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Paint the Town Red | la recensione | Meta Quest, PSVR2, PCVR

Giocato su Meta Quest 3

Ogni tanto abbiamo soltanto bisogno di tornare a casa, metterci in testa il nostro visore, e spaccare di botte chiunque ci capiti a tiro. È il concept di molti giochi basati soltanto sugli scontri, come Blade & Sorcery, Gorn o Swordsman. Videogiochi che puntano soltanto sull’azione liberatoria di picchiare, affettare o sparare a qualcuno: videogiochi che nascono dall’esigenza catartica di dar sfogo alle nostre frustazioni. A tutti questi, da oggi, si aggiunge anche Paint the Town Red VR: un titolo violentissimo e divertente, con però qualche problemino sul fronte dell’implementazione VR.

Il titolo di South East Games è infatti un adattamento del noto e omomimo prodotto rilasciato un paio d’anni fa su tutte le piattaforme da gioco contemporanee. È un prodotto che è riuscito a guadagnarsi nel tempo un certo seguito, soprattutto grazie al suo concept semplice e alla sua sensibilità grottesca. Quest’ultima, infatti, esplora sì la violenza estrema come in un Doom qualsiasi, ma lo fa attraverso quell’estetica voxel, resa famosa da Minecraft, che risulta infine innocua, accettabile e volontariamente spensierata. Ne fuoriesce quindi un look bizzarro ma affascinante, che ci invoglia a riempire la mappa – come suggerisce il titolo – di sangue e pezzi di carne umana, con nessun altro obiettivo a porsi di fronte a noi. O quasi.

Partiamo dalla modalità più tradizionalmente ludica di Paint the Town Red: Beneath. Questa game mode è sostanzialmente una sorta di mix tra un’avventura classica, in cui superare livello dopo livello fino ad arrivare al boss finale, e un roguelite dall’approccio punitivo. Ogni volta che morirete, infatti, il titolo ricomincerà dall’inizio, rimescolando le carte dei nemici e dei tool che potrete trovare durante il vostro percorso. Dentro a ogni mappa avrete però la possibilità di acquistare un upgrade permanente delle vostre skill passive, attraverso un negozio che accetterà esclusivamente una valuta che viene droppata dai nemici più ostici. Vien da sé che Beneath è una modalità pensata per esser giocata più e più volte e attraverso un approccio sempre diverso, nella speranza di potenziarsi così tanto da riuscire a chiudere la sua oretta abbondante di gameplay in un’unica run.

Il mood di Beneath è interessante, e richiama – forse involontariamente – quella sensibilità alla Boneworks che molti vanno cercando dalla release del medesimo, offrendo un mondo di gioco weird, violento, ma a suo modo profondamente ironico. C’è un solo problema: Paint the Town Red, in VR, è a volte un po’ ottuso, e a volte un po’ confusionario.

Facciamo un passo indietro: a livello ludico, qual è la proposta? Paint the Town Red è sostanzialmente un brawler in cui uccidere i nemici attraverso qualunque cosa ci ritroveremo di fronte. Che sia una sedia, un bicchiere, un fucile o addirittura una mazzetta di denaro: ogni oggetto è buono per disintegrare le teste dei nostri avversari, attraverso una fisica che cerca il più possibile di avvicinarsi alla realtà. Abbiamo anche la possibilità di tirare un calcio attraverso un tasto e di attivare tre differenti skill dalla durata variabile, che vanno dalla disintegrazione immediata di corpi specifici, a un’onda d’urto che allontana con violenza qualunque avversario ci circondi. È letteralmente tutto qui, se non per quella manciata di meccaniche in più, proprie della modalità roguelite sopracitata.

Su carta funziona benone, ed effettivamente – in buona parte – fa il suo, il problema è che in VR tutto quello che in flat risultava preciso e accessibile risulta invece molto più confusionario; tra una velocità eccessiva nei movimenti, hitbox insoddisfacenti quanto si gioca a mani nude, altre implementazioni VR non particolarmente rifinite.

Un altro problema importante di Paint the Town Red è poi la sua stabilità: incomprensibile rispetto al comparto tecnico proposto, ma comprensibile quando si tiene conto di quanti elementi attivi si muovono sullo schermo. Questo rende a tratti il gameplay, già un po’ macchinoso di per sé, discretamente faticoso, soprattutto quando la causa della nostra morte si rivelerà essere un framerate proprio soltanto di alcuni prodotti di App Lab.

Vien da sé che – paradossalmente – le modalità più semplici, come i livelli dentro cui eliminare un numero specifico di nemici o la modalità arena – divisa in dieci piccoli scontri – risultano più in linea con ciò che ha realmente da offrire Paint the Town Red in termini di divertimento. Non che Beneath sia brutta, anzi, ma proprio in virtù delle sue sporcature rimane un po’ in secondo piano rispetto al classico “entra in una mappa e uccidi chiunque ti capiti a tiro”. Sono sporcature comprensibili, soprattutto quando si parla di porting, tuttalpiù indie, che rendono però il titolo di South East Games un po’ meno godibile del previsto, che potrà comunque divertire chi stava cercando un semplice videogioco VR per sfogarsi. Sottolineo che la versione da me provata è quella Meta Quest 3, e non è da escludere che le versioni PC e PSVR2 soffrano meno delle problematiche più prettamente tecniche, a fronte di un porting che – di base – assomiglia più a una mod fatta bene che a un prodotto perfettamente funzionante da store principale.

Peccato anche per un adattamento in italiano fatto chiaramente con google translate, che rende a volte incomprensibili i menù, quando iinvece, sul fronte dell’accessibilità, sono state implementate un po’ tutte le opzioni del caso; dal teleport al free locomotion, dallo snap allo smooth turn. Lodevole anche la possibilità di acquistare il gioco a un prezzo scontato se si è già in possesso della versione flat su PC o PlayStation, che farà sicuramente gola a chi l’aveva già apprezzato sugli schermi tradizionali.

Paint the Town Red è un videogioco volutamente grezzo, sia nella forma che nel contenuto, ma è capace di offrire qualche ora di onestissimo divertimento spensierato, a patto di abbracciare la sua sensibilità. Peccato per una story mode potenzialmente molto divertente, ma un po’ frenata da un comparto tecnico da sistemare, e da qualche sporcatura di adattamento forse impossibile da ripulire davvero al cento per cento. In ogni caso, se stavate cercando il vostro nuovo Gorn, forse, l’avete trovato.

Paint The Town Red è disponibile dal 14 marzo 2024 al prezzo di 19,99€ su Steam, Quest e PSVR2.






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Alessandro Redaelli

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