E come ogni anno, VR Italia vi saluta con le top 10 di fine anno dedicate a tutti i visori presenti a oggi sul mercato. Il 2021 è stato un anno importante un po’ per tutte le piattaforme, che ci hanno regalato grandi capolavori, nonostante PSVR stia pian piano tirando le ultime in attesa della sua seconda iterazione, e il mercato PC abbia lasciato spazio prevalentemente a prodotti esclusivi per Meta Quest. L’anno prossimo si prospetta ancora più ricco ma, nel frattempo, vediamo il meglio che ci ha offerto quest’anno.
PSVR
10. I Expect You to Die 2 (Qui la recensione)
I Expect You to Die 2 ci mette nei panni di una spia alla 007, che dovrà sconfiggere il malvagio villain di turno attraverso il completamento di cinque diverse ambientazioni, ricche di puzzle e segreti da scoprire. Da una postazione fissa dovrete risolvere una lunga serie di enigmi basati sostanzialmente sul trial & error, che riusciranno però a divertirvi sinceramente e a farvi sentire dentro a un vero thriller anni sessanta. È un more of the same del primo capitolo, quindi se vi è piaciuta l’opera precedente di Shell Games non potrete che amare anche questa seconda iterazione, che si gioca particolarmente bene attraverso i playstation move di playstation VR. Indicato anche a chi soffre di motion sickness, poiché manca totalmente di movimento fluido.
9. Maskmaker (Qui la recensione)
Altra posizione, altro puzzle game. Con Maskmaker, tuttavia, abbandoniamo i toni più parossistici e action di I Expect you to Die per scoprire un gioco delicatissimo, più lento nei ritmi ma anche più affascinante nel mondo di gioco che presenta. Maskmaker propone una meccanica interessantissima legata alla creazione di alcune maschere, che una volta indossate vi faranno prendere possesso delle varie marionette sparse per il mondo di gioco, con cui dovrete completare enigmi sempre più complessi e stratificati. Una splendida estetica corona poi definitivamente una delle grandi sorprese di questo 2021, che si fa vero e proprio canto del cigno del caschetto VR di Sony.
8. Lucky’s Tale (Qui la recensione)
Dopo ben cinque anni di esclusiva su Oculus Rift, Lucky’s Tale arriva finalmente anche su Quest, Steam e – soprattutto – Playstation VR. Un platform in terza persona meraviglioso da vedere e divertente da giocare che, sebbene non arrivi chiaramente ai livelli di Astro Bot Rescue Mission, si dimostra solidissimo e scanzonato. Adatto specialmente ai più piccoli, Lucky’s Tale è una fiaba coloratissima che riporta alla mente le atmosfere di Super Mario 64 e Banjo e Kazooie, e che non potrà che soddisfare tutti gli amanti del genere. Peccato per un’integrazione con la realtà virtuale un po’ superficiale, ma se vi piacciono i giochi di questo stampo non potete lasciarvelo scappare.
7. Winds and Leaves (Qui la recensione)
Esclusiva PSVR, Winds and Leaves è un comfort game che sta a metà tra un’avventura tradizionale e un puzzle game, in cui dovrete rendere nuovamente il pianeta terra un mondo ricco di piante, fiori e natura. La meccanica che ci permette di andare avanti e indietro nel tempo è azzeccatissima e, unita a un impatto visivo che definire delizioso è dire poco, ci accompagnerà attraverso un’avventura veramente unica nel suo genere. Sicuramente non un gioco adatto a tutti, ma chi ha la sensibilità adatta per apprezzare una tipologia di videogioco più arty potrebbe trovare uno dei suoi personaly Game of the Year per Playstation VR.
