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Steam Deck nel 2023 ha ancora senso?

Un anno dopo, Steam Deck rimane una console imperdibile? Ho comprato la portatile di Valve a Dicembre dell’anno scorso, con un certo ritardo rispetto alla sua uscita originale. Quando era stata annunciata mi sembrava un’idea brillante: poter giocare in portabilità – esattamente come un Nintendo Switch – ma con una libreria pressoché infinita come è quella di Steam. Avendo più di mille giochi sul mio account ne ero elettrizzato, ma poi – tra una cosa e l’altra – ho deciso di non acquistarla durante i primi mesi. Un po’ perché avevo paura del solito hardware un po’ smanettone made in Valve, mentre io cerco sempre soluzioni il più plug and play possibile, e un po’ perché non ne sentivo davvero l’esigenza in quel momento della mia vita. Mi è però tornata la voglia – per l’appunto – qualche mese fa, e avendo trovato la versione con ssd da 256gb a meno di 500€, ho deciso di portarmela a casa da un privato che voleva sbarazzarsene. Devo ammettere che tra tutti gli acquisti a sentimento che ho fatto nell’ultimo paio d’anni, Steam Deck si è rivelato decisamente quello migliore.

Per chi non sapesse di cosa si tratta: Steam Deck è sostanzialmente un computer portatile con il form factor di un Nintendo Switch, che monta un sistema operativo proprietario basato su Linux. Il “pro” di quest’ultimo elemento è che i giochi girano in modo decisamente migliore rispetto a una generica distro Windows, il “contro” è che non tutti i giochi di Steam sono compatibili col suddetto OS.

Steam Deck utilizza un immediato sistema di informazioni sulla compatibilità non appena si “tocca” un prodotto sullo store. Il bollino verde vuol dire che Steam Deck è completamente compatibile col gioco, e che l’esperienza restituita sarà sostanzialmente la stessa che è possibile avere con una console portatile vera e propria. Il bollino giallo vuol dire invece che il gioco è compatibile e funziona, ma magari necessita di un launcher dentro cui vanno inseriti i vostri dati, i testi sono a volte un po’ piccoli, o i tasti in game non saranno quelli di Deck, ma quelli di mouse e tastiera. La maggior parte di questi giochi, comunque, funziona senza troppi problemi. I titoli sbarrati – invece – sono quelli non compatibili per una ragione o per l’altra, e quelli contrassegnati da un punto di domanda non sono ancora stati provati e verificati dall’utenza. Un sistema quindi infallibile per capire quali giochi funzionano e quali no sul vostro Steam Deck.

Tenete conto che sulla mia libreria di circa 1000 giochi, poco meno di 300 sono verificati al cento per cento, altri 300 circa sono contrassegnati dal bollino giallo, mentre tutti gli altri non funzionano, o non sono stati ancora verificati. Dico ancora perché attraverso i driver rilasciati ogni mese da Valve la libreria dei titoli compatibili va ad ampliarsi nel tempo, e non mi stupirei di vedere il bollino verde su metà della mia libreria entro fine anno.

Ma i giochi di Steam non sono l’unico motivo per acquistare uno Steam Deck. L’altro grosso motivo, di cui si è parlato moltissimo in questi mesi, è la possibilità di emulare sostanzialmente tutte le consolem, fino ad arrivare addirittura a PS3 e Nintendo Switch, dandovi la possibilità di recuperare tanti di quei titoli che probabilmente una vita intera non sarà abbastanza per completarli tutti. Su questo, tuttavia, ci torneremo più avanti.

