Rise – Race the Future: recensione e video recensione (PCVR)

Rise: Race the Future è un progetto dai trascorsi travagliati. Inizialmente annunciato nel 2016 per tutte le piattaforme da gioco dell’epoca (addirittura la compianta Wii U), con il tempo si è dovuto ridimensionare a titolo PC-only, in attesa di un riscontro di pubblico che potrebbe farlo arrivare anche su console.

Il titolo automobilistico dei francesi di VD-dev si propone come una sorta di Ridge Racer futuristico e dall’impronta ancora più arcade, in cui attraverso un discreto numero di tracciati sarà possibile affrontare una modalità sfida e una modalità campionato. La prima vi permetterà di affrontare delle gare con un obiettivo molto specifico, che va dal non farsi mai superiore al non toccare mai il boost; la seconda sarà invece strutturata come i campionati tipici del genere, con una corsa dietro l’altra a comporre otto mini-tornei i cui è possibile classificarsi solo tra la prima e terza posizione. È inoltre possibile sbloccare nuovi veicoli da aggiungere alla vostra scuderia per un totale di dieci, tutti in realtà piuttosto simili tra loro.

Nonostante l’approccio fast-paced sia una piacevole sorpresa – soprattutto in un mercato VR che predilige la simulazione – il grosso problema di Rise: Race the Future è la totale mancanza di personalità. L’immaginario del titolo si posiziona a metà tra il sopracitato Ridge Racer e un’estetica alla Micro Machines, peccando tuttavia in incisività e mordente. L’italianissimo Redout in questo caso riesce a fare incredibilmente meglio, nonostante debba anche lui quasi tutto ad un grande titolo del passato.

L’estetica però non è la sola pecca dell’esordio VR di VD-dev. L’intelligenza artificiale dei nemici è enormemente aggressiva e spesso un po’ randomica. Se un avversario vi taglierà malauguratamente la strada portandovi fuori pista, sarà pressoché impossibile recuperare la posizione, scoprendo così i nervi di un gameplay non perfettamente bilanciato che non lascia spazio ad errori; un po’ in controtendenza con la volontà di proporre un’esperienza scanzonata.

La modalità VR, aggiunta successivamente all’uscita del titolo, vi permetterà di usufruire di tutti i contenuti presenti nel gioco, senza alcuna rinuncia. L’esperienza riesce ad essere ricca per gli standard e mediamente divertente, ma soffre di una cura un po’ altalenante sul fronte dell’implementazione. Se tecnicamente il gioco non presenta problematiche, la mancanza di una visuale specificatamente pensata per la VR – come ad esempio il POV del pilota – rende sofferta un’esperienza che, con qualche sforzo in più, sarebbe potuta diventare un semi-must per gli amanti del genere.

Tolto il discorso sulla direzione artistica, visivamente il titolo fa un buon lavoro e risulta un’esperienza soddisfacente sia sul fronte grafico che su quello sonoro, con musiche che accompagnano l’azione nel modo giusto ed una fluidità senza compromessi.

Rise: Race the Future è un titolo automobilistico di stampo arcade sicuramente adatto a chi cerca un’esperienza leggera ad un prezzo più che onesto, ma che poteva dare onestamente molto di più. Consci del fatto che il titolo ha vissuto una produzione travagliata, possiamo comunque premiarlo per la voglia di infilarsi in un sottogenere che manca drammaticamente di esponenti. Rise: Race the Future, nonostante le ovvie ambizioni che non mantiene fino in fondo, risulta comunque un prodotto sufficientemente competente. Nel caso abbiate voglia di un titolo di corse veloce, arcade e senza troppe pretese, potete tenere l’esordio VR di VD-dev tranquillamente in considerazione.

Rise: Race the Future è disponibile dal 1 Marzo 2018 esclusivamente su Steam, compatibile con Oculus Rift, WMR e HTC Vive.






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Alessandro Redaelli

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