L’esordio videoludico di Beijing Litchi Culture Media è un horror VR dall’impianto classico; tra esplorazione, puzzle tradizionali e atmosfere putrescenti. Winking Entertainment pubblica l’ennesimo titolo PSVR e PCVR di uno studio connazionale, tentando la semplice strada del “gioco di paura” in realtà virtuale che – se non approcciato con originalità – sta iniziando a non avere più nulla da dire.
L’horror è un genere che ha sempre fatto parte della cultura videoludica. Chiaramente la VR ha fatto proprio il filone molto presto, grazie all’impatto immediato che la fruizione dall’interno riesce ad avere sul fruitore. Abbiamo visto così una lunghissima serie di titoli che hanno provato a far perno sulla paura del giocatore per passare la sufficienza, come abbiamo visto un discreto numero di giochi che hanno invece provato a proporre qualcosa di nuovo, riuscendo egregiamente.
Paper Dolls fa purtroppo parte della prima categoria.
Il titolo in sé non si presenta male, grazie ad una buona realizzazione tecnica ed un commento sonoro dignitoso, ma tutti gli altri elementi non sono – sfortunatamente – della stessa pasta.
La prima problematica con cui ci si scontra è il sistema di controllo. Abbiamo visto molte Software House provare a proporre sistemi di movimento diversi da teleport e free locomotion, ma difficilmente le stesse sono riuscite a proporre dei compromessi validi.
Paper Dolls si inventa una camminata basata sulla pressione continua dei tasti grip, prima su uno, poi sull’altro controller. Le intenzioni sono sicuramente buone, il risultato – sulla lunga distanza – molto meno. Muoversi continuando a premere ininterrottamente due tasti, tenendo oltretutto un ritmo ben definito, è a dir poco stancante e inizia ad infastidire dopo appena qualche minuto di gioco. Il restante setup dei comandi poi non aiuta, con trovate assurde legate al menù e alla gestione degli oggetti.
Tralasciando la questione comandi, comunque molto grave, anche il resto risulta a conti fatti poco godibile. Il perno su cui poggiano tutti gli elementi di contorno è chiaramente quello del puzzle. Per procedere in Paper Dolls dovremo risolvere degli enigmi ambientali che sbloccheranno la stanza successiva fino all’arrivo dei titoli di coda. Il problema è che l’esposizione degli stessi non è mai chiara e ci costringerà ad un backtracking in questo caso insopportabile e volto chiaramente ad allungare la longevità.
Fare avanti indietro in una serie di luoghi troppo scuri attraverso un sistema di locomotion insostenibile è troppo anche per il fan dell’horror più accanito, e il gioco porta facilmente a noia dopo nemmeno un’ora di gioco.
Se siete fanatici del genere e trovate Paper Dolls ad un prezzo stracciato potete comunque provare a dargli una possibilità. In tutti gli altri casi tenete tranquillamente i soldi per un’altra uscita horror meritevole o uno dei precedenti titoli pubblicati da Winking, tutti oggettivamente migliori di questo.
Paper Dolls è disponibile dal 31 Ottobre 2018 su Playstation Store e dal 28 Maggio 2018 su Steam, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift, PSVR e Playstation Move.
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