Gli occhiali per realtà aumentata sono ancora lontani da come li abbiamo immaginati decenni fa attraverso i primi film di fantascienza post-moderni, ma gli smart glasses sono in realtà un mercato già definito, e con di fronte una direzione specifica. Tra gli ultimi arrivati abbiamo infatti gli Nreal Air di ultima generazione, acquistabili – per ora – soltanto fuori dall’Italia a un prezzo di circa quattrocento dollari, con un’aggiunta di poco più di cento euro per la spedizione e qualcosa per la dogana, per una spesa totale tra i cinque e i seicento euro. Ma partiamo dal principio: cosa sono gli Nreal Air Glasses?
Raccontata volgarmente, gli Nreal Air sono degli occhiali con uno schermo dentro; anzi, in realtà, due. Due pannelli 1080p con un fov totale di 46 gradi, entrata video usb-c, altoparlanti integrati e un form factor decisamente piacevole, che ricorda un po’ quei Ray-Ban Wayfarer che oramai tutti conosciamo. La vera domanda però è: cosa ci si fa? Niente di particolarmente avveniristico, soprattutto per gli utenti che non dispongono di uno smartphone android, ma nella loro semplicità possono facilmente affiancarsi a tutta una serie di attività che fino a oggi avevamo fruito in maniera differente.
Sostanzialmente gli smart glasses di Nreal fungono da schermo. Questo vuol dire che ci potete collegare il computer, lo smarphone, la PlayStation e così via, e di fronte a voi vi verrà quindi proiettata l’immagine esatta che il vostro input sta elaborando. La figata è che lo schermo che verrà proiettato di fronte a voi sarà ben più grande di uno schermo da salotto o da smartphone, e arriverà addirittura a un’estensione di circa 180 pollici. Questo vuol dire che, potenzialmente, potreste attaccare la vostra Xbox Series X direttamente all’occhiale, e giocare su uno schermo enorme senza nemmeno accendere il televisore ad Atomic Heart. Mica male, eh?
Tuttavia, ahimè, non stiamo parlando del prodotto più plug and play del mondo, e tra adattatori e attivazioni varie, gli Nreal Air Glasses rimangono per ora abbastanza stabili dentro a una nicchia che deve necessariamente volere quello che offrono, e che non può capitarci vicino per caso.
Innanzitutto, per attivare gli occhiali avrete bisogno di collegarli al PC o a uno smartphone Android. Essendo utente Apple ho dovuto optare per la prima opzione, attaccando l’occhiale via usb-c al computer, collegandomi a un link specifico per accettare la connessione tra Smart Glasses e PC, e abilitare infine una serie di richieste al fine di “accendere” la periferica e aggiornarla. Non è una cosa complicata, ma fa un po’ parte di quelle “frizioni” che differenziano un prodotto realmente consumer, da uno dedicato a un tipo di utenza più esperta.
Fatto questo, sono passato al test dei collegamenti. Al di là del collegamento dati, ho scoperto subito con mia grande delusione che gli Nreal Air Glasses non funzionano in plug and play con un PC che non abbia un’entrata usb-c sulla scheda video. Potevo immaginarlo, d’altronde il segnale che deve arrivare all’occhiale è un segnale video, e non un segnale di scambio dati. Questo si può comunque risolvere con un adattatore usb-c/HDMI proprietario, dal costo di una sessantina d’euro, che ci permette però di collegare il device anche a una qualsiasi console come PS5, Xbox Series X e Nintendo Switch. Tra questi ultimi, ho provato prevalentemente gli Nreal Air con Playstation 5, scoprendo un metodo di fruizione molto interessante, che potrebbe tornare utile per lo più quando la TV principale è occupata, ma che – per ora – non può sostituire in tutto e per tutto un buon televisore di fascia medio-alta.
Devo dire invece che la fruizione più veloce – totalmente inaspettata – l’ho avuta su Steam Deck. La console di Valve infatti presenta una comoda entrata usb-c che è anche un’entrata video, ragion per cui mi è bastato collegarci il cavo e via, giocare in tutta serenità. L’unico malus del collegamento con Deck è che l’audio integrato degli occhiali non è disponibile come output, e dovrete accontentarvi degli speaker – già molto buoni – integrati nella console. Non è un grosso problema, anche perché l’audio degli Nreal Air, di per sé, non è che sia un mostro di potenza, e se risulta vagamente accettabile in un ambiente totalmente silenzioso, sarà veramente difficile percepirlo in un contesto un po’ più caotico.
Su Mac, che presenta come Steam Deck una porta usb-c sia dati che video, la situazione è analoga. Attraverso il mio Macbook Air M2, infatti, è bastato collegare l’occhiale attraverso il suo cavo proprietario e avere di fronte a me uno schermo ben più grosso di quello del suddetto, con addirittura la possibilità di duplicare il desktop, o estenderlo. Quest’ultima opzione è tuttavia inutile, poiché è letteralmente impossibile lavorare su più schermi – divisi tra reali e virtuali – a causa della totale mancanza di profondità dei glasses.
Gli Nreal Air Glasses non tracciano infatti la stanza dentro alla quale li state utilizzando, ragion per cui tutto ciò che proietteranno lo proietteranno di fronte a voi, fisso nel punto centrale. Uno schermo che si muove insieme a voi che potrebbe addirittura a portarvi a un po’ di motion sickness se non siete abituati, ma che se riuscite a non muovervi eccessivamente vi permette di lavorare, giocare o guardare film in gran serenità.
A tal proposito, con un secondo adattatore da attaccare al sopracitato è poi possibile attaccarli anche ad iPhone: un collegamento prezioso per guardar Netflix, Prime Video e Youtube comodamente dal letto, dal divano o fuori casa. Purtroppo però lo smartphone di Apple non ha il supporto alll’AR, come invece succede con altri dispositivi.
Ed è un peccato. È un peccato perché attraverso gli smartphone Android compatibili, gli Nreal Air Glasses permettono anche una sorta di tracciamento che funziona attraverso il giroscopio, oltre che di accedere a una piccola quantità di app AR che sarebbe stato interessante provare. Non credo ci sia niente di particolarmente esaltante lì dentro, ma anche solo la possibilità di posizionare, in modo un po’ sommario, lo schermo nel nostro spazio sarebbe stata gradita.
Per quanto riguarda la comodità: la confezione ha al suo interno già tre differenti “coprinaso” di diverse dimensioni, e l’occhiale ha la possibilità sia di montarci su sia le lenti graduate – per chi porta gli occhiali – che di muoverlo e settarlo in diverse posizioni, facendolo aderire al meglio al vostro volto.
Sono comunque piuttosto comodi, tanto che li ho usati serenamente anche a letto, con Steam Deck tra le mani e Vampire Survivors proiettato su tutta la parente di fronte. Un’esperienza sicuramente da fare.
C’è poco altro da dire rispetto al prodotto: è un occhiale che sostituisce gli schermi dei vostri device, comodo da portarsi in giro, in viaggio, a letto o in situazioni in cui avete bisogno di un monitor più grande, niente di più e niente di meno. Fa il suo lavoro, ma un minimo di tracciamento della stanza e il supporto ad Apple avrebbe fatto piacere, e soprattutto la mancanza di vere funzioni AR lo relegano un po’ a quei prodotti gimmick divertenti, ma non essenziali. Gli smart glasses Air di Nreal sono un bel passo verso quello che mi aspetto da degli occhiali di questo tipo e sicuramente torneranno utili a chi ha delle esigenze specifiche, ma per ora, nel contesto, manca ancora quello scossone che ha dato Meta Quest 2 tre anni fa nel mondo della realtà virtuale.
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