PlayStation VR2 è davvero un flop commerciale? Parliamone

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Il 22 Febbraio 2023 è uscito il PlayStation VR2, nuovissimo visore di Sony, che con un prezzo di circa 600 euro, permette all’utenza console di giocare titoli in realtà virtuale con una qualità simile se non superiore a quella PCVR e nettamente superiore rispetto alla concorrenza Standalone, come ad esempio Meta Quest 2.

Verso la fine di Marzo 2023 Bloomberg rilascia un articolo dove riporta i dati dell’IDC (International Data Corporation) riguardanti la vendita di PSVR2. I valori presentati, secondo loro, non risulterebbero entusiasmanti, ma anzi a dir poco deludenti, andando a consigliare a Sony di correre ai ripari se non vuole fallire con il progetto VR.

Ma per capire meglio la situazione, analizziamo il primo periodo di vita del PSVR1 e di come sia riuscito ad entrare nelle case dei videogiocatori, grazie anche a un prezzo di lancio nettamente inferiore rispetto alla controparte PC VR. Questo ha stuzzicato l’interesse collettivo e avvicinato anche chi non aveva mai sentito parlare di realtà virtuale.

Nel febbraio del 2017, in un comunicato ufficiale, Sony fa sapere con molto entusiasmo che il visore, a circa cinque mesi dalla sua uscita, ha venduto 915.000 unità in tutto il mondo, decretandone in qualche modo il successo commerciale. Ma nel 2016 il costo aggressivo era anche giustificato dalla tecnologia con cui era stato pensato e costruito il primo PlayStation VR, lontano anni luce dai visori PCVR. Infatti, supportava tecnologie di tracciamento del tutto obsolete come la PlayStation Camera e dei controller del tutto inadeguati come i PlayStation Move. Ed è vero che alla sua uscita costava 350 euro, ma questi coprivano solo il costo del visore e non i controller PlayStation Move che dovevano essere acquistati separatamente. Se sommiamo, quindi, il prezzo del visore con quello dei Move, ecco che superiamo il costo dell’allora PS4 liscia avvicinandoci a quello di una PS4 Pro.

Quindi perché un visore come il primo PSVR è stato considerato un successo commerciale, con circa sei milioni di periferiche piazzate a fine generazione e PSVR2 invece è considerato un flop dopo solo un mese?

Forse potrebbe essere che in parte sia colpa di Sony che ha preferito non investire nel marketing, attuando mezzi pubblicitari discutibili come annunciarne il periodo di lancio sull’PlayStation Blog e mostrare invece da li a poco un trailer del DualSense Edge alla Gamescom durante l’evento di Geoff Keighley.

O forse la colpa è da attribuire alla percezione che il pubblico ha riguardo al visore, con un interesse al mondo della VR che sembra, almeno in Italia, come salito su delle montagne russe, in un continuo sali e scendi, passando da un’attrazione totale per questa tecnologia alla completa demonizzazione. Si lamentano oggi del costo troppo elevato, perché una periferica non dovrebbe costare più della console su cui esce, e il giorno dopo, che la VR è morta e che non interessa praticamente a nessuno.

La verità è che ad oggi ci lamentiamo troppo e se una cosa non ci piace facciamo come la proverbiale volpe che non è riuscita ad arrivare all’uva, augurandoci che quel qualcosa vada male per il solo gusto di dire te lo avevo detto.

E volete sapere anche un’altra cosa? Secondo le stime di Bloomberg PSVR2 ha venduto circa 300.000 unità in tutto il mondo nell’arco di un mese, un terzo di quanto ha venduto PSVR1 in cinque mesi dalla sua uscita. Ed è vero che ad oggi esistono soluzioni più economiche, ma se possedete o pensate di possedere una PS5 e volete un visore premium con delle nuove tecnologie, inedite sui competitor appartenenti alla stessa fascia di prezzo, allora questo è sicuramente il visore che ad oggi vi consigliamo di acquistare.

E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.

 




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