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Meta Quest 3S: Un’ottima alternativa economica o qualcosa di più?

Negli ultimi mesi, il Meta Quest 3S ha suscitato grande interesse tra gli appassionati di realtà virtuale. Etichettato come la versione “economica” del più costoso Meta Quest 3. Tuttavia, dopo giorni di utilizzo intensivo del dispositivo, è chiaro che il Quest 3S abbia molto più da offrire rispetto a questa semplice definizione. Non è solo una versione più economica di un dispositivo premium, ma rappresenta un’alternativa competitiva per chi cerca un equilibrio tra prestazioni e prezzo. In questo articolo, analizzeremo le caratteristiche del Meta Quest 3S, mettendolo a confronto con il Quest 3, e capiremo se è davvero la scelta giusta per voi.

Un dispositivo strategico per il futuro della VR

Meta ha lanciato il Quest 3S per spingere gli utenti verso la nuova generazione di chipset Snapdragon XR2 Gen 2, presente nel Quest 3. Questo chip è essenziale per supportare i nuovi giochi VR, come Batman Arkham Shadow e Alien Rogue Incursion, che sfruttano la potenza extra del processore per offrire esperienze immersive e fluide. Chi continua a utilizzare il Quest 2 rischia di rimanere indietro, poiché molti dei titoli futuri pare chiaro non saranno compatibili con il vecchio chipset. Meta ha dunque posizionato il Quest 3S come un ponte verso il futuro della VR standalone, con un prezzo di partenza di 329 euro per il modello da 128 GB.

Ma cosa rende davvero interessante il Quest 3S? E quali compromessi comporta rispetto al Quest 3, che parte da 439 euro per la versione da 512 GB?

Prezzo e disponibilità: un visore accessibile

Il Meta Quest 3S è disponibile in due varianti: la versione da 128 GB a 329 euro e quella da 256 GB a 439 euro. Entrambe le versioni includono, fino ad aprile 2025, un periodo gratuito di tre mesi di Meta Quest Plus, il servizio di abbonamento di Meta per giochi e contenuti, e una codice gratuito per Batman Arkham Shadow, disponibile dal 22 ottobre 2024. Quest’ultimo elemento aggiunge ulteriore valore all’offerta, rendendo il Quest 3S un’opzione ancora più interessante per chi cerca un modo conveniente per entrare nel mondo della realtà virtuale o per aggiornare il proprio dispositivo.

Il prezzo ridotto e i bonus inclusi dimostrano chiaramente che Meta vuole incentivare il passaggio degli utenti dal Quest 2 al Quest 3S, garantendo così un accesso continuo ai contenuti futuri e alle nuove funzionalità offerte dalla piattaforma. Diciamo da Quest 2 al Quest 3S perché è chiaro come il sole che sia quello il target.

Design e comfort: evoluzione o passo indietro?

Il design del Meta Quest 3S si colloca a metà strada tra il Quest 2 e il Quest 3. Esteticamente, presenta un profilo più contenuto rispetto al Quest 2, essendo circa il 20% più sottile, anche se leggermente più pesante: pesa 514 grammi, solo 10 grammi in più rispetto al Quest 2. Tuttavia, il Quest 3S non è altrettanto confortevole rispetto al Quest 3, soprattutto durante sessioni prolungate. Chi però ha giocato con Quest 2 fino ad adesso gioverà di un miglioramento con il Quest 3S. Il cinturino morbido fornito di serie non è l’ideale per lunghe sessioni di gioco, e molti utenti hanno subito optato per un cinturino Elite o accessori simili, ci sono tantissimi accessori aftermarket per migliorare la distribuzione del peso e ridurre la pressione sul viso.

Un aspetto apprezzabile è che il Quest 3S è compatibile con tutti gli accessori per il Quest 3, inclusi i cinturini, il che offre una vasta gamma di opzioni per migliorare il comfort. Tuttavia, la forma leggermente più allungata e il peso distribuito più frontalmente lo rendono un po’ meno equilibrato rispetto al Quest 3, soprattutto per chi preferisce un visore più bilanciato per lunghe sessioni di gioco o lavoro. Vabbè…lavoro fino ad adesso non ho ancora trovato una chiave giusta con cui raccontarvi come lavorare, ma diciamo anche lavoro.

