nemici è scarno e poco interessante, e manca di coerenza, quasi come se ogni character model venisse da un diverso pacchetto di asset comprato a 99 centesimi sullo store di Unreal.
Il design delle mappe è similmente poco ispirato: le distanze tra gli obiettivi sono a volte eccessivamente lunghe, a volte comicamente brevi, e in generale il posizionamento degli spawn point e delle barriere ambientali non sembra pensato in modo da massimizzare l’esperienza di gioco o da incoraggiare l’uso strategico delle risorse.
Le ondate di nemici sono calibrate in modo altalenante. Il vago senso di progressione che offrono è spesso interrotto da momenti di pausa inspiegabilmente lunghi o da assurde e improvvise fiumane di alieni che si riversano sulle nostre basi appena mettiamo piede sulla mappa.
I controlli sono accettabili, ma soffrono della quantità di meccaniche messe in gioco dal team di VirtualAge, e risultano a volte un po’ ottusi e confusionari.
Lo stesso vale per lo shooting, che tra i tanti possibili approcci al combattimento fa fatica a emergere: non è implementato in maniera incompetente, ma non è neanche soddisfacente, manca di feedback e diventa quasi più una faccenda da sbrigare che un’attrattiva del gameplay.
In co-op Guardians Frontlines diventa sicuramente un’esperienza più divertente, anche se rimangono dei dubbi sulla calibrazione della difficoltà: giocandolo in due abbiamo avuto la netta sensazione che i livelli che abbiamo affrontato fossero pensati esclusivamente per 4 giocatori. E se avete tre amici con cui giocare, è molto probabile che Guardians diventi d’un tratto un titolo molto più interessante, non solo per il senso di convivialità che si crea automaticamente in co-op, ma anche perché richiede più coordinazione e offre più possibilità strategiche. Se contate di giocarlo in compagnia, aumentate di qualche punto il voto di questa recensione.
Guardians Frontline occupa uno spazio non troppo affollato nel gaming VR, un ibrido tra uno shooter alla Halo (ma assomiglia di più alla versione discount di Farpoint), un tower defense e un RTS. Come in molti casi il troppo stroppia e nessuna delle tre anime di Guardians riesce a brillare davvero. Se si aggiunge un comparto grafico che sembra uscito dal 1998 e un level design grossolano, il prezzo di 24,99 non sembra troppo giustificato. Ma va concesso al team di VirtualAge Games di aver creato una piattaforma ricca di contenuti che, se esplorata in compagnia, può regalare qualche ora di moderato divertimento.
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