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Larcenauts | la recensione | Oculus Quest, PCVR

Giocato su Oculus Quest 2

Noi della realtà virtuale arriviamo sempre un po’ in ritardo. È successo con un po’ tutte le sfumature del videogioco: dal moba al battle royale, dai porting di prodotti con dieci anni sulle spalle, ai nuovi sottogeneri del single-player. Arriviamo così in ritardo che tutt’ora, in realtà virtuale, non avevamo il nostro Overwatch. Con questo intendo un titolo multiplayer dall’impronta arcade veloce e adrenalinico, basato su classi ben definite e con uno stile cartoon irresistibile un po’ per tutti. Fortunatamente in nostro soccorso arriva Impulse Gear, che dopo l’indimenticabile Farpoint su Playstation VR, torna in pompa magna su Oculus Quest e PC con un titolo di cui avevamo sinceramente bisogno. Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

Larcenauts è un titolo dal concept così semplice che sembra quasi assurdo identificarlo come il primo del suo genere. All’interno di quattro arene dal setup stilistico variegato, dovremo combattere sfide multigiocatore sei contro sei, sfidandoci attraverso tre, classiche, modalità: team deathmatch, uplink e cattura la bandiera. Fin qui, direte voi, niente di particolarmente originale, ma fortunatamente Impulse Gear ha aggiunto un piccolo elemento fino ad oggi tralasciato da gran parte degli sviluppatori di giochi in realtà virtuale: le classi. Sono otto infatti i diversi operatori che potrete impersonare all’interno del mondo di Larcenauts, ognuno con le sue specifiche caratteristiche, ognuno con i suoi pro e i suoi contro. Dalla ragazzina agilissima munita di pompa al plasma e mitraglietta, al granatiere devastante ma con pochi HP; dal tank indistruttibile con attacchi melee, all’irrinunciabile healer che può salvare la partita in corner. Ogni specifica classe di Larcenauts è calibrata in maniera eccezionale, tanto che sarà davvero difficile scegliere quale operatore utilizzare all’interno delle nostre partite, a prescindere dalla mappa e dalla modalità.

Il più grosso problema dei titoli analoghi è infatti il lavoro sul bilanciamento, che fa spesso perdere voglia al giocatore di aspettare i futuri aggiornamenti del gioco, rischiando di far morire la produzione molto in fretta. Nell’opera di Impulse Gear questo non succede, poiché già al lancio – così com’è – il prodotto restituisce una soddisfazione ed un livello di sottigliezze di gameplay davvero fuori dal comune.

Questo non vuol dire che Larcenauts sia un gioco estremamente tecnico, anzi. I giocatori più navigati riusciranno sicuramente a sfruttare ogni singolo elemento di game design per dominare gli iper-veloci scontri tra giocatori di tutto il mondo; ma la forza del titolo sta soprattutto in un’immediatezza che fa davvero per tutti. Un esempio rappresentativo, e che riflette il valore stratificato del prodotto, è il fatto che in tutte le ore di gioco passate in compagnia di Larcenauts non sono mai incappato in giocatori tossici, in ragazzini urlanti che si lamentano del livello di preparazione della propria squadra, al contrario di prodotti come Hyper Dash, in cui sembra letteralmente di stare allo zoo. Qui ci si diverte, e anche dopo una partita finita male, si affronta quella successiva con il sorriso sulle labbra.

Le modalità di gioco poi, nonostante non siano particolarmente variegate, riescono a tenere costantemente alta l’attenzione, facendoci passare dalla classica guerriglia a suon di kill, ad un paio di modalità più prettamente team based, di cui una particolarmente interessante sul fronte della cooperazione. In uplink dovremo recuperare una palla che spunterà improvvisamente fuori all’interno della mappa, e portarla vicino al nostro server per caricare un codice di rete che andrà ad aumentare il nostro punteggio. Inutile dire che senza coordinazione, e senza un paio di bodyguard a salvaguardare il vostro upload, la partita potrebbe finire decisamente nel peggiore dei modi. Di conseguenza, Larcenauts risulta un prodotto stimolante sia per chi predilige esperienze in cui comunicare con i propri compagni, sia per chi preferisce il gioco del massacro a cervello spento, funzionando in egual misura a prescindere dalla propria sensibilità.

