The Exit 8 VR |Recensione| Meta Quest

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GIOCATO SU META QUEST 3

The Exit 8 è un videogioco indie sviluppato da Kotake Create, la cui versione in realtà virtuale è stata co-sviluppata e pubblicata da MyDearest Inc. l’11 luglio 2024. Scopriamo insieme, in questa recensione, i pro e i contro di un gioco che è diventato un vero e proprio fenomeno di Internet.

Il concetto dietro The Exit 8 è abbastanza semplice: il gioco sfrutta il concetto di spazio liminale, ovvero luoghi vuoti o abbandonati che appaiono inquietanti, sconsolati e spesso surreali. In questo caso, l’ambientazione è un infinito corridoio all’interno di una metropolitana giapponese.

Di fatto il gioco si presenta come un Walking Simulator puro, dove il nostro unico scopo è camminare in avanti, fino a quando non noteremo un’anomalia e solo a quel punto dovremo tornare indietro, così fino a quando non avremo trovato tutte ed otto le anomalie ed uscire finalmente all’aria aperta.

L’impatto visivo di The Exit 8 risulta ottimo, quasi identico alla versione PC. Ovviamente tale fedeltà grafica è dovuta anche dal fatto che non è presente un’enorme mole poligonale, il che lo rende perfetto anche su macchine meno potenti come Quest 2. I modelli che compongono di fatto il corridoio, risultano ben realizzati e molto credibili, con una buona resa delle texture ed un buona campionatura dei suoni.

Purtroppo, se da un punto di vista tecnico il gioco si comporta molto bene, lo stesso non si può dire dal punto di vista ludico. Infatti, se non siete amanti del genere e delle creepypasta di internet, difficilmente troverete il gameplay di The Exit 8 interessante. Il gioco è di fatto un walking simulator con un’interazione ambientale ridotta all’osso e una componente horror quasi assente. Anche se rientra nella categoria del genere, difficilmente vi spaventerà realmente, tranne in qualche raro caso più inquietante.

Un altro aspetto negativo è la longevità e la rigiocabilità. Se siamo abbastanza bravi, possiamo completare il gioco in poco meno di un’ora. Per quanto riguarda la rigiocabilità, il gioco presenta circa trenta anomalie e, una volta che avrete imparato quali sono e cosa osservare, il gioco perde rapidamente il suo fascino, diventando di fatto piuttosto banale.

In conclusioni, The Exit 8 è un gioco che per quanto concettualmente interessante, di fatto non offre poi molto da un punto di vista prettamente ludico, ricordando in grandi linee un altro titolo simile uscito nel 2012, ovvero, Slender: The Eight Pages.
Consigliato a tutti gli amanti del genere, altrimenti se siete in cerca di un’avventura horror degna di questo nome, dovrete guardare altrove. 

 

 

 




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