6. Arashi Castles of Sin (Qui la recensione)
Vi ricordate Tenchu? Ecco, Arashi Castle of sin cerca di replicare un po’ la formula dell’amato prodotto From Software di qualche generazione fa, mettendoci nei panni di un assassino silenzioso nel giappone feudale, che dovrà cercare di portare a termine un’importante missione. Lo stealth è uno dei migliori mai visti in un gioco in realtà virtuale, così come l’immaginario in cui il prodotto ci immerge; peccato per un lavoro sul combat system non particolarmente raffinato, ma l’importante longevità con cui ci mette a confronto il titolo non potrà che soddisfare una buona parte dell’utenza. Soltanto per giocatori esperti!
5. After The Fall (Qui la recensione)
Il Left 4 Dead della VR si gioca molto bene con l’aim controller di Sony, che ci permette di esplorare come nelle controparti PC e Quest un mondo di gioco cattivissimo, ma pieno di fascino. Insieme ad altri tre giocatori online dovremo ripulire un mondo post-apocalittico da tutte le orde di zombie che lo popolano, sbloccando armi sempre più potenti, modificatori e skin. La possibilità di giocare in cross-play con le altre piattaforme rende poi After the Fall un titolo che sicuramente andrà bene nel tempo, e che promette già tanti aggiornamenti nel corso dei prossimi anni. Per gli amanti degli action più aggressivi.
4. Doom 3 VR
Un altro titolo che si gioca meravigliosamente bene con l’aim controller, ma che rispunta fuori dopo quasi due decenni dall’arrivo sulle piattaforme PC. Doom 3 VR edition è la riproposizione di un grande capolavoro del passato e, nonostante sia un po’ meno godibile della mod uscita su Quest e PC qualche tempo fa, riesce a fare comunque il suo sporco lavoro anche su playstation VR, soprattutto grazie a una quantità di contenuti ragguardevole, che comprende sia la campagna principale, che i due dlc usciti successivamente. A metà tra l’horror più carnale e l’action più spinto, rivivere questo grande titolo su psvr è una grande gioia, anche grazie al doppiaggio completamente in italiano ripreso 1:1 dall’opera principale. Attenzione, viste le poche opzioni legate al comfort, è un gioco prevalentemente adatto a chi di VR ne ha già giocata un bel po’.
3. Wraith: The Oblivion Afterlife (Qui la recensione)
Un horror spaventoso come pochi, un’avventura avvincente come pochissime. Wraith the Oblivion Afterlife è il survival horror per eccellenza, che manca totalmente di armi da fuoco ed elementi con cui difendersi, e che fa quindi dello stealth il suo principale punto di forza. All’interno di una villa maledetta dovremo scoprire perché siamo morti, esplorando – nei panni del nostro fantasma – una magione ricca di forze nemiche, backtracking e tanto orrore. Un titolo assolutamente imperdibile per tutti gli amanti dell’horror in realtà virtuale!
2. Hitman 3 (Qui la recensione)
Nonostante si giochi esclusivamente via pad, e nonostante le criticità del visore di Sony, Hitman 3 – così come oramai gli altri capitoli – è una gioia veramente rara in VR. Nei panni dell’assassino più temibile del mondo, dovremo eliminare una serie di obiettivi attraverso un numero di approcci considerevole, agendo come meglio crediamo, e riscoprendo il miglior binomio avventura-sandbox visto recentemente nel mondo dei videogiochi. Ancora mi sogno la notte la discoteca berlinese del terzo livello per quanto il gioco sa essere immersivo. Un must assoluto per tutti i possessori di Playstation VR.
1. Fracked (Qui la recensione)
Playstation VR ci saluta, in attesa della sua seconda iterazione, con un classico istantaneo. Fracked è azione allo stato puro, un’orgia di sparatorie, esplosioni e divertimento come non ne avevamo mai viste su playstation vr, e diventa – di diritto – l’action più imperdibile della storia del visore playstation. Miracolosamente tutto funziona anche con gli odiati playstation move, grazie a un sistema di coperture eccellente, un level design studiato a tavolino per la piattaforma e, soprattutto, un’estetica cell shading veramente fuori di testa. Chiunque voi siate, e qualunque genere preferiate, Fracked è una bomba che non potete assolutamente lasciarvi scappare, e saprà divertirvi dall’inizio alla fine grazie al suo ritmo al cardiopalma e la sua varietà strabiliante di situazioni.
