Giocato su Meta Quest 2
Pixel Ripped è ormai una saga che ogni appassionato e appassionata di realtà virtuale conosce. Prima IP originale di ARVORE, il franchise gira sostanzialmente attorno alla figura di Dot: personaggio immaginario che salva, attraverso l’aiuto di chi sta giocando, varie generazioni di console, dagli anni ottanta agli anni novanta. Si torna invece alla fine degli anni settanta con Pixel Ripped 1978, che ci riporta alle origini del medium, mettendoci a confronto con la generazione Atari, e una storia che ha ancora molto da dire.
Protagonista del nuovo titolo di Ana Ribeiro è una sviluppatrice di videogiochi soprannominata Bug, esperta, appunto, nella risoluzione dei… bug. Quando il regno di Dot viene invaso da una misteriosa creatura toccherà quindi a lei cercare di risolvere la situazione dal caos della sua scrivania, mentre un’intera industria intorno a lei sta letteralmente nascendo. Ma non solo, perché per la prima volta vivremo le avventure di Dot anche dagli occhi della protagonista indiscussa della saga, muovendoci in prima persona dentro a un immaginario che viene plasmato dalle azioni di entrambe le figure, in un turbinio di situazioni sempre divertenti, anche se un po’ ripetitive sulla lunga distanza.
Il concept è infatti quello di continuare a scambiare il punto di vista tra Dot e Bug, lavorando prima dall’interno, eliminando i nemici ed esplorando il mondo di gioco in prima persona, e poi dall’esterno, giocando a una versione Atari credibile, di quello che sarebbe potuto essere un gioco su Dot alla fine degli anni settanta. È una struttura efficace, con una buona quantità di variazioni sul tema, ma che perde un po’ di smalto proprio laddove tenta di smarcarsi da una formula che inizia a risultare eccessivamente reiterata. Quasi tutte le sezioni vissute dagli occhi di Dot, infatti, non sono altro che un FPS molto semplice e non particolarmente interessante, in cui il nostro obiettivo ultimo è sempre quello di eliminare dei nemici spugna attraverso la nostra arma da fuoco, o risolvere qualche piccolo puzzle attraverso i nostri poteri. Non è un brutto design di per sé, e anzi funziona il più delle volte proprio in virtù della contrapposizione che si crea con il secondo personaggio giocante, ma la formula risulta un po’ troppo ripetitiva già a metà di una campagna che può serenamente chiudersi in meno di quattro ore.
Quello che però funziona più di tutto, e che riesce a mantenere l’attenzione sempre alta dall’inizio alla fine, è il suo squisito comparto visivo. Il mondo di Pixel Ripped è sempre colorato, tenero, originale, e in questo capitolo lo dimostra con ancora più insistenza, attraverso delle trovate di messa in scena decisamente più espressive e più consapevoli dell’intero linguaggio. Non fa niente di mai visto, sia chiaro, ma è evidente come in ARVORE siano riusciti a ottimizzare al meglio le risorse disponibili, ancora più che con i capitoli precedenti. Un ottimo traguardo quindi, da questo punto di vista, che risulta anche meravigliosamente ottimizzato su Meta Quest 2, nonostante un hardware che inizia a sentire un po’ il peso del tempo.
C’è poi un discorso – oramai consolidato nel franchise – sull’importanza del videogioco nella formazione; sull’identificazione con un alter-ego che rischia davvero di cambiare il mondo; sulla forza espressiva di un medium che ha, e ha sempre avuto, un’importanza straordinaria. E forse sta proprio qui l’importanza di un gioco come Pixel Ripped 1978: nel sottolineare ancora una volta l’importanza del linguaggio e della sua storia, oltre che ergersi anche a splendida lettera d’amore a chi quest’industria l’ha costruita, l’ha iniziata e plasmata a sua immagine e somiglianza.
Pixel Ripped 1978 è una buona avventura; in linea con i capitoli precedenti e capace di divertire sia i nostalgici, sia chi riconosce nel videogioco un qualcosa di più che una semplice industria. È un titolo tenero e pieno di vita, che non propone niente di nuovo sul fronte ludico, ma che si sforza di presentarci un immaginario personale e accattivante, capace di rimanerci dentro, nonostante tutto. Se avete giocato 1989 e 1995 non potete farvi scappare anche questo 1978, se invece non siete mai rimasti affascinati dalla saga, probabilmente l’ultima fatica di ARVORE non vi farà, anche questa volta, cambiare idea.
Pixel Ripped 1978 è disponibile dal 16 giugno 2023 al prezzo di 24,99€
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