PIMAX 5K | Per alcuni ma non per tutti

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Non posso dire che questo articolo sia stato facile da scrivere. Si rischia di infilarsi in un ginepraio nell’analisi di questo prodotto, ma visto sono ormai ben più di 6 mesi che lo tengo ostaggio mi sarebbe stato assurdo non condividere con voi il mio parere. 

Partiamo dal principio visto che su queste pagine non è mai stato recensito un prodotto Pimax. Pimax è un’azienda fondata nel 2014 in un momento di grande boom della PCVR, che prova a entrare tutt’altro che timidamente nel mercato, ponendosi diverse generazioni avanti a tutto quello che in quel momento era considerato mercato consumer.  Mentre noi giocavamo con Rift cv1 e Htc Vive loro lanciavano il PIMAX 4k. In quel momento era abbastanza improbabile giocare in 4k anche su schermi flat quindi è stato sicuramente un Kickstarter di grande richiamo ma che poi non ha portato un risultato che potesse dargli la giusta visibilità.

Prima di vedere qualcosa di veramente funzionante da Pimax però ci è voluto un po’ di tempo, il loro primo visore 4k acquistabile alla metà del prezzo di un Oculus Rift non aveva i controller. Era quindi un semplice modo per provare la VR ma totalmente non idoneo per colpire il grande mercato. Non ci girava praticamente niente e la maggiora parte delle cose che si potevano provare erano adattamenti dal flat, come Deus EX che ovviamente – non avendo al tempo nessuna opzione per il motion sickenss – erano semplicemente delle esperienze extraterrestri, si stava male davvero al tempo.

Ma nel 2017 viene rivelato al CES di Las Vegas il loro primo visore 8k. L’azienda cinese stava chiaramente andando oltre l’immaginazione.  Lanciato quindi il kickstarter inizia il vero impatto con il mercato dei consumatori. Il kickstarter si chiuse con 5.946 sostenitori che avevano contribuito per un totale di 4.236.618$.

Per avere un interessante prospetto dell’importanza di questa campagna possiamo dire che Oculus con il primo development kit, ben 5 anni prima, aveva coinvolto 9.522 sostenitori per un contributo della metà circa 2.437.429$. Questo è dovuto naturalmente al fatto che il costo era più contenuto per il primo Edk1.

Il kickstarter lanciava anche la versione 5k, un po’ più contenuta nel prezzo, attorno ai 350€ per la versione però senza base station e senza controller.

Ci furono però delle lunghissime attese che resero drammatica la diffusione su larga scala, con a volte ben più di 12 mesi di ritardo

Cerchiamo, tuttavia, di comprendere il comportamento attuale del visore e valutare se sia conveniente investire in un prodotto di questo tipo, considerando che sul mercato dell’usato si trovano prezzi piuttosto convenienti. Questo visore è l’unico nel suo range di prezzo che può offrire un campo visivo percepito di circa 160°. Se cercate recensioni e anteprime del passato, potreste trovare alcune opinioni che non sono più valide nel 2023. Parlano di una nitidezza incredibile e altre caratteristiche che sono ormai un po’ superate, ma il campo visivo effettivo è ancora una caratteristica attuale.

Hardware

A prima vista e anche dopo alcuni utilizzi potrebbe risultare ingombrante e pesante. Un buon audio che esce dai diffusori, nel caso vi trovaste come noi a montare lo strap deluxe con audio incorporato. Lascia però ogni tanto la sensazione di essere davanti a un prodotto disegnato da OpenAI, in quanto alcune parti ricordano altri visori e sembra tutto un po’ rattopatto, cucito e incollato.

Dal punto di vista della “visibilità”, a differenza di altri, non è possibile portare avanti e indietro le lenti, il che non vi darà margine di manovra per utilizzare, ad esempio, un paio di occhiali. Le lenti sono preponderanti all’interno del visore e giustamente vanno ad avvolgere buona parte del campo visivo. Ma, per via della proporzione in sé, sembra chiaro che il fov verticale si è quasi sacrificato, un po’ come quando si ha una coperta corta e si va a “stretchare” in orizzontale, perdendo poi in verticale.

Frontalmente potrebbe risultarvi molto sexy, a seconda dei vostri gusti, con questa estetica palesemente da transformer e con un led blu che si illumina piuttosto tamarro. Molto pulito nel resto della superficie e come vedete nelle foto, non ci sono camere di sorta per nessuna applicazione AR o passthrough che sia.

