Half-Life: Alyx – Final Hours: passato, presente e futuro in casa Valve

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Half-Life: Alyx – Final Hours di Geoff Keighley è un’app disponibile da poco su Steam. Quest’app è una specie di libro interattivo che parla degli ultimi 13 anni in casa Valve ed in particolare di tutti i retroscena avvenuti prima della pubblicazione dell’ultimo capitolo della saga. In seguito riporterò alcuni estratti cercando di evitare il più possibile spoiler di Half-Life: Alyx.

I progetti cancellati prima di Alyx

Prima di arrivare alla forma definitiva di Half-Life: Alyx, Valve ha lavorato in particolare a due progetti minori. Il primo prevedeva un minigioco da inserire all’interno di The Lab (l’esperienza gratuita uscita insieme all’HTC Vive) con chiari riferimenti ad Half-Life 2. Conosciuta col nome di Shooter, questa breve esperienza doveva comprendere alcuni scontri a fuoco all’interno di ambientazioni che facevano chiaro riferimento a City 17. Il progetto fu abbandonato per paura di non rispettare i ridotti tempi di consegna imposti da Valve. Il secondo progetto era probabilmente ancora più interessante: si trattava infatti di un gioco VR ambientato a bordo della nave Borealis. Questa nave sarebbe dovuta apparire anche in Episodio 3, ed infatti il progetto VR avrebbe avuto anche delle sezioni collocate direttamente dopo Episodio 2. Anche questo progetto fu abbandonato abbastanza presto, attorno al 2015. In realtà esisteva anche un terzo lavoro che prese piede nel 2016: un piccolo gruppo all’interno di Valve iniziò a programmare un gioco VR con gli assets di Half-Life 2. Pian piano il team che si occupava di questo progetto cresceva, fino ad arrivare alla scelta di realizzare un prequel del secondo capitolo: da qui nacque proprio Half-Life: Alyx.

Valve “Vader”: il visore definitivo?

Forse non tutti sanno che tra il 2013 ed il 2014 Valve ha collaborato con l’allora startup Oculus: l’idea era che Oculus realizzasse l’hardware e Valve si occupasse della piattaforma software. La collaborazione si interruppe quando Facebook nel 2014 acquistò Oculus. Da lì poi Valve strinse una partnership con HTC e nacque il progetto Vive. Gabe Newell però non era dell’idea di proseguire con le collaborazioni esterne, ma intendeva realizzare all’interno di Valve anche l’hardware. Da lì iniziò l’ambizioso progetto “Vader”, con l’obiettivo di produrre il visore tecnicamente più avanzato che fosse possibile realizzare. L’ambizione di Newell si scontrò presto con i problemi tecnici che un progetto del genere comportava: se fosse stato possibile realizzare un visore così sofisticato, esso sarebbe costato non meno di 5000$. Non tutti i 12 mesi di lavoro spesi su “Vader” furono però buttati: alcune funzionalità come i controller e il sistema audio furono dirottate del progetto “Frank”, diventato infine Valve Index nel 2019.

Il futuro di Valve: tra “flat”, VR e nuovo hardware

All’interno di Valve si è vociferato sulla possibilità di realizzare un capitolo tradizionale di Half-Life, non esclusivo quindi per la VR. Ma gli FPS moderni sono realizzati da team con centinaia di persone, quindi è lecito chiedersi quanto possa valere la pena buttarsi su un progetto del genere. Altri poi all’interno del team vorrebbero invece spingere sul realizzare nuovi giochi solo in VR, pur anche qui consapevoli del rischio di creare un ipotetico Half-Life 3 solo in realtà virtuale. Probabilmente Valve ci sorprenderà per l’ennesima volta con un progetto top-secret a cui un piccolo team sta lavorando dal 2018. La cosa certa è che il buon Gabe Newell vorrà puntare sempre di più sull’hardware, visto che gli ingegneri di Valve sono consapevoli che l’Index è tecnologia già vecchia di due anni.

Se volete saperne di più vi invito a recuperare l’app Half-Life: Alyx – Final Hours di Geoff Keighley su Steam.

 




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