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Kat Walk C2 Core | la recensione della nuova pedana di Kat VR

Avete mai camminato con le vostre gambe dentro a un’esperienza VR? Magari qualcuno di voi è riuscito a sfruttare il proprio spazio di gioco casalingo con prodotti come Tea for God o Eye of the Temple; qualcun altro è riuscito magari a giocare in giardino, sfruttando ancora più metratura rispetto a quella delle proprie mura domestiche. Ma sono sicuro che in pochissimi avete provato un prodotto di Kat VR, ovvero i player principali nel mercato della realtà virtuale a proporre pedane e treadmill che ci permettono di muoverci fisicamente sul posto, dandoci l’impressione di star camminando per chilometri e chilometri.

L’ultimo arrivato dei treadmill di Kat VR è il Kat Walk C2 core: un prodotto che potrebbe destare l’interesse di chi ha sempre guardato con curiosità a questo tipo di accessori, il cui problema più grande è sempre stato il prezzo. Bene, con questo nuovo treadmill il problema va ad assottigliarsi, poiché il Kat Walk C2 Core è pensato proprio per essere l’entry level delle pedane per realtà virtuale, con un prezzo che potrebbe stuzzicare chi era rimasto un po’ scettico fino a oggi, a patto di avere lo spazio necessario.

Una volta arrivato in casa mia, infatti, il primo e più grosso problema è stato come portarmelo in casa e dove piazzarlo. Il pacco che contiene la pedana pesa la bellezza di circa un centinaio di kg, ed è stato quindi abbastanza complicato portarlo a casa, e trascinarlo oltretutto al piano inferiore, attraverso la mia piccola scala a chiocciola.

Il dramma più grande è stato però decidere dove piazzarlo. Vivendo in un bilocale di una sessantina di metri quadrati, il Kat Walk C2 Core ha faticato parecchio a trovare un’ubicazione comoda nel mio quotidiano. L’idea iniziale era quella di relegarlo a un angolo della stanza, per poi spostarlo al centro della mia area di gioco all’occorrenza. Il problema è che la pedana di Kat VR pesa davvero troppo, e una volta montata in un punto è molto difficile riuscire a spostarla, soprattutto se non aiutati da una seconda persona. Ho optato quindi per infilarla tra il letto e la mia postazione PC: una posizione non comodissima per quanto concerne i miei spostamenti in casa, ma perfettamente in linea con lo spazio richiesto dal treadmill.

Ciò che mi ha stupito, ancora prima di iniziare a usarlo, è stata però la semplicità con il quale è possibile montare il tutto. Insieme a Ruggero, ci è bastata meno di un’ora per smontare i pacchi e montare tutti i pezzi tra loro, soprattutto grazie a una video guida davvero esaustiva, e a una toolbox con tutti gli strumenti necessari a portare a termine il lavoro. Davvero, di solito passo giornate intere a montare mobili che alla fine vengono su pure male, mentre il Kat Walk C2 Core si è montato quasi da solo, facendomi ben sperare per un eventuale smontaggio in vista di uno spostamento, o di un cambio casa.

La pedana non vi arriva tuttavia da sola, ma giunge insieme a un paio di scarpe della misura richiesta, necessarie al suo utilizzo, oltre che a un paio di sensori da montare direttamente sulle stesse. Il processo è comunque semplice: monta la pedana mentre carichi i sensori, installa il software sul PC, monta i sensori sulle scarpe, agganciati al suo sistema di bloccaggio e inizia a giocare. Nessun settaggio o passaggio particolarmente ardito, anche perché il software di Kat VR si avvia sempre in automatico una volta acceso il PC, e vi permette di giocare sostanzialmente qualsiasi prodotto che propone il movimento libero. Ma facciamo un passo indietro, come funziona il Kat Walk C2 Core? In realtà l’idea che sta alla base del prodotto è molto semplice.

Attraverso delle scarpe con rotelle e sensori, e agganciati a un braccio che ruota insieme a voi attorno alla pedana, il software riesce a leggere i vostri passi e a convertirli in un movimento il più possibile vicino a quello che state realmente facendo. Praticamente sostituisce il movimento della levetta analogica sinistra con quello dei vostri piedi, dandovi una reale sensazione di camminata. Reale, oddio… in realtà muoversi dentro a una pedana di questo tipo vuol dire più strisciare con i piedi che camminare, ma vi assicuro che dopo qualche minuto al suo interno vi sembrerà comunque il movimento più naturale del mondo, restituendovi una tipologia di immersione veramente rara in un contesto VR casalingo.

Ogni videogioco, poi, può essere personalizzato attraverso il software di kat VR, che presenta inoltre un buon numero di preset per i videogiochi più mainstream come Half Life Alyx, Pavlov, VRChat, Blade & Sorcery e molti altri, facilitandovi tantissimo il processo. La mia paura era quella di trovarmi di fronte a un software difficile da maneggiare e poco user friendly, ma in realtà i ragazzi e le ragazze di KAT VR hanno fatto un ottimo lavoro per restituire all’utente la semplicità di cui ha bisogno un prodotto consumer.