Lenti e qualità visiva: un confronto con il Quest 3

Uno degli aspetti principali in cui il Quest 3S mostra però i suoi limiti rispetto al Quest 3 è la qualità delle lenti. Il Quest 3 utilizza lenti pancake, note per la loro chiarezza e un ampio “sweet spot” (la zona in cui l’immagine è perfettamente nitida). Il Quest 3S, invece, utilizza ancora le lenti Fresnel, che sono state ereditate dal Quest 2. Queste lenti, pur offrendo una buona qualità visiva, hanno alcuni svantaggi. In primo luogo, presentano una zona di messa a fuoco più piccola, il che significa che l’immagine appare più nitida solo in una porzione centrale del campo visivo. Inoltre, le lenti Fresnel tendono a creare riflessi fastidiosi, specialmente in scene ad alto contrasto, come testo bianco su sfondo nero.

A livello di risoluzione, il Quest 3S si aggira attorno ai 1800×1920 pixel per occhio, mentre il Quest 3 arriva a 2064×2208 pixel per occhio. Anche se la differenza di risoluzione è evidente quando si confrontano i due dispositivi direttamente, per la maggior parte degli utenti, soprattutto coloro che provengono dal Quest 2, la qualità grafica del Quest 3S risulterà comunque notevole. Considerate che entrambi in modalità standalone renderizzano a 1680×1760. Il processore XR2 Gen 2, lo stesso del Quest 3, garantisce prestazioni dignitose, consentendo al visore di gestire gli ultimi giochi con stabilità.

Pass-through a colori e Mixed Reality (MR)

Uno dei principali miglioramenti rispetto al Quest 2, anzi forse la migliore feture del 3S, è l’introduzione del pass-through a colori. Questa funzione permetterà agli utenti di visualizzare il mondo reale attraverso le fotocamere del visore, combinandolo con elementi virtuali per esperienze di mixed reality. Sebbene il Quest 3S non abbia il sensore di profondità hardware del Quest 3, si affida a una stima della profondità basata su software che funziona sorprendentemente bene. Questo consente al Quest 3S di offrire esperienze MR simili a quelle del Quest 3, rendendo difficile distinguere tra i due visori quale offra la nitidezza migliore, in molti scenari di utilizzo.

Il pass-through a colori apre nuove possibilità per la realtà mista, permettendo di trasformare la propria stanza in un ambiente virtuale interattivo. Titoli come Miracle Pool sfruttano al massimo questa tecnologia, ma non dimentichiamoci anche dei prodotti già esistenti come Ghostbusters e Synth Raiders.

Anche per l’uso non legato al gaming, il pass-through a colori si rivela utile. Ad esempio, è possibile guardare film o serie TV su schermi virtuali giganti attraverso piattaforme come Amazon Prime Video o collegare console esterne come PS5 o Xbox tramite schede di acquisizione video con HDMI Link. Sebbene la qualità visiva del pass-through non sia perfetta, specialmente in condizioni di illuminazione più bassa, rappresenta comunque un enorme miglioramento rispetto al pass-through in bianco e nero del Quest 2.

Controller e tracking

I controller forniti con il Meta Quest 3S sono gli stessi del Quest 3, con significativi miglioramenti rispetto ai controller del Quest 2. Sono più leggeri, ergonomici e dotati di un feedback aptico superiore, che li rende molto più confortevoli da utilizzare durante lunghe sessioni di gioco. Un altro vantaggio è che questi controller utilizzano batterie AA, che sono facilmente sostituibili e forniscono una buona durata di utilizzo.