Il face cushion frontale, sostituibile, non è molto comodo e risulta più che altro una gomma piuma di bassa qualità. Siamo lontani anni luce, ad esempio, dalla morbidissima soluzione vista su G2 e su Index.

Probabilmente, se siete alla vostra prima esperienza VR, potreste incappare in problematiche banali come il corretto posizionamento del visore sul volto, rischiando così di minare il vostro primo impatto con la VR, per poi pensare che la VR sia solo quello, o che sia tutta così.

Dipenderà naturalmente da quali giochi andrete a lanciare, ma sicuramente possiamo dirlo senza paura di essere smentiti che non siamo davanti a un visore per il fitness o qualunque altra app che richieda movimenti repentini della testa. Difficilmente ci metteremo a giocare a Eleven Table Tennis, e almeno parlando per me, ho preferito utilizzarlo per esperienze più statiche.

Display

Come abbiamo anticipato, la risoluzione è di 2560×1400. Giusto per dare due numeri a caso, il Crystal sarà 2880×2880 e il Pimax 12k sarà di 5760×3240 per occhio. Insomma, stiamo parlando quasi della fantasia, ma ciò ci dà un’idea di come si posizioni il visore rispetto agli altri prodotti Pimax. Per completezza, un banale Meta Quest 2 gira intorno a 1800×1920 per occhio.

Parlando di freddi numeri, possiamo immaginare che il Quest si posizioni nella scala ultima della nitidezza grafica. Tuttavia, dobbiamo tenere in considerazione un fattore molto importante, ovvero il pixel per degree. Non è mia intenzione appesantirvi con termini e formule matematiche, ma se la stessa risoluzione viene distribuita su un fov – quindi su un campo più ampio – si perde densità di pixel e, di conseguenza, si percepisce una risoluzione e nitidezza minori.

Andando a fare un po’ di riferimento bibliografico, siamo partiti dai 9 ppd del primo HTC Vive fino ai 20 dei Reverb G1 G2. Il Pimax, come accennato prima, data la presenza di un fov più ampio, deve pagare un prezzo e si aggira sui 15 ppd.

Nella realtà, è stato stimato che l’occhio può percepire un valore di 60 ppd, ma diversi visori come il Varjo 3 si stanno rapidamente avvicinando.

Come potete vedere anche da questo grafico, la vita è fatta di scelte. Bisogna decidere se si preferisce una visione nitida e dettagliata attraverso un piccolo foro o se si è disposti a sopportare un po’ di effetto “screen door” in cambio di un campo visivo più ampio.

Ora risponderò alla domanda che so che mi volete fare: “Quindi, quando hai indossato questo 5k o quando hai provato altri visori Pimax alle fiere o a casa di amici, hai scoperto un mondo in cui è impossibile tornare indietro?”

Purtroppo, la mia esperienza non è così entusiasmante come si potrebbe pensare. È evidente e innegabile che il FOV sia enorme rispetto ai visori normali, ma la sensazione complessiva di qualità visiva non è stata così stupefacente come mi aspettavo.

Il motivo di questa mancanza di entusiasmo è presto detto. Quando si guarda un video a 360 gradi su un monitor piatto, nonostante la lente registri un ampio FOV, ciò che vediamo sullo schermo non è molto piacevole. Può fornirci una visione completa e panoramica, ma non è estremamente piacevole.

La fotocamera funziona come un occhio che cattura informazioni con un FOV molto ampio. Nel caso specifico, la luce che passa attraverso la lente viene capovolta e proiettata sulla pellicola che è la nostra retina. Quindi, questo è ciò che la lente registra. Tuttavia, il nostro cervello compie una serie di operazioni, possiamo chiamarle calcoli, per interpretare correttamente questi impulsi. Inverte, interpreta i colori e raddrizza ciò che è stato catturato dagli occhi.

Non è chiaro il motivo o di chi sia la colpa, ma con Pimax tutto questo lavoro di rielaborazione non viene fatto correttamente. Il cervello di Pimax non svolge perfettamente il compito di rielaborazione.

