Se c’è un filone videoludico che non manca al mercato VR è quello della simulazione spaziale. Da Elite Dangerous ad Everspace, da Eve Valkyrie a Star Trek – Bridge Crew: il ruolo del pilota di astronavi è, forse anche grazie ad un tipo di immedesimazione funzionale, uno dei pochi sottogeneri solidi nel nostro medium di riferimento. Raba Games prova a inserirsi tra questi esponenti, con un titolo dall’impronta fortemente arcade e una struttura a missioni chiusa, accompagnata da un racconto elementare che contestualizza le fasi di gameplay.
Space Battle VR è uno sparatutto in cui impersoneremo – per l’appunto – un pilota spaziale, intento a ristabilire le sorti di una guerra in corso che fa il verso a Star Wars, anche attraverso un villain che definire derivativo è dire poco. La storia ci verrà narrata attraverso brevi dialoghi testuali, ma non rappresenta sicuramente il punto forte dell’opera dello studio polacco. La scrittura è estremamente superficiale, oltre che piena di errori nella traduzione italiana, tanto che il consiglio è quello di giocarsi il titolo in lingua originale.
Di contro, sul fronte tecnico, Space Battle VR si presenta in modo dignitoso: gli interni delle navicelle sono curati, gli ambienti variegati e il colpo d’occhio generale riesce a restituire una direzione personale rispetto ai suoi competitor. Chiaramente non siamo dalle parti di Elite Dangerous, ma per un piccolo studio indipendente è senza dubbio un buon modo di presentarsi.
Il grosso problema di Space Battle VR sta però nel gameplay, o meglio, nel come Raba Games decide di veicolarlo attraverso i comandi. Le azioni saranno fondamentalmente due: distruggere le navi nemiche e raccogliere degli oggetti sparsi per l’universo. Per quanto riguarda le prime ci basterà posizionarci in coda agli avversari e colpirli con le due armi a disposizione; le seconde ci costringeranno invece a vagare per le arene alla ricerca degli oggetti indicati. Ciò che rende poco divertente le due attività sta sostanzialmente in un utilizzo della plancia terrificante. I due touch controllers (o wands, su Vive) saranno effettivamente le nostre mani, ma il joystick di volo non si comporterà mai come vorremmo, restituendo un gioco di azione-reazione non credibile e impossibile da padroneggiare.
E’ anche vero che pilotare attraverso un hotas simulato senza una periferica fisica tra le mani è piuttosto complesso, ma titoli come Ultrawings dimostrano che è comunque possibile ottenere buoni risultati. Qui invece i movimenti delle mani non sono mai precisi, si incastrano, cambiano i punti di interazione; insomma, un gran casino.
Come se non bastasse, nonostante una buona varietà nelle ambientazioni, le missioni sono tutte uguali e – anche a causa di uno schema comandi confuso – non riescono mai a regalare l’ebrezza di un Everspace qualsiasi. Questo si riflette anche nelle azioni effettive: se fare un testacoda su Ace Combat 7 riesce a far drizzare i peli sulle braccia, svolazzare su e giù in Space Battle VR non provoca la benché minima emozione.
Una durata che si aggira tra i quaranta e i sessanta minuti definisce poi un titolo che per Raba Games è chiaramente un banco di prova, utile solo a sondare il terreno in attesa di progetti più sostanziosi.
Se Space Battle VR facesse un buon lavoro sui comandi e riuscisse a restituire in modo più autentico il senso di battaglia sarebbe un titolo economico da prendere in considerazione, anche perché si posiziona in una fascia arcade sempre più snobbata. Sfortunatamente, così com’è, è difficile consigliare un gioco che fa poco e maluccio, nonostante alcuni elementi risultino comunque sufficienti. Affinando la tecnica e lavorando su un gameplay più stratificato siamo comunque sicuri che Raba Games potrà regalarci – già nel futuro prossimo – qualche bella sorpresa.
Space Battle VR è disponibile su Steam dal 14 Dicembre 2018, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift.
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