Planetrism provato con demo scaricabile

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Abbiamo già parlato di Planetrism in una anteprima di Ottobre. La buona notizia è che gli sviluppatori, che non hanno ancora ultimato il lavoro sul gioco, hanno deciso di rilasciare una beta pubblica che potrete scaricare qui. Questa demo non rappresenta quindi un frangente del titolo ultimato, mancando tutta una serie di caratteristiche e presentando un livello di interazione ridotto. Per esempio essendo Planetrism un titolo dove si colonizza un pianeta, potrete e dovrete costruire il vostro insediamento, ma in questa alpha non potrete fare quasi nulla.

Planetrism è un vero gioco open world, tra i primi se non il primo nato per realtà virtuale. Potrete infatti muovervi in qualsiasi direzione con uno scenario che seppur limitato nella demo risulta già molto ampio, e nel gioco finale includerà addirittura fondali marini, interni ed esterni di vario tipo, frangenti extraplanetari e clima variabile. Come già citato il vostro scopo sarà colonizzare ma ancor prima sopravvivere, procurandovi energia e cibo a sufficienza: queste e molte altre statistiche saranno visibili in un interessante menù olografico attivabile sul braccio, ma allo stato attuale poco preciso da utilizzare con interfaccia tattile.

Non solo l’interfaccia ma i controlli tutti hanno bisogno di una rifinita, almeno rispettivamente ai controller del Vive con cui è stato provato. La ruota del touchpad viene infatti quadripartita similmente a The Lab ma senza una chiara indicazione a video di cosa si va a cliccare e di quale sia il risultato. Molto bislacco, anche se devo dire sorprendentemente confortevole, il sistema adottato per il movimento: si preme in giù sul touchpad e si punta il controller in una direzione, e il vettore che distanzierà tale mano dal corpo orienterà camminata e velocità. Se in altri giochi tipo Quell 4D una tale implementazione non è risultata (quantomeno al sottoscritto) ne’ particolarmente confortevole ne’ comoda ad usarsi, in Planetrism si è optato per un unico tipo di movimento che gestisca tutti i contesti efficacemente. Il vostro personaggio seguirà il vettore arrampicandosi se serve, salendo scale e facendo ogni altra operazione necessaria o possibile. L’unico inconveniente, che può essere tale o non esserlo a seconda di quanto si camminerà nel gioco finale, è che la corsa richiederà di sporgere il braccio e quindi una posizione faticosa da mantenere per lunghi periodi di tempo. Potrete afferrare una moltitudine di oggetti scomponibili ed anche armi, ma manca ancora una presa sicura che posizioni il controller all’impugnatura corrispondente o che permetta la mira a due mani. Sarà anche possibile pilotare un fuoristrada che ricorda non poco quello di Halo, anche se io personalmente non sono riuscito a montarci su, non saprei dire se perché non ancora implementato o per problemi nei controlli.

La grafica in Planetrism è di rilievo. Il gioco parte con una scala di rendering a 100% piuttosto seghettata, ma accettabile, con cui tuttavia il gioco fila liscio come l’olio anche con requisiti base nonostante il grande campo visivo e la moltitudine di dettagli, specie negli interni. Presenti anche una buona quantità di opzioni configurabili per chi ha potenza in abbondanza o semplice desiderio di tarare finemente le prestazioni, e già con sampling più alti la vastità dello scenario assume tutt’altra nitidezza. Nella nostra prova di nemici ne abbiamo visti pochi e non ci sono sembrati particolarmente dettagliati, ma l’impressione che se ne evince è quella di un titolo ancora lontano dal suo completamento che ha cercato – riuscendoci – di attirare l’attenzione mostrando un contesto open world prima dell’imminente Fallout 4 VR. Ricordiamo che Planetrism viene sviluppato da due sole persone, il che visto il risultato ed il ridotto tempo di lavorazione ha dell’incredibile, ma permane una immensa differenza di budget tra i due; tuttavia il mercato in realtà virtuale è pressoché vergine di titoli similiari e con queste premesse l’ottimismo è d’obbligo.

 




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