Nonostante la maggiore ampiezza del campo visivo offerta dal display e dalle lenti, questa caratteristica non viene gestita adeguatamente. Di conseguenza, l’effetto visivo può essere simile a trovarsi all’interno di una camera a 360 gradi o indossare uno scafandro con acqua, causando un certo fastidio fisico dopo un po’ di tempo. Inoltre, osservando attentamente i bordi del display, si possono notare aberrazioni e distorsioni cromatiche, indicando che qualcosa non funziona correttamente.

Si ipotizza che gli sviluppatori di giochi per la realtà virtuale considerino i campi visivi dei visori più comuni. Al contrario, sembra che Pimax aggiunga successivamente informazioni extra senza adeguare adeguatamente il gioco o il motore. Inoltre, molti giochi, inclusa la Steam Home, presentano problemi di rendering degli oggetti ai bordi, che non vengono visualizzati fino a quando non si guarda direttamente verso di essi.

Ci si trova quindi in una situazione simile a quella di moddare giochi tradizionali per la realtà virtuale, affrontando numerosi problemi e distorsioni che possono causare disagio. L’esperienza sembra simile a utilizzare uno strumento di debug con un campo visivo esteso per risolvere problemi nell’ambiente di gioco.

Nonostante la comprensione delle difficoltà nell’offrire un’esperienza perfetta con un nuovo hardware, è importante sottolineare che Pimax è presente sul mercato da sette anni e ha venduto i suoi prodotti a pagamento. Questo solleva dubbi sulla gestione dei problemi riscontrati e sulla responsabilità dell’azienda nel fornire un’esperienza di alta qualità fin dall’inizio.

Nei giochi di simulazione di guida in cui la cabina è già completamente renderizzata, si evita  il problema degli oggetti che appaiono e scompaiono continuamente. Tuttavia, nella maggior parte dei giochi di esplorazione o avventura, compresi quelli più leggeri come un banale golf, si incontrano ancora problemi con elementi che vanno oltre i 100-110 gradi di FOV regolari.

Eviterò di approfondire ulteriormente ma vorrei invece indirizzare coloro che si chiedono nei gruppi della nostra comunità: “Meglio un Quest” o “Dovremmo puntare su visori di fascia alta per un investimento a lungo termine, poiché dovrebbero invecchiare meno”. Prima di concludere con le considerazioni finali, è importante menzionare il software. Inizialmente, il software chiamato PITOOL, che è necessario installare, presentava seri problemi e ha ricevuto molte lamentele anche dagli acquirenti iniziali dei visori Pimax.

Nel corso del tempo, la maggior parte dei bug che influivano sulla qualità dell’esperienza sono stati risolti, anche se rimangono ancora molte questioni irrisolte. Non è ancora chiaro come evitare il crash del software, e questo problema si presenta sistematicamente.

Software

Se avete avuto modo di provare il visore agli inizi, magari siete stati dei backer della prima ora e poi lo avete abbandonato per poi riprenderlo, vi sarete accorti che il software si è sensibilmente migliorato. Una caratteristica che mi aveva particolarmente interessato qualche anno fa era l’introduzione della possibilità di giocare i giochi presenti sull’Oculus Store per Rift. Purtroppo, questa funzionalità è invecchiata molto male poiché Oculus, ora Meta, ha deciso di smettere di investire nella PCVR, quindi diciamo che non ha più molto appeal.

Dal resto dell’interfaccia è possibile modificare e personalizzare diverse cose, cose che su altri visori sono o inaccessibili o volutamente nascoste in menu più profondi per evitare che l’utente possa commettere errori e compromettere l’esperienza di gioco e la compatibilità.

Dalla banale frequenza di aggiornamento al FOV, alle aberrazioni e distorsioni, è possibile modificare quanti DOF il visore deve considerare, eccetera. Se avete letto le recensioni hardware precedenti, avrete notato che ho sempre criticato questi software/hub proprietari che ovviamente sono necessari nella maggior parte dei casi, ma che portano con sé il vero e proprio problema perché non offrono mai un’esperienza fluida e plug and play, anche solo perché sono un programma aggiuntivo da avviare e gestire.

Nella recensione del Valve Index sono rimasto piacevolmente sorpreso e colpito dall’integrazione diretta del visore con SteamVR – e anche grazie al fatto che è il visore proprietario – mentre gli altri hanno avuto problemi, sia Windows Mixed Reality che Viveport per i prodotti Vive. Ma qui hanno davvero superato se stessi, come da tradizione orientale. Non ho parole per descrivere il livello di frustrazione e sconforto che ho sperimentato nei primi giorni di utilizzo.