Il sistema di tracking del Quest 3S è lo stesso del Quest 3, basato su sensori interni e un software di predizione del movimento sviluppato da Meta. Questo garantisce un’esperienza di gioco fluida e precisa, anche nei giochi che richiedono movimenti rapidi, come Beat Saber e Pistol whip. Il tracciamento delle mani è disponibile anche sul Quest 3S, e sebbene presenti alcune limitazioni in termini di latenza e precisione rispetto ai controller fisici al momento sembra che sia superiore a quello del Quest 3 per via di un sensore I.R. aggiuntivo. Non ho visto incredibili differenze però per quanto mi riguarda.

Audio e microfono

L’aspetto che sicuramente però delude maggiormente è la rimozione del jack per le cuffie da 3,5 mm, presente invece sul Quest 3. Questa decisione limita le opzioni per chi preferisce utilizzare cuffie cablate per un’esperienza audio più immersiva. Sebbene sia possibile utilizzare cuffie Bluetooth, la latenza audio risulta ancora troppo elevata per garantire una sincronizzazione perfetta nei giochi o nei contenuti video. Non ho provato però gli auricolari di Anker che dovrebbero essere low latency e fatti apposta.

Il Quest 3S è comunque dotato di altoparlanti integrati, che offrono un suono adeguato per l’uso casual e senza troppe richieste. Il microfono integrato, invece, funziona bene per la comunicazione in-game e per registrare contenuti anche se non stiamo parlando di nulla di sconvolgente. Nonostante la presenza di soli due microfoni (contro i tre del Quest 3), la qualità audio è sufficientemente buona per la maggior parte degli scenari casalinghi.

Prestazioni in gioco

Dal punto di vista delle prestazioni in gioco, il Quest 3S si comporta come un Quest 3. Titoli impegnativi come Assassin’s Creed e Arizona Sunshine 2 girano senza problemi, grazie alla potenza del processore XR2 Gen 2. Sebbene la risoluzione sia inferiore rispetto al Quest 3, la qualità grafica rimane elevata e l’esperienza di gioco è fluida e stabile.

Per i giocatori che possiedono un PC da gaming, il Quest 3S può essere utilizzato come visore PCVR collegandolo via cavo o tramite Air Link e Virtual Desktop. Questo consente di giocare a titoli per PCVR come Half-Life: Alyx e Subnautica, che sfruttano al massimo la potenza grafica del PC per offrire esperienze ancora più immersive. La buona notizia è che essendo dotato di Wifi 6e in streaming otterrete prestazioni migliori rispetto al Quest 2.

Batteria e accessori

Il Meta Quest 3S ha un’autonomia di circa due ore, che può variare in base all’uso e all’intensità dei giochi. Tuttavia, esistono numerosi accessori che possono estendere la durata della batteria, come i cinturini con batteria integrata prodotti da Bobo o Kiwi Design e vi lascio una montagna di consigli e codici sconto in descrizione. Questi accessori non solo migliorano il comfort del visore, ma offrono anche un’esperienza di gioco più lunga senza dover interrompere la sessione per ricaricare.

Tra gli altri accessori utili ci sono le interfacce facciali traspiranti, ideali per chi utilizza il visore per giochi fitness, e le basi di ricarica compatte che permettono di mantenere il visore e i controller sempre pronti all’uso.

Conclusione: Chi dovrebbe acquistare il Meta Quest 3S?

Il Meta Quest 3S rappresenta una scelta eccellente per chi possiede un Quest 2 e vuole aggiornarsi senza spendere una fortuna. Con un prezzo di partenza di 299 dollari o 329€ in Italia, offre un’esperienza VR solida, con miglioramenti significativi in termini di prestazioni, pass-through a colori e tracking. Tuttavia, per chi può permetterselo, il Quest 3 rimane l’opzione migliore grazie alla sua maggiore risoluzione, alle lenti pancake e alla regolazione IPD più raffinata.

Il Quest 3S è un ottimo visore entry-level per chi vuole avvicinarsi al mondo della VR o per chi cerca un secondo visore da affiancare al Quest 3. Tuttavia, se state pensando di utilizzare la VR in modo intensivo o a lungo termine, potrebbe valer investire quel centinaio di dollari/euro in più per ottenere il Quest 3, che offre un’esperienza complessivamente migliore.

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Michael «Jshodan» Mighela

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