Giocato su Oculus Quest 2
Nel 1987 uscì Shadowgate, un RPG in prima persona per Macintosh, che riscosse un grande successo tra i primi appassionati di videogiochi, meritandosi successivamente un porting su NES, Game Boy Color e PC, e per arrivare ultimamente con un remake addirittura su IOS e Android. Come vuole invece la recente tradizione Oculus, Zojoi propone un seguito ufficiale sullo standalone di Facebook, rivolgendosi a una fascia d’età non esattamente giovanissima, e continuando a far rivivere vecchie glorie del passato attraverso i nostri HMD casalinghi. Curiosi del risultato? Bene, scopriamolo insieme nella nostra recensione.
Ve lo dico subito: questo atteggiamento inizia a stancarmi. Ok provare a riproporre i classici del genere in realtà virtuale, ma andare a scavare tra le avventure grafiche più vetuste, soltanto per accalappiarsi gli anziani giocatori VR che le ricordano, mi sembra un comportamento estremamente ingiusto. Perfetto per Resident Evil 4, che risulta a conti fatti – ancora oggi – un gioco straordinario e adatto a tutti, ma perché prodotti come Myst e Shadowgate dovrebbero meritare di esser rigiocati oggi, soprattutto sotto queste spoglie? È una domanda a cui probabilmente io, con i miei trent’anni di vita, non posso rispondere.
Da giocatore cresciuto con la quinta generazione di console, Shadowgate VR: The Mines of Mythrok mi risulta, molto semplicemente, un gioco noioso, lentissimo, poco interessante da tutti i punti di vista. Eppure, l’opera di Zojoi non è di per sé un brutto gioco.
L’opera si apre tra le rovine di una montagna, mentre una manciata di temibili draghi volano sulle nostre teste. Immediatamente scopriamo di interpretare un mago che, grazie all’aiuto del suo corvo Odino, dovrà cercare di fermare un potente stregone reietto che si nasconde nei meandri dello Shadowgate, e che dovremo andare a sconfiggere, superando una serie di mostri e trappole che rispecchiano 1:1 tutti gli elementi classici del genere. Fondamentalmente, quello che dovremo fare sarà muoverci da una stanza all’altra, risolvendo innumerevoli puzzle e scontrandoci, una volta ogni tanto, con qualche creatura uscita dall’immaginario fantasy più banale e tradizionalista.
L’elemento più interessante dell’intera vicenda è tuttavia il nostro amico volante, dentro cui potremo entrare alla pressione di un tasto, osservando il suo punto di vista, e scovando trappole e segreti che non potremmo vedere altrimenti attraverso i nostri stessi occhi.
Tutto qui: entra in una stanza, tira due leve, recupera due chiavi, spara con la bacchetta un paio di palle infuocate e così via per circa quattro ore di gioco. Non mancano un paio di variazioni sul tema anche interessanti, come l’arrampicata o una corsa tra le miniere, ma sono elementi comunque visti e rivisti oramai in ogni salsa. Vi sembra abbastanza? Bene, probabilmente fate parte di quella categoria di giocatori più anziani che si divertono e si divertivano con poco; non vi basta? Probabilmente avete la mia età o meno, o semplicemente da un videogioco cercate qualcosa di più.
È legittimo farsi affascinare da un qualcosa che si ha interiorizzato per anni e anni, riscoprendolo attraverso una nuova luce e lasciandosi trasportare un po’ per inerzia da un prodotto che non fa qualcosa di sbagliato nello specifico, ma che manca totalmente di inventiva, grazia e novità. Niente di male, ma permettetemi di dire che io, dalla realtà virtuale, voglio molto di più, e non la riproposizione di vecchi stilemi di un genere che ha ampiamente detto tutto che aveva da dire decenni fa.
Anche stilisticamente viaggiamo dalle stesse parti, con un lavoro tecnico sì dignitoso, ma totalmente privo di verve nella sua direzione artistica. Visivamente Shadowgate VR sembra messo in piedi da un’intelligenza artificiale dentro cui hanno inserito le parole: “fantasy”, “videogioco anni ottanta”, “boomer”, e anche qui – sinceramente – non ce la posso fare.
Shadowgate VR: The Mines of Mythrok mi ha annoiato letteralmente dopo tre minuti di gioco, e l’ho continuato solo e soltanto per poterne scrivere qualcosa in merito con cognizione di causa. Se sentite di avere più o meno la mia stessa sensibilità e non cercate di rivivere esperienze ampiamente superate da svariate generazioni, probabilmente, avrete la mia stessa reazione, restituendo un prodotto che non fa niente per risultare interessante a delle generazioni che dal videogioco cercano qualcosa di più. Se, al contrario, avete oramai una certa età, siete cresciuti con Shadowgate e sapete già che questo genere di gioco potrebbe interessarvi, Shadowgate VR: The Mines of Mythrok è – di fatto – un prodotto competente, che fa un po’ tutto in modo dignitoso, ma che non sarà mai in grado di stupirvi davvero.
Shadowgate VR: The Mines of Mythrok è disponibile dal 7 ottobre 2021 in esclusiva su Oculus Quest.
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