Continui crash, e se non crasha, semplicemente non parte. A volte il visore si avvia, ma niente funziona perché il programma sottostante è bloccato. A volte non riconosce i controller, non riconosce le basi, quindi è necessario riconfigurare tutto. Riconfigurare il visore, riavviare il computer, ripetere la procedura. È stata una tortura e non credo di essere l’utente più inesperto in rete, ma comunque ho seriamente pensato di abbandonare diverse volte.

Inoltre, ho visto che molti altri utenti hanno avuto vari tipi di problemi e drammi, il che mi ha fatto sentire meno solo. In poche parole, alla fine ho dovuto imparare una precisa routine per avviare con successo i giochi – e dico avviare non a caso. Prima avvio SteamVR con tutto sincronizzato, poi avvio PiTool che, se non crasha, chiude inaspettatamente SteamVR e poi riaprendolo mi permette di trovare tutto il necessario su PiTool. Insomma, è stato un percorso complicato.

Voglio sottolineare che sono obiettivo in questa analisi, se qualcosa funziona bene o meglio, sono lieto di riconoscerlo. Siamo uno dei pochi canali che ha ritenuto console come Wii U e PS Vita tra i migliori prodotti di sempre, quindi non siamo “di parte” solo per i prodotti di successo. Tuttavia, ho troppi esempi in cui qualcosa non funziona correttamente o decentemente con Pimax.

Avvicinandoci alla conclusione, capirete che questo visore non fa per tutti. Parlando con alcuni membri della nostra comunità che lo possiedono, mi rendo conto – senza voler insultare nessuno – che si tratta spesso e volentieri di un loro unico feticcio. Non trovo davvero una ragione valida per scegliere il visore Pimax come unico headset da gioco e non credo che qui si tratti di fanboysmo. Chi sceglie Pimax è un pubblico molto analitico e in gran parte sa cosa sta usando. Tuttavia, il prezzo da pagare per avere un campo visivo sensibilmente superiore rispetto ai prodotti consumer è troppo alto.

Per evitare che pensiate che sto criticando il 5K dicendo che l’8K è migliore, voglio chiarire che, grazie a un nostro stimato sostenitore della community, ho avuto l’onore o l’onere di fare una sessione di due ore con l’8K. È vero che la risoluzione è più elevata e piacevole, ma ho riscontrato gli stessi problemi e difetti.

Non credo sia necessario andare oltre nel criticare questo visore ormai superato, e la mia conclusione sarà breve e indolore. Se già possedete un Pimax, forse non avreste dovuto leggere questo articolo, e mi dispiace avervi fatto perdere 20 minuti della vostra vita che vorrete riavere indietro. Ma, d’altra parte, li avreste comunque spesi cercando di far funzionare Gorilla Tag in modo sensato sul vostro 8KX “non-plus ultra” con continui tentativi di stacca-attacca e riavvio.

Se avete già un visore come Rift S, Index, Quest 2 o Pico 4, è totalmente irrilevante e persino controproducente fare questo salto. Non fatevi ingannare dal marketing dell’high-end, perché davvero non ci sono ragioni valide. Ma se non volete fidarvi, provate a chiedere a qualcuno se vi permette di provarlo. Andate a una fiera tecnologica dove potreste trovarne uno e formatevi una vostra opinione obiettiva. Se la vostra esperienza differisce dalla mia, o se lo è già, non esitate a farmelo sapere nei commenti qui sotto.

Se invece siete arrivati qui perché dovevate acquistare il vostro primo visore e qualche farabutto nel gruppo Telegram di VR-Italia vi ha consigliato di prendere un visore high-end dicendovi che durerà più a lungo e vi porterà nel futuro, tipo un “12K”, allora caro amico o cara amica, è necessario che cambiate gruppo Telegram al più presto e avvisiate la polizia della VR!

Pro:

  • Ampio campo visivo (FOV)
  • Opzioni di personalizzazione
  • Compatibilità con SteamVR

Contro:

  • Problemi software (crash, difficoltà di avvio)
  • Software proprietario complesso
  • Problemi di riconoscimento (controller, basi di tracking)

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