Ratchet & Clank: Rift Apart | la recensione | PC

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Giocato su PC

Sarò sincero: alla sua uscita su PS5, Ratchet & Clank: Rift Apart non mi aveva entusiasmato affatto. Sarà perché da un’esclusiva next gen mi aspettavo decisamente di più sul fronte ludico; sarà perché dopo trent’anni di gaming ero stanco del solito seguito formulaico che non si inventa niente; sarà perché nello stesso periodo uscivano prodotti decisamente più interessanti. È stato quindi furbo, da parte di Sony, lanciare la versione PC di Rift Apart in un periodo un po’ stanco per il gaming in generale: un periodo in cui diventa più facile apprezzare un titolo che continua a non inventarsi niente, ma che risulta godibile proprio grazie alla sua natura semplice, spensierata e spettacolare.

Dopo più di quindici capitoli, Ratchet & Clank è rimasto sostanzialmente lo stesso gioco che ci aveva stupito, nel 2002, sulla seconda console di Sony. Un action adventure che gioca col platform, velocissimo, visivamente strabiliante e pieno di nemici e casse da distruggere con entusiasmo. Sotto alla facciata di un gioco apparentemente indicato ai più piccoli, infatti, Rift Apart nasconde un’anima casinara e catartica come pochi prodotti recenti, capace di divertire anche soltanto in funzione della soddisfazione data dalla distruzione di tutti gli elementi in gioco, attraverso la nostra grossa chiave inglese o attraverso un vasto armamentario a distanza. 

Inutile concentrarci sul racconto, semplicistico e superficiale, che fa un po’ il verso all’Illumination cinematografica contemporanea. Rift Apart ci racconta la storia più vecchia del mondo, mettendo in mezzo i multiversi che piacciono tanto al pubblico moderno, senza mai stupire con trovate di racconto anche vagamente raffinate. È una storia adatta a un pubblico giovanissimo; un target – forse l’unico – che può rimanere ingaggiato dai suoi dialoghi cartoon iper-stilizzati e da uno sviluppo di cui il pubblico più smaliziato può intuire il finale già nelle prime battute di gioco.

Al contrario, il design del titolo di Insomniac Games è formulaico, ma rifinito al limite delle sue possibilità. È un po’ l’operazione che lo stesso studio, in un contesto un filo diverso, aveva già fatto con Marvel’s Spider-Man e il suo spin-off, ma che qui risulta addirittura più conservatrice rispetto agli elementi che hanno formato nel tempo il franchise. Poco male, in realtà, perché durante questa calda estate un po’ scarica, Rift Apart riesce a restituire quella leggerezza e quel trasporto a pilota automatico che in molti potrebbero andar cercando durante le proprie vacanze. È un gameplay spensierato, eppure davvero rifinito millimetricamente, che può accompagnare il giocatore per una decina scarsa di ore tra scontri feroci, corse velocissime in groppa a creature aliene e salti nello spazio-tempo.

A tal proposito, la grossa feature proposta da Insomniac Games, ai tempi, era proprio quella dei salti dimensionali in tempo reale, che dovevano mostrare i muscoli di un SSD mai così veloce su una console. Se il gimmick funzionava a meraviglia su PS5, su PC – ahimè – non si può dire lo stesso. Ho giocato a Ratchet & Clank Rift Apart su un i9 10850k, una RTX 4090 e 64GB di ram, installando il gioco su un SSD. Tecnicamente il prodotto è ancora sbalorditivo, pulitissimo e rifinito, e gira oltretutto meravigliosamente bene in 4K, con tutto al massimo, DLSS e frame generation a una media FPS stabile su un refresh rate di 144hz: un’ottimizzazione sinceramente mai vista da un prodotto PlayStation che arriva su PC. Il merito è anche della terza generazione di DLSS disponibile solo sulle RTX 4080 e 4090, che aumenta le performance in modo significativo: fino al 50% rispetto al DLSS 2. Arriva inoltre, in questa versione, anche il supporto al Ray Tracing completo e ai monitor Ultrawide: una feature che non in molti possono vantare, arrivando da tutt’altra piattaforma. L’altro lato della medaglia è che i sopracitati spostamenti tra mondi non risultano mai fluidi come nella controparte PlayStation 5, dimostrando che l’ottimizzazione – quando si lavora su feature così specifiche – non può in nessun modo esser mantenuta sui porting a più configurazioni. Certo, installando Rift Apart su un M2 la situazione migliora sensibilmente, ma non so quanta gente – a oggi – abbia la possibilità di immagazzinare il suo parco giochi su una tipologia di hard drive così costosa, rispetto alle sue capacità di stoccaggio. 

Resta comunque uno spettacolo per gli occhi, l’ultimo Ratchet & Clank, sicuramente l’elemento migliore di tutto il pacchetto, supportato oltretutto da una direzione artistica eccellente e da una messa in scena che fa di tutto per mostrare i muscoli di un motore usato qui a regola d’arte.

Piuttosto buono anche il supporto a Steam Deck, su cui ho giocato parte della campagna attraverso i settaggi medi, e che riesce a restituire un gameplay discretamente fluido, sempre a cavallo tra i 35 e i 45 frame al secondo. Certo, la risoluzione non aiuta a godersi lo spettacolo che può offrire su un PC di fascia alta il prodotto di Insominiac Games, ma sinceramente non mi aspettavo che un titolo di questa caratura potesse girare così bene sul portatile di Valve. Se avete intenzione di giocarlo solo su Deck sappiate che i cali ci sono, e l’esperienza non è esattamente quella ottimale per un prodotto che da il meglio di sé altrove, ma se riuscite ad accontentarvi, Rift Apart sarà in grado di restituirvi più di una soddisfazione anche in portabilità.

Tolto il comparto tecnico, Rift Apart rimane un titolo che sta in piedi sulle proprie gambe, senza aggiungere niente di nuovo né al genere, né alla piattaforma. Un tripla A estremamente generalista, perfetto per chi cerca un po’ di svago a buon mercato su una piattaforma che non vedeva un prodotto di questo tipo da sinceramente troppo tempo.

Ratchet & Clank: Rift Apart è un titolo che ho rivalutato col tempo, proprio grazie a questo porting. Continua a non inventarsi niente e a proporre un design formulaico e una narrativa mediocre, ma lo spettacolo che fuoriesce dalla somma dei suoi elementi rende il prodotto di Insomniac Games un titolo imperdibile per un pubblico non particolarmente esigente in termini ludici. Tuttalpiù, su PC, di titoli così marcatamente console ce ne sono davvero pochi, e sarebbe un peccato non sfruttare attraverso Rift Apart un hardware che spinge come mai ho visto fare a un’esclusiva PlayStation fuori dal suo ecosistema.

Ratchet & Clank: Rift Apart è disponibile dal 26 luglio 2023 su Steam.

 




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