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One Piece: Grand Cruise | la recensione | PSVR

Giocato su Playstation 5 con PSVR

Ad appena un mese dal lancio di Playstation VR2 mi sono ripromesso una cosa: avrei passato i trenta giorni che mi avrebbero diviso dal nuovo – e apparentemente miracoloso – visore di Sony per recuperare quei pochi titoli in realtà virtuale che ancora, per un motivo o per l’altro, non avevo giocato. Mi è dunque toccato iniziare con One Piece: Grand Cruise, il primo e unico adattamento VR dell’opera di Eiichirō Oda, uscito qualche anno fa proprio in esclusiva per l’headset Playstation, e di cui – e ora capisco il perché – praticamente nessuno ha parlato. Tenetevi forte, perché quello che è questa monnezza di gioco rappresenta fondamentalmente tutto quello che c’è di sbagliato nel magico mondo del fan-service videoludico.

L’esclusiva PSVR si apre con un menù sospetto a dir poco: tre grandi scelte di fronte a noi, di cui una sono i ringraziamenti. Stai a vedere che il titolo di Spike Chunsoft ha fatto la furbata di presentare due mini campagne un po’ cortine giusto per vendere qualche copia ai fan? No, peggio. Le due “campagne” disponibili, infatti, non sono due mini avventure, ma letteralmente due missioni dalla durata di dieci minuti circa l’una, che presentano oltretutto una meccanica di gioco soltanto.

Nella prima, la nave di Rufy e compagni verrà attaccata dalla marina, e starà a noi – insieme alla nostra ciurma – abbattere i colpi di cannoni e le cianfrusaglie varie che ci lanceranno a distanza. Attraverso il Dualshock 4 e fermi in un’unica posizione, dovremo quindi mirare con la nostra mano e premere un tasto per sparare, fino a quando il timer virutale non arriverà allo zero, uno dei personaggi restituirà il colpo di grazia finale e tutti quanti saluteranno il nostro alter-ego. Nella seconda dovremo invece vedercela con un grosso kraken che attaccherà la nave, rispondendo al nemico nelle medesime modalità.

Spinti dalla vergogna di aver proposto sul mercato un prodotto a dir poco raccapricciante, in quel di Spike Chunsoft sono dunque corsi ai ripari, inserendo, tra l’introduzione e la missione vera e propria, la possibilità di esplorare varie aree della nave, ascoltando dei brevi monologhi da parte dei protagonisti indiscussi della serie. Ecco quindi che i gap ludici vengono sostituiti da Sanji che cucina del pesce, Chopper che vi parla della sua visione della medicina, Zoro che si allena e – soprattutto – Nami che vi stuzzica nella sua stanza attraverso la sua prorompente fisicità. Lasciando da parte l’imbarazzo di aver inserito questa sezione con il solo scopo di giocare sul fattore libidine, mentre un Brook che dovrebbe soltanto stare in galera continua a osservare Nami da dietro a un ventro, questi brevi momenti non-interattivi servono letteralmente soltanto a riempire un’offerta ludica oggettivamente deprimente. Certo, potrete ricominciare i livelli per esplorare una sezione diversa della nave, o osservare dei collezionabili nascosti nella stanza, ma questo non toglie – e anzi rafforza – l’idea che ONE PIECE: Grand Cruise sia solo e soltanto un’operazione commerciale decisamente non riuscita.

Ed è un peccato, perché sul fronte stilistico il titolo di Spike Chunsoft è invece più che discreto. Nonostante la povertà di texture ed elementi a schermo, l’adattamento VR di One Piece è visivamente appagante; merito prevalentemente dell’art direction che ben conosciamo, che ben si sposa sia con la realtà virtuale, sia con il caschetto Playstation. I colori, il character design, gli ambienti: tutto in Grand Cruise risulta bello da vedere, e sarebbe stato splendido affrontare un’avventura di almeno un paio d’ore in compagnia di un’estetica così gioiosa.

C’è da dire che One Piece: Grand Cruise viene venduto a un prezzo budget di 9,99€ e non a fasce di prezzo che sarebbero risultate ben più offensive, ma è comunque troppo per un prodotto che sarebbe dovuto uscire gratuitamente per tutti i possessori della realtà virtuale in casa Sony.

One Piece: Grand Cruise non è un brutto gioco, sempliceme non è un gioco. Spike Chunsoft, che ci ha deliziato negli anni con grandi prodotti, si rivela qui soltanto avida di denaro, presentandoci sostanzialmente una tech demo a pagamento, senza contenuti, oltre che problematica nella rappresentazione. Un prodotto che avrei preferito non giocare per rimanere con un ricordo ancora più puro di Playstation VR, ma, come in ogni relazione importante, è giusto tenere a mente ciò che ha funzionato e ciò che non bisogna ripetere per nessun motivo.

One Piece: Grand Cruise è disponibile su Playstation VR dal 21 maggio 2018 al prezzo di 9,99€.






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Alessandro Redaelli

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