Monster of the Deep: Final Fantasy XV – recensione e video recensione (PSVR)

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Devo confessarvelo, questo mese nel tempo libero ho fatto prevalentemente una cosa: giocare a Final Fantasy XV. Nonostante non sia un grande fan del franchise, era dal day one dell’ultimo discusso capitolo di Tabata che avevo la curiosità di metterci le mani sopra, anche a causa del trattamento cross-mediale che gli è stato – più o meno giustamente – riservato. Fin dal primo avvio sono stato risucchiato in un vortice profondissimo, che mi ha tenuto incollato allo schermo accompagnato da un’atmosfera meravigliosa, un viaggio di formazione sincero ed una quantità di cose da fare spaventosa. Anche a fronte di una seconda metà poco incisiva, giunto al finale ho sentito una sorta di vuoto interiore, che mi ha spinto a recuperare l’unico esperimento in realtà virtuale legato al brand: Monster of the Deep: Final Fantasy XV.

A suo tempo, l’idea di un gioco di pesca in realtà virtuale ambientato nel mondo di Final Fantasy mi sembrava una sciocchezza; dopo averlo completato, devo invece dire che la pensata non è davvero niente male. Prendendo spunto dall’attività legata a Noctis nel capitolo principale, in Monster of the Deep impersoneremo un cacciatore di Daemon marini, intento a ripulire le acque di Eos. Un compito molto diverso da quello del principe ed i suoi amici, ma non per questo le strade del nostro alter ego e dei protagonisti di FFXV non si incroceranno.

Il titolo gioca effettivamente molto con il fan service, che sia la strizzatina d’occhio attraverso elementi narrativi o la promiscuità tra il nostro personaggio e l’accoppiata Cindy / Noctis, a seconda del sesso e dell’orientamento sessuale del giocatore. Tuttavia Square Enix non propone un’esperienza che si basa esclusivamente sull’affezione del giocatore all’immaginario sopracitato, proponendo un’offerta ludica quantomeno interessante.

Dopo aver modellato le fattezze del protagonista ed aver assistito ad un breve prologo, ci ritroveremo all’interno del nostro chalet. Da qui, potremo sostanzialmente partire per una delle molte missioni, modificare il protagonista, acquistare equipaggiamento ed assistere ad alcune cutscenes. Entrando nella nostra vettura potremo avviare la story mode, composta da una decina di missioni principali, e ben tre attività secondarie.

Le missioni principali consistono nel ripulire un’area specifica dal Daemon che la corrompe, ovvero un pesce demoniaco pronto a non farsi catturare con la stessa facilità del resto della fauna. Una volta giunti sul luogo, dovremo prima catturare un certo numero di pesci e poi sconfiggere la suddetta bestiaccia.

La prima sezione consisterà dunque nel localizzare le aree circolari contenenti il nostro bottino attraverso l’utilizzo di un sonar; una volta individuate le prede, andremo poi a lanciare la nostra canna da pesca tentando di farle abboccare. Quando il pesce sarà agganciato andremo infine a girare il mulinello, seguendo i movimenti indicati e portandoci a casa il risultato.

Se nel capitolo principale i meccanismi legati alla pesca non erano particolarmente chiari, qui inizieremo a capirci qualcosa molto presto; merito chiaramente dei Playstation Move che vanno a sostituire le mani del protagonista. È possibile utilizzare anche il Dualshock 4, ma l’esperienza risulterà – ovviamente – molto meno immersiva e precisa. Pescare non rappresenta una grossa sfida, ma riesce ad essere sia divertente che rilassante, anche se non avrebbe fatto male un filo di profondità in più a livello di meccaniche.

La seconda fase consiste invece nello sconfiggere il Daemon che infesta l’area. Dopo aver catturato una certa quantità di pesci infatti, spunterà fuori un grosso demone arrabbiato, che dovremo sconfiggere muniti della nostra balestra. Qui Monster of the Deep si trasforma praticamente in uno shooter, ma il ritmo degli scontri non risulta mai particolarmente stimolante, dimostrando che la vera anima del titolo si trova effettivamente nelle altre sezioni.

Oltre a questa tipologia di missioni, condite da una buona varietà di mostri ed ambientazioni, troviamo le solite cacce che abbiamo già ampiamente esplorato nel capitolo principale. In queste attività  ripercorreremo le aree già esplorate nella story mode alla ricerca di uno o più pesci particolari, individuabili sempre grazie al sonar. Attraverso le cacce potremo guadagnare più facilmente i guil, valuta in game che ci permetterà di acquistare attrezzatura nuova e vestiti per il nostro alter ego. Nei tornei sfideremo Noctis a chi porta a casa più pesci, mentre nella free mode potremo pescare in completo relax senza l’incursione dei Daemon.

Il core gameplay di Monster of the Deep non brilla certo per varietà di meccaniche complesse, ma si sposa meravigliosamente con i concept da realtà virtuale, soprattutto su una piattaforma fortemente limitata come è Playstation VR. Purtroppo il vero punto debole risultano le fasi di shooting, poco interessanti nella messa in scena e poco soddisfacenti per quanto riguarda il feeling dell’arma. Va però considerato che lo sforzo nel proporre qualcosa di relativamente unico è abbastanza chiaro e la longevità risulta fortemente sopra la media rispetto a molte produzioni analoghe.

Ad arricchire l’offerta ci pensa poi il comparto tecnico ed artistico. Mantenendo la splendida art direction del titolo originale ed una grafica che risulta un mezzo miracolo tenendo conto dell’hardware, Monster of the Deep è davvero una gioia per gli occhi e per le orecchie. La meravigliosa colonna sonora di Shimomura è poi presente anche qui in tutto il suo trionfo, con aggiunte pensate apposta per il titolo in questione che restituiscono un’atmosfera eterea e sognante.

Se non avete giocato Final Fantasy XV potreste non trovare un grande interesse in questo bizzarro spin off e, sinceramente, non saprei precisamente cosa consigliarvi. Venendo da una full immersione del titolo originale sono riuscito ad apprezzare profondamente gran parte degli aspetti del gioco, riscoprendo luoghi e personaggi che avevo già imparato ad amare in flat; se non conoscete l’immaginario di FFXV o non vi interessa, potreste comunque rimanere affascinati da un titolo di pesca ben fatto, con una longevità sopra le quattro ore ed una presentazione tecnica validissima. In ogni caso, chiunque voi siate, non lasciatevi ingannare dal concept curioso che il titolo propone; pescare alle prime luci dell’alba, circondati da una flora e una fauna scenograficamente ineccepibili saprà regalarvi davvero grandi gioie.

Monster of the Deep: Final Fantasy XV è disponibile dal 21 Novembre 2017 su Playstation Store, compatibile con PSVR e Playstation move.

 




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