Anche sul fronte stilistico Larcenauts lavora in modo encomiabile. Lo stile, che si rifà chiaramente al sopracitato sparatutto di Blizzard, è semplice ma pulitissimo, e nonostante i limiti dello standalone, ci riesce a trasportare davvero fisicamente in un altro mondo. Ogni mappa presenta delle unicità stilistiche davvero eccezionali, così come un character design sicuramente non estremamente originale, ma accettabilmente funzionale all’interno del proprio contesto. Persino il tanto odiato aliasing che fin troppo spesso vediamo nelle produzioni Oculus Quest, risulta qui praticamente assente, lasciando spazio semplicemente ad una risoluzione chiaramente non nativa, ma assolutamente accettabile nell’ambito dello standalone.

Se dobbiamo trovare dei difetti in Larcenauts, però, qualcosa da dire lo si trova. Prima di tutto il lavoro sull’implementazione degli elementi prettamente VR non è qui decisamente perfetta. Per ricaricare basterà premere un tasto, per correre premerne un altro, per aggrapparsi col rampino sulle piattaforme a mezz’aria ci basterà invece muovere il thumbstick destro. Sembrano piccolezze, ma nell’ambito della VR più immersiva sono elementi che fanno storcere un po’ il naso, e che tolgono un filo di forza ad un prodotto altrimenti impeccabile. Lasciano dubbiosi anche alcuni elementi di design, come l’impossibilità di mirare durante la corsa, o l’animazione automatica delle braccia durante alcuni specifici movimenti. Anche qui nulla di estremamente grave, ma sarebbe bello che anche questi piccoli contro venissero migliorati nei futuri aggiornamenti. Da segnalare poi un prezzo di 29,99€ effettivamente un po’ alto per il genere di riferimento, che potrebbe scoraggiare alcuni dei giocatori più incerti nei confronti dei prodotti multigiocatore.

E, a proposito di aggiornamenti, questi ultimi non mancheranno ad arrivare, con una roadmap già pubblicata, che suggerisce l’arrivo di nuove modalità, nuove mappe, nuovi operatori, e diverse opzioni di personalizzazione.

Se pensate che un prodotto multiplayer come questo potrebbe stancarvi in fretta vi sbagliate di grosso, perché non vi ho ancora parlato della personalizzazione del personaggio. Alla fine di ogni match verrete ricompensati con esperienza, denaro e lootbox. Queste ultime nascondono armi, skin ed altri oggetti necessari alla personalizzazione della vostra squadra. Ogni operatore potrà infatti essere modificato in tutti i suoi elementi, cambiando le armi, le skill passive e così via. Questo spinge enormemente il giocatore a macinare partite su partite, non solo perché Larcenauts è effettivamente divertente, ma anche perché il suo loop game offre una ricompensa dietro l’altra che non potrà che stimolare anche i giocatori più casual.

Larcenauts è un prodotto unico e prezioso nel panorama della VR contemporanea. Se il prodotto di Impulse Gear non risulta perfetto in ogni suo aspetto, ma ci sentiamo di dire con certezza che verrà migliorato e ampliato nel tempo, quello che offre già oggi questo splendido multiplayer competitivo è qualcosa che non vediamo tutti i giorni, sia in termini di gameplay, che in termini di sforzo creativo in generale. Chiunque abbia amato Overwatch o qualunque FPS multiplayer basato sulle classi, non potrà che amare fortemente Larcenauts, che rischia davvero di diventare nel tempo uno dei prodotti in realtà virtuale più giocati del panorama online.

Lancernauts è disponibile dal 17 Giugno 2021 al prezzo di 29,99€ su Oculus Store e al prezzo di 24,99€ su Steam, compatibile con Oculus Quest e Oculus Rift.

 






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Alessandro Redaelli

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