PCVR
10. Table of Tales (Qui la recensione)
Di RPG alla D&D non ce ne sono molti, ma Table of Tales è senza dubbio il migliore di tutti. Ambientato all’interno di un mondo fantasy piuttosto convenzionale, ma narrato tutto all’interno di un tavolo da gioco, table of tales è la quintessenza dell’rpg a turni single player, e ci da la possibilità di far andare la storia esattamente come vogliamo, oltre che lavorare sulle statistiche dei nostri personaggi a seconda delle nostre preferenze. Semplice e senxza fronzoli, il titolo di Tin Man Games e zero one studio arriva su PCVR nel massimo del suo splendore dopo una breve esclusiva su playstation, e si farà amare senza alcun dubbio da tutti gli amanti del genere.
9. Eye of the Temple (Qui la recensione)
Eye of the temple non è un gioco eccezionale, ma ha una meccanica clamorosa, che lo fa finire di diritto in questa lista. Nei panni di un’Indiana Jones de noi artri, dovremo esplorare un antico tempio azteco, muniti di frusta e torcia per risolvere i puzzle più intricati. La grande peculiarità del prodotto sta però nello sfruttare il nostro spazio di gioco in modo intelligente, facendoci muovere con le nostre vere gambe, sfruttando trucchetti quali piattaforme e sassi roteanti. Sembra una sciocchezza, ma vi assicura che dopo un’ora di gioco vi sembrerà di aver percorso diversi km, mentre – invece – avrete girato per tutto il tempo dentro alla vostra piccola stanza. Un’esperimento da provare e, sicuramente, supportare.
8. A Wake Inn (Qui la recensione)
A wake inn è un survival horror problematico, che strizza l’occhio a Resident Evil e Silent Hill, ma che presenta anche molti bug e problemi di design. Perché sta qui, allora? Perché, nonostante tutto, l’atmosfera lugubre e originalissima – così come le meccaniche di gioco – funzionano davvero a orologeria. Nei panni di un burattino in sedia a rotelle dovremo esplorare un vecchio ospedale abbandonato, mentre una serie di bambole malefiche ci daranno la caccia. Dritto e tesissimo, A Wake inn è uno dei migliori horror in realtà virtuale che ho provato di recente, e nonostante i suoi problemi sono sicuro che molti fan del genere lo ameranno alla follia.
7. Warhammer Age of Sigmar Tempestfall (Qui la recensione)
Quanto ci mancava, su pcvr, una bella avventura tradizionale. Finalmente Warhammer age of sigmar tempestfall ce la propone con grande entusiasimo, mettendoci nei panni di uno stregone che dovrà ripulire un mondo malato e corrotto dai demoni che lo stanno distruggendo. Tra action melee, magie devastanti, puzzle e climbing, il titolo di Carbon Studio si fa un po’ summa del genere, e risulta il loro miglior prodotto dalla fondazione dello studiuo a oggi. Se vi piacciono le avventure fantasy e una grafica da urlo non potete non giocare tempestfall, che rimarra – da qui a un po’ di tempo – una delle migliori avventure tradizionali mai viste su un caschetto vr.
6. Captain Toonhead vs the punks from outer space (Qui la recensione)
Chi l’avrebbe mai detto che il tower defense avrebbe funzionato così ebne in vr? Gli sviluppatori e le sviluppatrici di captain toonhead vs the punks from outer space l’avevano capito, e ci hanno proposto il titolo più divertente all’interno del suo genere in VR. Nei panni di un capitano per caso dovremo difendere una serie di piccoli cubi da dinosauri, robot e gatti volanti, riempiendo gli spazi disponibili con torrette offensive, difensive e speciali. Nonostante possa sembrare semplice, il titolo in questione non lo è affatto, e risulta sia stratificato nelle meccaniche, sia mangiatempo come pochi. A coronare la sua riuscita ci pensa poi un impatto tecnico splendido e pulitissimo, che non ci fa vedere l’ora, ogni giorno, di tornare a farci un giro. Imperdibile anche per chi soffre di motion sickness.
