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Oculus Link, il cavo originale: recensione e video recensione

Quando Oculus ha deciso di abbandonare i visori esclusivamente PC siamo rimasti tutti un po’ storditi, dato che alcuni dei più grandi capolavori del mercato VR avevano infatti visto la luce esclusivamente sui nostri potentissimi personal computer. Oculus Quest, ammiraglio standalone della società di Facebook, stava pian piano iniziando a prendersi la maggior parte degli utenti, proponendo grandi titoli che – però – peccavano spesso sul fronte della pura componente tecnica. Con la possibilità di attaccare Oculus Quest al PC per renderlo a tutti gli effetti un visore computer ci eravamo in parte tranquillizzati, ma gli artefatti video dovuti alla compressione facevano ancora preferire un visore nativo PC, rendendo il collegamento con link un semplice surplus all’utilizzo in standalone. Oggi, con l’uscita del cavo ufficiale e l’uscita dalla beta della funzione “Oculus Link”, possiamo finalmente capire se Oculus Quest ed Oculus Quest 2 funzionano al pari degli altri visori come HMD prettamente computer, affiancati chiaramente da quel costosissimo cavetto esclusivo, acquistabile da Amazon e dal sito ufficiale.

Lo dico subito: per utilizzare Oculus Quest con un PC non avete bisogno necessariamente del cavo ufficiale del costo di circa cento euro, ma potete serenamente acquistarne uno tra quelli supportati per una decina d’euro o poco più. Questo vuol dire che Oculus Link ufficiale è un acquisto sconsigliato? Assolutamente no, ma si riferisce ad una fetta di giocatori molto specifici, che cercano un prodotto premium a tutti i costi, anche se oggettivamente sovraprezzato. Ma andiamo con ordine.

Per far comunicare il nostro PC ed Oculus Quest avremo bisogno di un semplice cavo USB C – USB C o USB C – USB 3, a seconda delle porte disponibili sulla vostra scheda madre. Questo perché la porta presente sul visore di Facebook non è una porta video, bensì una porta only data, e si limiterà quindi a comprimere l’immagine che state eseguendo sul computer, per poi decomprimerla sul vostro caschetto. Sembra una follia, ed in parte lo è, ma non dimentichiamoci che se Facebook avesse inserito una porta video sul suo standalone l’immediatezza dello stesso sarebbe andata un po’ a perdersi, a causa di un altro vano d’alimentazione che sarebbe andato necessariamente ad aggiungersi ad un’eventuale HDMI.

In ogni caso, questa porta dati trasferisce un’immagine che – piaccia o meno – è di fatto un’immagine compressa, e per quanto sia impercettibile all’occhio umano non sarà mai perfettamente identica a quella di un visore nativo. Questo non vuol dire che secondo la nostra percezione, l’immagine non possa risultare effettivamente identica, se non migliore, di quella osservata attraverso un Oculus Rift S, o altri prodotti analoghi pensati specificamente per personal computer.

Se effettuando il solo collegamento la qualità dell’immagine potrebbe risultare molto più sporca rispetto ad un visore PC, aumentando un paio di parametri dal software Oculus e da Oculus Debug Tool vi si aprirà invece un mondo totalmente nuovo, ed il vostro Quest 2 sarà perfettamente paragonabile ad un visore PC per quanto concerne pulizia dell’immagine e reattività dei comandi. Il prezzo da pagare è che l’hardware richiesto per far gestire un flusso dati così consistente è maggiore di quello necessario all’utilizzo di un visore only PC. Con la mia configurazione, dotata di I9 9900KF, GTX 1080ti e 32GB di ram, non ho avuto nessun problema portando la risoluzione a 3664 e l’encode Bitrate a 350Mbps, ma questo è un discorso più tecnico, e ci farò sicuramente un video a parte.

Dunque, un qualunque cavo che rispecchi le caratteristiche di collegamento da Quest a PC va benone per trasformare il visore standalone in un ottimo competitor nel mercato PC; ed allora, vi starete chiedendo voi, perché dovrei spendere i cento euro richiesti del link originale?

Un cavo USB generico ha sostanzialmente tre malus in confronto al prodotto sopracitato. Il primo è che il vostro Oculus Quest non caricherà durante le vostre sessioni di gioco, lasciandovi potenzialmente a piedi nel corso di una partita. Chiaramente l’utilizzo via PC mantiene il visore in vita molto di più rispetto al classico paio d’ore necessarie a prosciugare la batteria del visore in standalone, ma questo non vuol dire che non potreste vedervi costretti ad interrompere la partita a causa di questa problematica.

Il secondo problema di un cavo USB generico e che potrebbe non avere la banda necessaria al trasferimento dei dati in estrema velocità. Oculus Link può esser spinto fino a 500Mb al secondo di trasferimento, azzerando praticamente la compressione da PC a visore; ma il vostro cavo deve essere in grado di supportare tale banda.

