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The Horus Heresy Betrayal at Calth: la recensione

Introduzione

The Horus Heresy: Betrayal at Calth, che abbrevierò d’ora in poi in Horus Heresy, rappresenta il quarto titolo per realtà virtuale di Steel Wool Studios. La casa ha al suo interno più di un team di sviluppo, ma ha da subito dedicato tempo e risorse allo sviluppo in VR. La loro prima produzione Quar: Battle for Gate 18 è stato il primo strategico roomscale in assoluto, uscito assieme al Vive nell’Aprile 2016, un titolo più che discreto e forse l’unico all’epoca ad avere una campagna che richiedesse un certo numero di ore per il completamento. E’ stato poi il turno di Bounce, formidabile puzzle fisico che non ha goduto di alcun successo nonostante l’elevata qualità e la robusta longevità. Terza apparizione, la più debole del lotto, Mars Odyssey il quale non è un videogioco ma l’ennesimo esempio di esperienza spaziale immersiva ma corta.

Il gioco

Onestamente mi aspettavo da Hours Heresy una struttura di gioco simile al già citato Quar, ma calato nel contesto omonimo basato su Warhammer 40k: si tratta infatti anche in questo caso di uno strategico a turni, con mappe ad esagoni e varie unità corazzate. Mi ha quindi sorpreso il vedere che non c’è alcuna affinità o similarità tra i due e la sorpresa è continuata quando ho meglio analizzato tutti gli elementi, non tutti favorevoli verso Steel Wool. Innanzitutto questo è un titolo che supporta la realtà virtuale ma pensato anche per l’uso via monitor, cosa facilmente riscontrabile se avete letto le recensioni negative su Steam dato che in ambiente PC ci si aspetta una qualità media decisamente superiore. Altro elemento negativo è il fatto che a differenza di tutti i titoli precedenti di questa software house, viene pubblicato in accesso anticipato e con grossi problemi sia tecnici e contenutistici.

In Horus Heresy saranno due le principali modalità di gioco: quella più rilevante ed ahimè a tutt’ora meno completa è la campagna a giocatore singolo, che dovrebbe includere 24 missioni divise in quattro capitoli. Il titolo include oggi il solo primo capitolo, il quale consta per lo più di missioni tutorial per imparare i rudimenti ed ha quindi una longevità molto ridotta. La seconda modalità è il multiplayer attualmente supportato come 1vs1 ma che in prospettiva futura dovrebbe includere un maggior numero di contendenti. Ovviamente, come quasi tutti i giochi multigiocatore nati per realtà virtuale, trovare sfidanti è quasi impossibile quindi sarà improbabile trarne particolare giovamento a meno di non avere un amico con cui prendere appuntamento.

Dal lato del modulo di gioco, il personaggio piloterà gruppi di Space Marines con una struttura a turni ma una visuale in prima persona dal campo di battaglia. I succitati esagoni ci sono così come è presente una visuale astratta che mostri la scacchiera, ma questa inquadratura la si può adottare solo per la pianificazione, il combattimento vero e proprio avverrà a terra. La cosa, unitamente ad elementi narrativi, non dispiace ed anzi aggiunge coinvolgimento e concitazione.

Comfort e implementazione

La mia critica principale finora è stata a livello di contenuti, solo un piccolo pezzo della campagna è al momento disponibile. Ma il vero problema di Horus Heresy sono le prestazioni grafiche a dir poco disastrose. Usando la classica GTX 970, pure indicata come requisito supportato, il frame rate è ben sotto il tollerabile e non parlo solo di reproiezione, intendo una manciata di fotogrammi al secondo quando è pieno di unità a video e picchi di 45 fps quando lo schermo è del tutto sgombero, con il dettaglio al minimo. A parte la velocità, il gioco va in crash di continuo o fa altri bug fastidiosissimi come perdere l’orientamento del suolo o entra in stallo rimanendo inutilizzabile anche per un intero minuto prima di tornare reattivo, e non parlo di caricamenti i quali sono anch’essi estenuanti per lunghezza e frequenza. Sebbene non vi sia alcun tipo di locomozione, visto che ci si muove via teletrasporto, i problemi di cui sopra e specie l’occasionale rotazione involontaria del suolo mi hanno creato qualche disagio vestibolare. Se quanto detto finora può farvi pensare ad una grafica pesante ma dettagliatissima, posso dire che la produzione Steel Wool fa dignitosamente il suo dovere ma restando nella media delle produzioni per realtà virtuale e lontanissimo dalle eccellenze, qui ci sono dei grossi problemi di ottimizzazione e seri bug da risolvere.

Conclusioni

Horus Heresy è un bello strategico a turni e sarei felice di consigliarlo. Tuttavia per motivi che posso immaginare ma che comunque non giustifico, pur essendo in accesso anticipato è talmente pieno di bug e gira così male da far pensare a una versione early alpha non certo a qualcosa di commercializzabile, e stiamo nella fascia dei 30 euro mica bruscolini. E’ un peccato perché potrebbe essere e forse sarà uno dei migliori strategici per realtà virtuale disponibili, mentre ora rappresenta un rimborso pressoché garantito che pagherà caro l’esser stato pubblicato troppo presto in termini di vendite e di reputazione. Se amate la strategia vale la pena di tenerlo d’occhio, ma non state con il fiato sospeso, bruciare il lancio in questo modo è sintomo di qualcosa che non va (era atteso per Dicembre) quindi difficile dire cosa aspettarsi per il futuro.






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Raffaele Cadeddu

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