Giocato su Meta Quest 2
Silhouette è uno di quei giochi, che – grazie al suo stile grafico e all’uso esclusivo dell’Hand Tracking – è riuscito a catturare la mia attenzione fin da subito. Ho preso il mio Quest 2 e mi sono quindi cimentato nel provare il nuovo titolo sviluppato da Team Panoptes ed edito da Beyond Frames Entertainment. Dopo averlo giocato sono pronto a raccontarvi i pro ed i contro di questa piccola e particolarissima opera.
Silhouette è un Puzzle Game che, come detto in precedenza, ha come caratteristica principale quella di utilizzare esclusivamente le mani all’interno del gioco. Queste, oltre alla risoluzione dei puzzle, verranno usate anche per lo spostamento all’interno delle varie aree che incontreremo. Il movimento risulta possibile mettendo il palmo della mano verso l’alto, che attiverà un indicatore da posizionare su alcune strutture che funzionano da teletrasporto.
I puzzle diventeranno sempre più complessi durante l’avventura, senza però diventare mai frustranti. Una volta completati verremo ricompensati con un piccolo tassello triangolare, utile per l’apertura di alcune porte che ci faranno progredire nei livelli più avanzati. Sostanzialmente all’interno dei vari puzzle dovremo far arrivare sana e salva una piccola silhouette umanoide all’interno di una struttura a forma di grotta. Questa ci vedrà impegnati nel deviare corsi d’acqua o distruggere elementi dello scenario, ed inoltre saremo noi, con le nostre stesse mani, a fare da ponte o da ascensore al nostro piccolo amico bidimensionale, rendendo il tutto (quando funziona) molto soddisfacente.
Tecnicamente Silhouette si presenta con una grafica low poly piuttosto minimale, in grado di far risaltare ulteriormente le varie ombre bidimensionali che compongono i puzzle. Anche l’hand tracking risulta abbastanza preciso nel leggere i movimenti delle mani. Purtroppo però alcune gesture, come il movimento che prevede di posizionare la mano mimando il gesto di una pistola, non vengono lette correttamente, andando a rendere il suo utilizzo decisamente frustrante, e in certi casi addirittura invalidante per il progredire nel gioco.
Inoltre, per tutti quelli che se lo stanno chiedendo, sì, Silhouette presenta una localizzazione completa in italiano, anche se non sono presenti molti testi a fare da cornice al suo gameplay.
Passando ai lati negativi di Silhouette, oltre al tracking delle mani che come detto non risulta sempre preciso ed appagante, anche da un punto di vista artistico Sillhouette presenta qualche lacuna. Sebbene lo stile low poly sia piacevole alla vista, la presenza di aree vuote risulta desolante, e anche le stesse risultano troppo simili tra loro. Inoltre, la mancanza di una trama, quantomeno abbozzata, rende l’esperienza di gioco meno appagante per il giocatore, che potrebbe porsi delle domande che non troveranno mai risposta.
In conclusione Silhouette è un gioco che sarebbe potuto essere una piccola perla per tutti gli amanti dell’hand tracking, ma che invece non riesce ad elevarsi per via di una scarsa longevità (circa un paio d’ore) che può raddoppiare soltanto a causa di un sistema di controllo poco reattivo e preciso. Anche dal punto di vista dell’art design Silhouette doveva e poteva fare di più, andando ad inserire il giocatore in ambienti meno desolanti e apparentemente vuoti. I puzzle riescono in parte a salvare la baracca, grazie alla bellissima idea di sfruttare le ombre delle proprie mani, ma alla lunga potrebbero comunque stancare il giocatore per via di una ripetitività di fondo davvero troppo marcata.
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