Hatsune Miku VR: recensione e video recensione (Quest/PSVR/PCVR)

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Provato su Oculus Quest 2

Chiunque sia stato in Giappone o conosca la cultura pop più contemporanea di quel pezzo di mondo, sarà sicuramente entrato in qualche modo in contatto con Hatsune Miku. La simpatica Miku non è altro che un vocaloid al quale è associato un personaggio immaginario dalle sembianze di una ragazzina minorenne in minigonna. Se conoscete il contesto culturale in cui questo fenomeno è nato sapete bene come risulti pressoché inutile porsi delle domande; se invece ne siete all’oscuro, vi basti pensare che Hatsune Miku è considerata una delle più grandi star del J-Pop, e fa concerti, sponsorship e apparizioni televisive. Hatsune Miku VR è solo l’ultima produzione videoludica che porta il nome della famosissima idol virtuale, ed arriva su Oculus Quest a distanza di qualche anno dal suo esordio sui caschetti PC.

Commenti sociali a parte e prendendo Hatsune Miku VR come un semplice prodotto videoludico, il titolo di Crypton Future Media non è altro che un rythm game estremamente classico, in cui toccare a ritmo di musica delle note colorate che sfrecceranno verso di noi. Basta, letteralmente.
Nonostante il mercato VR ci abbia offerti titoli dello stesso genere estremamente estrosi o particolarmente soddisfacenti, Hatsune Miku VR si limita a fare letteralmente il minimo indispensabile; ovvero buttarvi in uno dei quattro stage disponibili, piazzare la protagonista di fronte a voi e far scorrere una buona quantità di note colorate, da toccare con le vostre bacchette magiche.

Ora, da un certo punto di vista e se il gameplay fosse pensato a regola d’arte, l’impostazione secca e decisa del titolo distribuito da Degica potrebbe comunque risultare soddisfacente. Ed invece no, perché il tocco della nota risulta quanto di meno eccitante possa esistere in un rythm game; ed inoltre le stesse presentano un design anche difficile da individuare rispetto allo sfondo dei livelli.

L’elemento di gameplay risulta quindi sostanzialmente un pretesto per far correre in massa i fan dell’Hatsune sul prodotto, spendendo venticinque euro per un gioco che fa a malapena in minimo indispensabile e che presenta oltretutto una quantità di contenuti risibile. Il titolo vanilla presenta circa dieci brani storici della cantante e ben quattro sfondi diversi su cui farla ballare, mentre per accedere agli altri quindici brani ed agli ultimi tre stage, sarà necessario sborsare altri trentadue euro per completare il pacchetto. Questo, oltre a fare di Hatsune Miku VR il titolo comicamente più costoso della libreria Oculus Quest, ci porta anche a pensare che l’operazione di Crypton Future Media può definirsi a tutti gli effetti circonvenzione d’incapace.

Ma attenzione, perché la modalità “gioco” non è l’unica opzione che potremo scegliere dal menù principale. Tra i settaggi ed i credits, la modalità videoclip è forse il vero selling point di Hatsune Miku VR, o almeno lo è per i fan sfegatati del personaggio. Attraverso questa modalità, sarà possibile creare una vera e propria tracklist per un piccolo concerto privato eseguito in prima persona dalla dolce ed inquietante Miku. Da qui potremo ruotare intorno alla idol per osservarla da tutti i punti di vista, assistendo – senza bisogno di interagire – alla sua performance. Se tutto ciò vi sembra inquietante, amici miei vi capisco, ma evidentemente esiste una fetta di pubblico che non vedeva l’ora di avere a disposizione il suo vocaloid virtuale preferito, sempre a portata di mano.

Quantomeno sul fronte visivo e sonoro, Hatsune Miku VR si difende bene. Nonostante la povertà di elementi a schermo ed un’estetica dei menù da primi anni novanta, la protagonista risulta – di fatto – modellata piuttosto bene; ricca di dettagli ed animata con mestiere. La risoluzione poi su Oculus Quest 2 non lascia troppo spazio ad aliasing ed artefatti vari, facendovi vivere in modo piuttosto sereno e pulito il mondo di Hatsune Miku. La tracklist presenta poi gran parte delle hit della idol, e nonostante il gradimento della stessa dipenda esclusivamente dai propri gusti, è innegabile come molti pezzi risultino catchy fin dai primissimi ascolti.

Hatsune Miku VR è un videogioco molto, molto mediocre, che presenta oltretutto pochissimi contenuti e che viene proposto ad un prezzo esorbitante rispetto sia a quello che offre, sia al resto del mercato. Se siete dei grandissimi fan di Hatsune Miku non devo dirvi niente, sicuramente l’avete già preso e – per qualche motivo – ci avete già passato una ventina d’ore abbondanti; se invece amate i rythm game e l’estetica anime guardate comunque altrove, titoli come Airtone o Dance Central risultano un investimento decisamente più oculato.

Hatsune Miku VR è disponibile dal 9 Marzo 2018 su Steam, Oculus Store (Rift) e Playstation Store al prezzo di 22,99€, e dal 12 Ottobre 2020 su Oculus Quest al prezzo di 24,99€.

 




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