Il terzo problema, che per qualcuno può sembrare marginale, è invece forse il più importante. Gran parte dei cavi USB3 – USBC in commercio sono cavi da tre metri circa, e questo vuol dire che la vostra area di gioco andrà a rimpicciolirsi sensibilmente rispetto all’estensione di un visore PC cablato. Oculus link originale ha invece una lunghezza di cinque metri complessivi, che nella maggior parte delle stanze saranno ben più che sufficienti a farvi muovere in agilità all’interno dei vostri giochi preferiti.

Ricapitolando, rispetto ad un cavo USB generico, Oculus Link ufficiale è lungo cinque metri, trasferisce il massimo della banda possibile e caricherà il vostro visore durante l’utilizzo; o quasi. Quest’ultima feature promessa da Oculus, infatti, non è propriamente vera al cento per cento. La carica del Quest attraverso Link varierà molto da scheda madre a scheda madre e da titolo a titolo, ma – nonostante si scarichi molto più lentamente rispetto ad un cavo tradizionale – anche in questo caso il Quest andrà a perdere lentamente batteria. È vero che per arrivare allo zero per cento a partire da un visore completamente carico, il link ufficiale ci potrebbe mettere anche una decina d’ore, ma se avete voglia di fare una full immersion di 24 ore dentro ad Elite Dangerous, probabilmente Oculus Quest con link risulta ancora una scelta poco indicata.

Parlandovi di pura percezione, mi è sembrato che l’immagine del mio Quest attraverso il link ufficiale, nonostante su carta dovesse rimanere invariata, risultasse invece più nitida. Mi sono confrontato anche con altri colleghi che hanno provato sia un cavo generico, sia Oculus Link ufficiale, ed è parso così anche a loro. Ora, senza dati alla mano non voglio assolutamente giurare il falso, e potrebbe essere un fatto legato alla pura suggestione, ma con il sopracitato cavo ho avvertito come una piccola marcia in più, probabilmente data da fattori di compatibilità con il software di riferimento.

C’è chi in questi mesi ha avuto dei dubbi sulla qualità delle componenti di Oculus link, e sul suo aggancio USB al visore. Dopo circa dieci giorni di utilizzo continuativo devo invece smentire queste voci, poiché l’aggancio non si è mai staccato di un millimetro, ed il cavo risulta ancora forte e perfetto come quando l’ho scartato. Non posso sapere se tra sei mesi il cavo presenterà dei problemi, ma ad oggi sembra un prodotto di altissima qualità, e se dovesse presentarsi l’occasione, vi assicuro che sarete i primi a saperlo.

Il supporto ai giochi è poi perfetto, ma su questo non dovrebbero esserci differenze rispetto ad un cavo USB generico. Mi ha stupito particolarmente il supporto nativo a Doom VFR, che girava forzatamente male su Oculus Rift ed Oculus Rift S, ma che risulta fluidissimo e perfetto sul mio fiammante Oculus Quest 2. Ottimo il supporto anche da parte degli altri grandi titoli VR del passato, a partire dalle esclusive Oculus, fino ad arrivare a Skyrim e Fallout 4 VR. Per dovere di cronaca: ho avuto qualche problema con i giochi sopracitati durante la prima ora di utilizzo, per poi scoprire che l’overlay di Nvidia andava a compromettere le prestazioni. Mi è bastato quindi disattivare questa noiosa feature per ristabilire le performance ottimali di qualsiasi gioco, che fosse Oculus o Steam. Se riscontrate dei problemi, quindi, guardatevi bene dal non avere Nvidia Overlay attivo dal pannello di controllo Geforce Experience.

Ricordo infine che Oculus Link ufficiale è un cavo USB C – USBC, e se non avete una porta di tal tipo sulla vostra scheda madre vi toccherà adattarlo attraverso un USB 3. Io stesso, che non dispongo di un’entrata C né sulla scheda madre, né sulla GPU, mi sono dovuto rivolgere ad Aukey, ed acquistare da Amazon un piccolo adattatore supportato dal prezzo di meno di dieci euro, che svolge egregiamente il suo lavoro, e dovrà semplicemente essere attaccato all’estremità del cavo che tocca il PC.

In definitiva, Oculus Link vale il prezzo del biglietto? Vi dico sinceramente che se trovate un cavo USB lungo almeno cinque metri, capace di spostare fino a 500Mbps e che costi meno della metà del cavo ufficiale, potrebbe assolutamente valer la pena risparmiare cinquanta euro e più, che non valgono la semplice possibilità di far scaricare più lentamente il visore. Se invece il Quest è il vostro unico visore e volete esser sicuri di star ottenendo il 100% delle prestazioni, cento euro – a fronte di trecentocinquanta di Quest – potrebbero invece non essere una spesa fuori da ogni logica. Ad ognuno il suo, ma sappiamo bene come l’enthusiast non si lasci scappare la possibilità di avere anche un semplice cinque per cento di incremento sulle prestazioni, ed in questo caso Oculus Link potrebbe regalarvi qualche piccola gioia.






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Alessandro Redaelli

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