PlayStation Move: è tempo di cambiare?

La PlayStation VR utilizza motion controller con una tecnologia del 2010. Si tratta di un danno per Sony?

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Quando il visore HTC Vive è stato lanciato per competere con l’Oculus Rift, molti critici e analisti hanno osservato che l’Oculus Rift si trovava in posizione di svantaggio senza controller di movimento tracciati. Oculus rispose con il lancio di Oculus Touch. Sembrava chiaro che la realtà virtuale (VR) aveva bisogno dei motion controller, quindi PlayStation VR è uscita sul mercato vantando la compatibilità con PlayStation Move. La tecnologia però è andata avanti, quello che un tempo era considerato avanzato oggi è considerato arretrato.

Il PlayStation Move è stato originariamente lanciato nel 2010 per la PlayStation 3, essenzialmente ponendosi come un concorrente per Nintendo Wii e il suo Wiimote, che stava dominando le vendite di quel periodo. Il dispositivo ha un accelerometro e le sfere luminose sulla sommità sono tracciate utilizzando la videocamera PlayStation Eye. Malgrado sia stato ben accolto dalla critica dell’epoca, la risposta dei consumatori non è stata altrettanto brillante, e non ha mai ottenuto il sostegno degli sviluppatori che Sony aveva sperato.

Quando la PlayStation VR è stata annunciata, la necessità di un motion controller ha spinto Sony a riesumare i Move da quel polveroso armadio dove erano stati accantonati, nella speranza che l’integrazione con la VR avrebbe rilanciato la tecnologia. Grazie anche ad una versione migliorata della PlayStation Camera, Sony sperava che la notorietà del marchio e il prezzo più basso rispetto ai suoi rivali su PC gli avrebbero consentito di attirare più clienti. Il ché in gran parte si è dimostrato vero. Tuttavia, non c’è dubbio che i titoli di Playstation VR hanno quasi sempre bisogno di affidarsi a controller di movimento che, per via della tecnologia superata, mancano di precisione rispetto agli analoghi di HTC Vive o Oculus.

Infatti, i titoli che vengono portati su PlayStation VR da altre piattaforme VR spesso soffrono di mancanza di precisione rispetto alle altre versioni. Parte dello sforzo per affrontare questo problema, che spesso si riscontra negli sparatutto dove la precisione di mira è fondamentale, ha portato alla creazione del Aim Controller, che offre un migliore supporto in titoli come Sunshine o Farpoint.

C’è un altro problema che viene meno spesso affrontato: l’ergonomia. I controller di Vive e Oculus sono progettati per essere ergonomici e comodi da tenere in mano a lungo. Questo non si può dire dei controller Move, che sono difficili da usare a lungo e possono diventare anche più scivolosi con il sudore. Molti utenti preferiscono semplicemente utilizzare il controller Dual Shock 4 quando l’opzione è disponibile, indicando la sua ergonomia superiore. Non dimentichiamo infatti che i Move non hanno input direzionali, a differenza della concorrenza che offre joystick e trackpad integrati.

Con i nuovi controller Vive Knuckles in arrivo, che offrono la possibilità di tracciare le dita in modo individuale per un’esperienza più coinvolgente, PlayStation Move inizia a sembrare una reliquia di un’epoca passata in confronto.

L’integrazione di PlayStation Move con PlayStation VR è stata una scelta eccellente come soluzione per il lancio, ma la VR è una delle aree in cui la tecnologia si sta muovendo così velocemente che le aziende devono correre parecchio per tenere il passo. Sony potrebbe voler almeno prendere in considerazione la possibilità di competere maggiormente in questo settore, dove anche Microsoft è in agguato con degli innovativi controller di movimento, per ora disponibili solo nella sua piattaforma Windows 10.

 




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