Partiamo da come si presenta la console. Solida, bilanciata, comodissima da utilizzare, la portatile made in Valve è tutto quello che per me non è stata Nintendo Switch, a causa di un ergonomia che non mi ha mai permesso sessioni di gioco troppo estese, che andavano letteralmente a distruggermi le mani. In questo caso invece Steam Deck risulta confortevole sia per un utilizzo da seduti, che da sdraiati, a patto di avere delle mani non troppo piccole. Per quanto riguarda tasti ed entrate abbiamo sostanzialmente una disposizione comandi uguale a quella di un pad Xbox, con in più due simil touch che emulano il mouse, e quattro tasti posteriori, che è possibile bindare a nostro piacimento, e che tuttavia non mi è ancora capitato di utilizzare. Abbiamo poi un’entrata jack per le cuffie, un’entrata mini sd per ampliare la memoria e un’entrata usb-c per la carica o il collegamento a un dock o a un monitor.
Ricordo che Steam Deck è disponibile in tre versioni: una da 64Gb di memoria a 419€ – che presenta tuttavia un hard disk più lento – una da 256Gb a 549€ con SSD, e una da 512Gb a 679€ con un hard disk ancora più veloce, e un vetro antiriflesso di qualità superiore. In tutte e tre le versioni, poi, viene regalata anche la custodia: comoda ed elegante, necessaria per portarsi in giro Deck un po’ ovunque. Come anticipato, personalmente ho scelto la versione a metà, più perché avevo trovato un’offerta sull’usato, che perché sia di fatto la scelta inequivocabilmente più corretta.

In ogni caso, dopo Deck ho acquistato subito un dock per la console: ovvero una sorta di hub che da una parte la tiene in piedi e permette una carica più immediata, e dall’altra ci permette di collegare direttamente un cavo HDMI per giocare su TV, o più usb per il trasferimento dati. Su amazon ce ne sono tantissime, ma in descrizione vi lascio quella che ho comprato io. Ho acquistato subito anche una mini sd da mezzo TB per portare lo spazio totale della console a 700gb circa, ma che tuttavia ho deciso di usare solo per il retrogaming; anche di questa vi lascio qua sotto il link.

Passando al sistema operativo, Steam Deck risulta sempre veloce e reattiva, e soprattutto propone una serie di opzioni utilissime, che ovviamente mancano sulle console tradizionali.
Abbiamo ovviamente il negozio, la nostra libreria, la lista amici e tutto quello che è possibile trovare già nella versione desktop di Steam, ma in più abbiamo anche la possibilità di personalizzare le opzioni che contraddistinguono la nostra esperienza con la console. premento il tasto menù a destra infatti ci verranno restituite una serie di opzioni relative alle performance e alla batteria. È possibile – intanto – attivare immediatamente un overlay con tutte le info su FPS e consumi sul fronte hardware, cambiare e lockare la frequenza del refresh rate dello schermo e dei fotogrammi, lavorare sul clock della gpu e soprattutto guardare, a seconda del gioco che stiamo utilizzando, quanta batteria ci rimane prima che Steam Deck si spenga.

Stando fermi sul menù infatti Steam Deck presenta una durata della batteria di circa 8 ore, che scendono a un paio con giochi estremamente pesanti come Cyberpunk 2077, ma che si mantiene serenamente sulle cinque/sei ore con prodotti meno esigenti come Vampire Survivors.

A proposito dei giochi, oltre al bellissimo Aperture Desk Job – che vi dimostra le potenzialità del mezzo – ho giocato tantissimo a Neon White, che avevo comprato da pochi giorni su pc, ma che ho continuato interamente su Deck. Anche il sopracitato Vampire Survivors è stato un dei giochi che mi ha accompagnato – e continua ad accompagnarmi di più – sulla portatile di Valve, grazie soprattutto alla sua splendida impostazione mordi e fuggi. Slipstream è un altro imperdibile da giocare qui sopra, una sorta di clone di Outrun bellissimo da vedere e incredibile da giocare. Ne ho approfittato per comprare anche qualche cosina di poco esoso in termini hardware come lo splendido Ikaruga, il divertentissimo Puyo Puyo Tetris 2, e Ender Lilies, che sto giocando proprio in questi giorni e che – nonostante una curva della difficoltà abbastanza insensata – mi sta divertendo. Sono riuscito poi a godermi Resident Evil Revelations, che non sono mai riuscito a giocare con gioia in altre versioni, e mi sono rigiocato un po’ dello splendido Metal Gear Rising durante i miei numerosi viaggi in treno. Ho poi provato Cyberpunk 2077, che gira in modo dignitoso ma che non gli restituisce la giustizia che merita, Rainy Day Racer – giocone sottovalutato – Wolfenstein The Old Blood, che non avevo mai giocato, e che ora capisco perché, e altra roba a caso giusto per testare la console. L’unico vero problema con un gioco verificato l’ho avuto con Choo Choo Charles, gioco che aspettavo con una certa insistenza, ma che si è rivelato da una parte deludente sul fronte ludico, e dall’altra decisamente instabile nelle performance su Deck. Choo Choo Charles è stato anche l’unico gioco che ha fatto spingere le ventole della console come mai prima d’ora, trasformandola in un forno a legna che… insomma, avevo paura mi scoppiasse quasi tra le mani.