Ma quindi, all’atto pratico? Scarpe ai piedi, il Kat Walk C2 Core è un oggetto interessante, a prescindere da tutto. Questo metodo di movimento è realmente inedito nel mondo VR, e – di conseguenza – ha i suoi pregi e i suoi difetti. I pregi sono un’immersione davvero rara, che ci permette di sentirci realmente dentro a un videogioco come mai prima d’ora. Farmi una bella camminata dentro a Skyrim, spostandomi con le mie gambe, mentre lancio frecce qua e là attraversando foreste, montagne e villaggi è stato davvero straordinario. Certo, si suda parecchio, molto più che attraverso una sessione di gioco normale, ma questo – in realtà – può essere uno dei grandi pregi del prodotto. Da un mesetto ho iniziato a correre, ogni giorno, al parco, prima di cena, per poco meno di mezz’ora. Attraverso il Kat Walk C2 Core ho scoperto un nuovo modo per allenarmi, correndo la mia classica mezz’ora non al parco dietro casa, ma dentro a mappe sconfinate e inesplorabili nel nostro mondo fisico. È un’esperienza bizzarra e avveniristica, sicuramente non perfetta, ma estremamente affascinante e faticosa, che potrebbe salvare quelle sessioni che non ho voglia di fare all’aria aperta per il troppo caldo, o per il troppo freddo.

Vien da sé che, essendo un’esperienza faticosa, giocare davvero a un videogioco VR pensato per il free locomotion in questo modo, per me, non è assolutamente contemplato. Un conto è volersi fare un giro dentro al proprio gioco preferito, provare a giocare in modo molto specifico quel titolo che ci ha fatto mangiare le mani per uno spazio di gioco troppo piccolo, o usarlo attraverso le esperienze social VR che non prevedono un livello di sfida. Un altro conto è pretendere di finire Half Life Alyx in questo modo, con una certa difficoltà nel tornare indietro o nel muoversi verso lati, rinunciando alla comodità del teleport o del free locomotion. La verità è che non esistono videogiochi VR pensati da zero per sfruttare questo sistema di movimento, e vien da sé che qualunque videogioco provato attraverso il Kat Walk risulterà comunque più scomodo, rispetto al suo metodo di utilizzo tradizionale. Questo non è necessariamente un male, ripeto: è anche bello sperimentare con quei prodotti che vogliamo provare a vivere più da vicino, e la tecnologia – da questo punto di vista – a oggi offre questo, ma è chiaramente impensabile acquistare il Kat Walk C2 Core per utilizzarlo con tutti i giochi, sempre, all’interno del vostro ecosistema VR.

Fortunatamente, però, la compatibilità del software è davvero infinita. Kat VR propone una lista di giochi già testati e perfettamente funzionanti con il prodotto, ma la verità è che con qualunque software io l’abbia provato, il Kat Walk C2 Core si è sempre dimostrato propenso a funzionare in maniera eccellente. Addirittura le mod, come quella di Resident Evil 2 e 3, sono perfettamente compatibili, basta che il gioco preveda che ci si sposti attraverso la levetta analogica. Interessante anche la possibilità di usare il treadmill direttamente in standalone, attraverso la sua libreria proprietaria. Per farlo avrete bisogno di un accessorio in più: il Kat Nexus, che va collegato alla rete attraverso cui state utilizzando il Quest 2, e che riesce a convertire una buona parte dei giochi per l’utilizzo in standalone.

Da non sottovalutare anche il fatto che attraverso una pedana di questo tipo il motion sickness vada sostanzialmente a scomparire. Ho fatto provato il kat Walk C2 Core a Clarissa, la mia compagna, che ha sempre sofferto il movimento libero dentro ai videogiochi VR. Con Alyx, giocato in questa maniera, non ha invece avuto nessun problema di nausea, perché il suo movimento del corpo andava effettivamente a corrispondere con il movimento della protagonista. Un buon modo quindi per sconfiggere la chinetosi. Chiaramente non è un metodo né semplice né definitivo, ma se state pensando di prendere la pedana anche solo per farla provare a quel vostro amico che non regge il movimento libero, potrebbe rivelarsi un buon acquisto.

Passiamo al prezzo. Nonostante i prodotti di Kat VR consumer si siano sempre mossi tra i 1500 e i 2000 dollari, il Kat Walk C2 Core esce a un prezzo decisamente più basso: 899 dollari per tutto il pacchetto. È comunque un prezzo importante per chi ha già fatto fatica ad acquistare un visore per realtà virtuale, ma gli enthusiast che non si fanno frenare dal prezzo potrebbero trovare appetibile un costo sotto ai mille euro, che gli permetta di avere in casa un prodotto molto vicino a quelle attrazioni da sala giochi che noi tutti ambivamo fin da bambini. Oltre al costo rimane il problema del posizionamento, anche perché la pedana va collegata in USB al PC, e non può quindi esser piazzata a troppi metri di distanza dal proprio computer, ma se avete tanto spazio, il prezzo non vi spaventa e riconoscete il suo valore in quanto gimmik, il nuovo treadmill di Kat VR potrebbe essere un acquisto ben più che stuzzicante.

Il Kat Walk C2 Core è una pedana entry level decisamente interessante. Non è un prodotto per tutti, soprattutto a causa dell’ingombro e del prezzo, ma chi vuole provare a esperire in modo diverso ciò che ha offrire la realtà virtuale in termini di movimento e sensazioni, l’ultimo treadmill di Kat VR è un prodotto che potrebbe valer la pena provare sulla propria pelle. Non è il modo più adatto per giocare a un videogioco VR, sia chiaro, e alcuni movimenti risultano ancora un po’ scomodi o imprecisi, ma se volete farvi un giro dentro al vostro titolo VR preferito camminando con le proprie gambe, fare un po’ di workout in casa o provare con mano un assaggio di quello che ci riserverà il futuro, il Kat Walk C2 core è un oggetto da prendere assolutamente in considerazione.






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Alessandro Redaelli

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