5. After The Fall (Qui la recensione)
Vertigo Games torna a stupirci dopo arizona sunshine, con un titolo che si rifà in tutto e per tutto a left 4 dead. After the fall è uno sparatutto cooperativo da giocare prevalentemente multiplayer, in cui sparare a migliaia e migliaia di zombie che infestano in mondo post apocalittico che ha asolutamente bisogno del nostro aiuto. Il crafting delle armi, le varie difficoltà presenti e una modalità 4v4, riempiono la longevità di un gioco che poteva essere erenamente un gran buco nell’acqua, ma che risulta invece un semi-imperdibile della realtà virtuale. Su pc abbiamo poi un’impatto grafico ragguardevole, tra i migliori visti in questi anni. Se amate il coop, gli zombie e le sparatorie, after the fall deve essere vostro.
4. Wraith: the Oblivion – Afterlife(Qui la recensione)
Wraith the oblibion afterlife è un horror come non ne vediamo tutti i giorni. Chiusi dentro una villa piena di mostri e segreti, dovremo muoverci silenziosamente per scoprire i segreti che si celano dietro alla nostra morte, passando da fasi al cardiopalma, a puzzle fatti di backtracking e tanta pazienza. L’estetica malsana ma pulitissima ci fa immergere nel mondo di gioco come mai visto prima, e i balzi sulla sedia ce lo faranno ricordare per molti anni a questa parte. Se vi piacciono i survival horror in cui non potete difendervi, wraith the oblivion afterlife è sicuramente il gioco che amerete di più quest’anno.
3. Ragnarock (Qui la recensione)
Vi piace il viking metal? Male! Perché? Vabbè, me lo spiegate un’altra volta, ma siete fortunati, perché ragnarock è il gioco che fa per voi. Nonostante non sia un amante del genere sopracitato, questo rythm game in salsa metal mi ha divertito come mi è successo solo con beat saber e pistol wwhip, grazie a una tracklist azzeccatissima, e grazie alla possibilità di guidare queste grandi navi da guerra vichinghe, nella speranza di fare un punteggio dignitoso. Scanzonato e senza freni, ragnarock è il rhythm game per quelli che avrebbero voluto vivere una vita rock’n’roll, per chi si diverte con i giochi musicali, e per chi apprezza – semplicemente – i bei giochi.
2. Song in the Smoke (Qui la recensione)
I survival game falliscono quasi sempre in VR, a causa di una difficoltà eccessiva nelle meccaniche, e la poca attenzione nel costruire il gioco attorno alla VR, e non – semplicemente – in vr. Song in the moke non sbaglia invece un colpo, proponendoci il miglior survival game mai visto in realtà virtuale, e stupendoci – livello dopo livello – con le sue novità sul fronte del gameplay e sul fronte stilistico. Faticherete non poco, cacciando animali pericolosi e craftando pelli e armi per sopravvivere, ma la soddisfazione che è in grado di restituire song in the smoke lo rendono non solo un grande gioco, ma proprio un capolavoro. Assolutamente, amanti del genere o meno, recuperate questa grande e nuova perla della realtà virtuale!