Ma l’altro grande merito di Steam Deck è, come dicevo prima, la possibilità di emulare qualsiasi cosa. Non starò qui a spiegarvi come installare emulatori e giochi perché lì fuori ci sono seimila guide molto precise, che possono spiegarvelo meglio di quanto non lo farei io, ma vi basti sapere che è un processo abbastanza semplice, da effettuare tuttavia in modalità desktop. Eh sì, perché anche attraverso il suo sistema operativo proprietario è possibile spostarsi in modalità “PC” in qualsiasi momento, installando anche software che non sono ufficialmente distribuiti da Valve. In ogni caso, attraverso EmuDeck, mi sono installato gli emulatori di 3ds, Nintendo 64, Psp, Ps1, Ps2, Gamecube, Gameboy Advance, Wii e Dreamcast. Ho lasciato fuori Switch perché essendo ancora sul mercato sarebbe molto meno etico giocarci attraverso il Deck, nonostante il boost degli fps mi ci abbia comunque fatto pensare. Volendo, avrei poututo farlo. Attraverso EmuDeck, comunque, mi sono giocato  God of War Chain of Olympus, che rimane un giocone eccezionale soprattutto a questo framerate e questa risoluzione; Outrun 2006, che è praticamente perfetto su Deck; Metal Gear The Twin Snakes su Gamecube, che ancora mi mancava; Berserk per Dreamcast, che volevo giocare da un botto; e poi roba a cui sono affezionato come Tomba!, Vib Ribbon, Klonoa e Dino Crisis su PS1, o Viewtiful Joe, Gregory Horror Show e Guitar Hero (sì, con il pad) su PS2. Ne ho approfittato anche per recuperare roba che non ero ancora riuscito a giocare come God Hand su PS2, Silent Hill Origins su psp e Chain of Memories su Gameboy Advance. Insomma, appena mi viene in mente qualcosa da recuperare o da rigiocare oggi so finalmente in che modo fruirne.

Passiamo alla domanda che probabilmente tutti e tutte vi state facendo: su Steam Deck ci gira steamVR? La risposa è nì. Se installando windows al posto di Steam OS e installando SteamVR è tecnicamente possibile giocare in realtà virtuale attraverso la console di Valve, dall’altra parte la compatibilità non è davvero ufficiale, e le performance risultano decisamente sotto la media. Di conseguenza, tirando giù la risoluzione del Quest 2 al limite – collegato per forza via wifi con air link – potreste riuscire a giocare ai giochi meno esigenti come Beat Saber o Gorilla Tag, ma comunque a costo di portarvi dietro dei compromessi veramente troppo eccessivi. Semplicemente non pensiate di poter giocare Half Life Alyx in questo modo, ecco. Tuttavia già il solo fatto che il software parta è un buon segno, e ciò vuol dire soltanto una cosa: che un’eventuale Steam Deck 2 potrebbe riuscire anche nel compito di restituirci una macchina PCVR portatile, a un prezzo decisamente sotto la media. A meno che non esca prima Valve Deckard, che secondo i rumor sarebbe una sorta di visore standalone sulla scia di Steam Deck.

La mia esperienza con Steam Deck si è rivelata quindi, nel corso di questi cinque mesi, estremamente positiva, tanto che se devo decidere su quale piattaforma giocare un prodotto con qualche anno sulle spalle prediligo sempre questa simpatica portatile di Valve. Certo, la prediligo quando non si parla di giochi con una grafica che non renderebbe giustizia in pordabilità, ma visto il backlog che mi porto sulle spalle, sono sicuro che la mia Steam Deck non si ritroverà mai a corto di software. Sarà perché ho sempre meno tempo per giocare e una fruizione mordi e fuggi com’è quella di Deck è davvero apprezzata; sarà perché posso portarmela in giro e tirarla fuori durante le attese; sarà per le possibilità infinite che offre: ma Steam Deck è entrata di diritto nella top 3 delle mie console portatili preferite di sempre, e sono decisamente sicuro di non essere l’unico.






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Alessandro Redaelli

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