Synth Riders – recensione e video recensione (PCVR/Quest)

Giocato su Oculus Rift S

Dopo una lunga fase di beta e di early access, arriva finalmente sugli store in full release Synth Riders, il rythm game di Kluge Interactive che cerca di ritagliarsi un proprio spazio in un genere dominato da Beat Saber. In molti hanno provato infatti a detronizzare il capolavoro di Beat Games, ma i risultati si sono spesso dimostrati mediocri e privi di una personalità propria; discorso diverso invece per il prodotto in questione, che risulta un titolo con una certa dignità e che si discosta da ciò che abbiamo visto fino ad oggi per quanto concerne cura e supporto post lancio.

Nel titolo di Kluge Interactive dovremo colpire a tempo una serie di sfere che ci sfrecceranno di fronte a gran velocità, un po’ come succedeva in Box VR ed Audioshield. La grossa differenza rispetto ai suddetti titoli è l’impostazione spiccatamente anni ottanta di musica ed immaginario, oltre che un lavoro sulle coreografie più articolato e profondo. Non solo infatti ci limiteremo a posizionare le mani in prossimità delle due tipologie di sfere relegate ad una mano specifica, ma avremo anche sia le lunghe scie in stile Airtone, ma anche elementi speciali da colpire con due mani ed altri che scindono dalla mano con cui li approcceremo. Il tutto ancorati su una pedana che sfreccerà a tutto gas in livelli che presentano anche muri da evitare muovendosi fisicamente, circondati da un’effettistica efficace ma un po’ fuori tempo.

Pochi elementi ma ben rodati, che danno vita a coreografie ricche e sfaccettate, che riportano alla mente il dancing game più classico, propongono un mashup di generi come ne abbiamo visti pochi in questa gen.

Questo non vuol dire che Synth Raiders sia il migliore rythm game sulla piazza della realtà virtuale, poiché Beat Saber rimane ancora lì, intoccabile e molto più soddisfacente.
Il grosso problema del titolo in questione è legato infatti prevalentemente alla soddisfazione data dal tocco delle sfere, che non ci darà mai quel feeling unico che abbiamo imparato ad amare tagliuzzando quadratoni colorati. Questo perché, alla base, non c’è una meccanica particolarmente originale che non sia il classico posizionamento delle mani nei punti indicati; meccanica sicuramente efficace ma mai davvero esaltante.

A questa problematica si aggiunge poi una tracklist piuttosto corposa ma fortemente altalenante; che affianca ai brani di stampo elettronico più riusciti, alcuni pezzi simil metal veramente piatti e quasi anacronistici.
In soccorso alle tracce più discutibili è presente però l’editor di livelli, che permette anche di importare i brani della community. I ragazzi che hanno supportato il gioco fin dalla beta si sono ovviamente già cimentati nel ricreare i pezzi più in voga di Beat Saber & co, allargando una varietà di contenuti comunque invidiabile e dando accesso a tante tracce già edite che è sempre bello vedere affiancate a quelle originali.

Al contrario del suo acerrimo nemico, in Synth Riders potremo anche scegliere tra otto differenti livelli in cui esibire le nostre performance, tutti piuttosto simili tra loro nella struttura, ma con elementi stilistici leggermente diversi. Alla modalità principale se ne aggiungono poi altre due basate sui modificatori, una modalità online che dovrebbe arrivare a breve e la possibilità di collegarsi al proprio account YUR per il tracking delle calorie.

Insomma, Synth Riders fa tutto quello che promette in modo più che dignitoso, e si presenta come un prodotto rifinito e ricco di contenuti che, oltretutto, permette anche il mirroring in mixed reality o attraverso uno dei quattro avatar disponibili dalle opzioni.

Sebbene risulti ancora lontano dall’immediatezza e dall’iconicità di Beat Saber, Synth Riders risulta a conti fatti uno dei suoi migliori discendenti, adatto prevalentemente a chi si è un po’ stancato del titolo di Beat Games e cerca qualcosa di un po’ diverso. L’essere prevalentemente legato all’immaginario degli anni ottanta lo rende forse un po’ fuori tempo massimo, ma i fanatici della decade più iconica del secolo scorso troveranno qui pane per i loro denti, muovendosi come pazzi accompagnati da abbaglianti luci al neon e suoni d’altri tempi.

 

Synth Riders è disponibile dal 31 Ottobre 2019 su Steam ed Oculus Store al prezzo di 16,49€, compatibile con HTC Vive, Oculus Rift, Oculus Quest, Valve Index e WMR.






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Alessandro Redaelli

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