1. Lone Echo 2 (Qui la recensione)
Che c’è da dire su sto gioco? Lone Echo 2 è il primo Lone Echo ma più grosso, più filosofico, più emozionante e – sicuramente – più impressionante. Attraversoo un comparto tecnico come raramente ne abbiamo visti in VR, Lone Echo 2 è il proseguo di uno dei grandi capolavori del medium, e ci fa esplorare l’ignoto spazio profondo come raramente è successo prima. Complice anche una lunga sezione open world, quello che lascia lone echo 2 ai giocatori e alle giocatrici è un’esperienza importante e indimenticabile, frutto di un’avventura dai ritmi lenti ma importanti, che non possono che stupire nella loro ricerca continua del sublime. Se giocate su PC non avete scuse: i due Lone Echo sono decisamente da recuperare.
META QUEST
10. Mare (Qui la recensione)
Quanto vorrei un titolo di Fumito Ueda in VR. Fortunatamente qualcuno, all’inizio dell’anno, ci ha pensato, proponendoci in esclusiva su meta quest un titolo che sembra quasi la copia carbone di ico. Nei panni di un guardiano silenzioso, dovremo aiutare una bambina silenziosa a vivere la sua personale avventura, dentro a un mondo di gioco estremamente affascinante e maestoso, ma anche ricco di pericoli da evitare. Un titolo lento, sinuoso, irresistibile, che non potrà che affascinare chi ama un certo tipo di tono più spiccatamente orientale, e non potrà che emozionare con i suoi momenti teneri e intensi. Per pochi, ma buoni.
9. Larcenauts (Qui la recensione)
Di multiplayer in vr ne abbiamo tanti, ma nessuno aveva ancora provato a fare l’overwatch della realtà virtuale. Larcenauts lo fa, e lo fa anche bene, proponendoci un 5v5 divertentissimo e bilanciato, che propone tante mappe e tanti eroi, che possono serenamtente adattarsi a ogni esigenza. L’ottimo feeling delle armi e il bell’impatto grafico sono solo due dei molti pregi del prodotto, che saprà soddisfare al cento per cento chiunque cercasse un titolo dalle stesse vibes. Amanti del multiplayer, segnatevi questo nome!
8. After The Fall (Qui la recensione)
A diversi anni da Arizona Sunshine, vertigo games torna in realtà virtuale per farci combattere contro orde infinite di zombie e mostri insieme ai nostri amici online. Il left 4 dead della VR funziona a orologeria nelle meccaniche, diverte sulla breve e sulla lunga distanza, promette una serie di succose aggiunte nel tempo, e – soprattutto – ci propone qualcosa che ancora in vr non avevamo. Difficile ma stimolante, After the Fall è un action multiplayer cooperativo che non può mancare nella vostra libreria, un po’ perché è sinceramente un bel gioco, un po’ perché il cross play con psvr e pc mantiene i server sempre in vita, al contrario di altri multiplayer analoghi. Se vi piace il genere, un must.
7. Demeo (Qui la recensione)
Un dungeons and dragons multiplayer in vr? Perché no. Resolution games ci propone la sua visione del gioco da tavolo in realtà virtuale, regalandoci un prodotto dalle meccaniche a dir poco perfette, che oggi più che mai vale la pena esplorare, grazie all’aggiunta di molti contenuti. Se al lancio il gioco era meraviglioso ma un po’ spoglio, oggi grazie alle nuove campagne integrate nel tempo demeo diventa un vero e proprio imperdibile per chi ama giocare in multiplayer, poiché, soprattuttop insieme agli amici, demeo diventa un gioco da giocare e rigiocare ogni volta che si una una sera libera. Per chi ama il multi, per chi ama il gioco di ruolo, per chi ama divertirsi.
6. Ragnarock (Qui la recensione)
Ragnarock è il rhythm game che più mi ha stupito quest’anno. Vuoi per la tracklist esclusivamente viking metal, vuoi per le meccaniche legate ai tamburi semplici ma eccezionali, vuoi per un contorno cafone ma irresistibile. A tempo di musica, dovrete suonare i vostri tamburoni su una nave vichinga, mentre i vostri scagnozzi remeranno verso la direzione che dovrete raggiungere. Niente di più semplice, eppure in Ragnarock tutto funziona a meraviglia tanto che, anche grazie al multiplayer, non vi stancherete molto facilmente del prodotto wanadev studio.
