Peaky Blinders: Il Riscatto Reale | la recensione | Quest 2, Pico 4

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Giocato su Meta Quest 2

Avevo provato Peaky Blinders: Il Riscatto Reale l’anno scorso al festival del cinema di Venezia, toccando per la prima volta con mano un prodotto tecnicamente validissimo, ma su cui avevo qualche dubbio rispetto alla sua componente ludica. Oggi il gioco arriva finalmente sugli store di Meta Quest 2 e Pico 4; saranno riusciti gli sviluppatori di Maze Theory a restituirci un adattamento VR meritevole di una delle serie più amate del decennio?

Questa prima incursione VR legata al franchise di Steven Knight è ambientata nel 1928, e vi mette nei panni di un reduce che si scontra casualmente con Tommy Shelby, interpretato – anche nel gioco – da Cillian Murphy. Quest’ultimo vi fa una proposta: recuperare una valigetta rossa che è stata rubata a Winston Churchill e che contiene l’identità degli agenti infiltrati di tutto il mondo. Portato questo compito a termine avrete quindi la possibilità di entrare nei “Peaky Blinders”: un gruppo organizzato che fa riferimento a lui, e che vi permetterà di guadagnarvi da vivere fino alla fine dei vostri giorni. La premessa è interessante, così come lo svolgimento del racconto, i comprimari che lo popolano e il contesto storico che gravita attorno alla banda di Tommy. Non sono mai stato un grande fan dello show, ma Peaky Blinders: Il Riscatto Reale mi ha ricordato perché in molti lo amano, dimostrandosi coinvolgente grazie ai suoi risvolti inaspettati e la sua atmosfera unica.

D’altro canto, in quel di Maze Theory sanno chiaramente lavorare quantomeno su un paio di fronti: narrativa e messa in scena. Se lo script è già buono, quello che stupisce davvero, e che riesce a immergerci dentro la Birmingham degli anni venti, è proprio il modo in cui gli ambienti e i contesti ci vengono raccontati. Il Riscatto Reale ha un impatto tecnico eccezionale, tra i migliori che ho mai visto su Quest 2, tanto che durante la mia prova veneziana mi chiedevo se il visore non fosse collegato via wireless a un PC. Questo perché non solo il titolo è oggettivamente forte a livello tecnico, ma soprattutto perché l’art direction che ne approfitta riesce a rafforzare il risultato, attraverso scorci davvero spettacolari. Camminare per le strade di Peaky Blinders: Il Riscatto Reale vi porterà davvero a vivere i vicoli e le sensazioni dell’inghilterra degli ultimi anni venti, e questo è un merito che Maze Theory si deve portare a casa con grande orgoglio. Certo, il framerate è ballerino a dir poco, ma c’è da dire che è già prevista una patch correttiva per questa e molte altre problematiche in uscita il tredici di questo mese.

Sul fronte ludico invece, ahimè, i dubbi che avevo già l’anno scorso vedono qui una conferma schiacciante. Quello che dovremo fare sarà sostanzialmente esplorare piccole aree, recuperare oggetti e affrontare qualche sezione di shooting. Tutti questi elementi hanno purtroppo qualcosa che non funziona. L’esplorazione funziona soprattutto in virtù della sopracitata tecnica, ma risulta a volte anche un po’ dispersiva, nonostante gli spazi estremamente ristretti; gli oggetti sono posizionati a volte in luoghi non molto furbi e non si spiegano da soli nel loro utilizzo; e soprattutto le sezioni in cui dovremo impugnare la nostra arma da fuoco e sparare sono davvero al limite dell’amatoriale. 

Raramente ho assistito a uno shooting così brutto in un videogioco VR: privo di feedback, pensato sostanzialmente come un tiro al piattello e senza la possibilità di mantenere più di un caricatore sul proprio corpo. Tutte le sezioni in cui dovremo sparare a qualcuno saranno non solo poco divertenti, ma anche estremamente grezze e frustranti, nonostante il livello di difficoltà sia tarato chiaramente verso il basso. E non è un problema del solo shooting, questa “ruvidità” del gameplay, che abbraccia un po’ tutti gli elementi di gioco, dimostrando in fondo che stiamo sempre parlando di un indie che prova a fare qualcosa di più grande di lui.

Ed è un peccato, perché le idee ci sono. Banalmente, per farci passare il tempo tra una chiacchiera e l’altra potremo prendere una sigaretta, accendercela e fumacchiare nell’attesa; e ancora molti momenti scriptati hanno al loro interno una manciata di interazioni uniche che riescono a rendere il mondo di gioco ancora più vivo. Lì dentro c’è qulcosa di importante, ma non è abbastanza per rendere Peaky Blinders: Il Riscatto Reale un titolo da consigliare a chiunque.

La colpa va anche a una longevità che si aggira intorno alle due ore, a fronte di un prezzo di 29,99€: un po’ tantini, nonostante la possibilità di continuare a esplorare il mondo di gioco nell’endgame, andando a recuperare ciò che ci si è lasciati alle spalle e non solo. Contento invece di aver trovato i sottotitoli in italiano, finalmente presenti in un prodotto narrativo che – da questo punto di vista – potranno godersi un po’ tutti anche nel nostro paese.

Peaky Blinders: Il Riscatto Reale è un prodotto che ci prova tanto, e che ci riesce in parte. Se l’impatto visivo, così come la storia, sono davvero di buona fattura, le meccaniche ludiche del prodotto di Maze Theory non divertono poi così tanto, e risultano un po’ un pretesto per farci seguire un racconto, tutto sommato, piacevole da portare a termine. Con un team un po’ più esperto, un budget più alto e, forse, una piattaforma con più potenza di calcolo, il primo videogioco VR tratto dalla serie BBC poteva essere un’avventura eccellente un po’ per tutti. Così è invece un titolo imprescindibile per i fan della serie, mentre gli utenti non affezionato faranno molta più fatica a perdonarne le mancanze.

 

Peaky Blinders: Il Riscatto Reale è disponibile su Quest 2 e Pico 4 dal 9 Marzo 2023 al prezzo di 29,99€

 




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