5. Jurassic World Aftermath (Qui la recensione)
La seconda parte di Jurassic Word Afthermath conferma le buone parole che avevo detto l’anno scorso sul titolo. Questi due anni VR ambientati nel mondo di Jurassic Park riescono a essere sempre stimolanti, divertenti, tesissime, e coronano il sogno di vivere in prima persona un’avventura a fianco a dinosauri giganteschi e creature pericolose. Anche grazie al suo cell shading clamoroso, jurassic world afthermat è un’avventura stealth che propone poche meccaniche, ma fatte bene, e che ci da la possibilità di vivere per circa sette ore una storia eccezionale e indimenticabile.
4. Crashland (Qui la recensione)
Stanchi dei wave shooter? Anche io, ma non di Crashland. Questo bizzarro wave ambientato su un pianeta alieno riesce, nella sua semplicità, a divertire per ore e ore grazie alla qualità oggettiva di tutti i suoi elementi di gioco. Dall’estetica allo shooting, dalla progressione all’IA nemica, vivere i mondi proposti da crashland è di una tensione e un divertimento rari, tanto che diventa – di diritto – il miglior post-wave presente a oggi nel mercato VR. Davvero, se vi piace sparare e vi piacciono le sfide, non sottovalutate Crashland.
3. Wraith: the Oblivion – Afterlife (Qui la recensione)
Di horror in VR ce ne sono un po’, ma pochi sono vere avventure tradizionali. Wraith the oblivion afterlife è un survival horror come ne vediamo pochi; con puzzle, stealth e azione, e con tanti balzi sulla sedia. All’interno di una villa infestata di spettri dovremo capire come mai il nostro alter ego sia morto, cercando di sbloccare tute le stanze della magione, e cercando di non incrociare il nostro percorso con i mostri che la popolano. Un ottima meccanica legata alla telecinesi e un impatto visivo da pcvr primo periodo decretano il successo di questo grande gioco, che non potrà che essere amato da tutti i fan dell’horror game.
2. Song in the Smoke (Qui la recensione)
Song in the Smoke è il survival game che aspettavo: profondo ma accessibile, ricco e bellissimo da vedere, longevo come pochi giochi VR a oggi. L’opera di 17 Bit è un capolavoro in tutto e per tutto, e ci mette nei panni di un cacciatore che deve cercare in tutti i modi di sopravvivere, esplorando mondi che vanno dalla classica giungla ai ghiacciai più inospitali. Cose come costruirsi un arco, craftare un falò e così via diventano qui gesti imprescindibili e soddisfacenti, che sapranno convincere sia i fan del survival, sia quelli dell’avventura più tradizionale. Da avere a ogni cvosto.
1. Resident Evil 4 (Qui la recensione)
In prima posizione non poteva che esserci questo grande capolavoro. Resident Evil 4 era un capolavoro all’uscita su Gamecube e PS2, e lo è ancora di più in questa splendida versione in realtà virtuale, esclusiva per Meta Quest 2. L’opera di armature studio e capcom fa tutto il possibile per adattare le meccaniche un po’ vetuste dell’opera alla contemporaneità del linguaggio vr, e azzecca sinceramente tutto quello che poteva azzeccare. Rivivere Resident Evil 4 in VR è un sogno, tanto che il gioco sembra quasi fatto apposta per il visore standalone di meta, ed è primo e vero imprescidibile per tutti i possessori del suddetto caschetto. Se avete un meta quest 2 e non avete questo gioco vergogna, vi state perdendo la perfetta riedizione di uno dei più grandi giochi della storia dei videogiochi.
Finiscono qui le nostre top 10 dell’anno, noi vi auguriamo buone feste e buon natale, e ci vediamo l’anno prossimo!
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