Giocato su Oculus Rift S
I fanatici del mercato mobile conoscono sicuramente bene The Room, la serie di videogiochi puzzle di Fireproof Games uscita prima su Android ed iOs, e successivamente su PC e Nintendo Switch. Questa fortunata serie è stata una delle prime a farsi strada di forza tra i cellulari di videogiocatori e non, grazie alle sue meccaniche immediate ma intelligenti, che sfruttavano a trecento sessanta gradi le possibilità date dagli smartphone. Con The Room VR: A Dark Matter, i ragazzi di Guildford si buttano a capofitto in una nuova sfida, cercando di portare la loro concezione di rompicapo anche in realtà virtuale.
La scena si apre su un piccolo balcone di una cittadina inglese di inizio novecento; la città è semi deserta ma la sentiamo vivere in lontananza mentre rientriamo nelle nostre stanze. Siamo all’interno di una stazione di polizia e – manco a dirlo – ci troviamo proprio nei panni di un investigatore. La nostra attenzione viene catturata immediatamente da un foglio lasciatoci dal nostro superiore, che ci invita ad approfondire uno strano oggetto giunto misteriosamente in commissariato di cui dovremo scoprire la fonte.
Molto presto ci ritroveremo però catapultati in un loop temporale che sprizza soprannaturalità da tutti i pori, messi a confronto con un’antica maledizione che ci alle prese con una serie di puzzle ambientati in luoghi molto diversi tra loro.
The Room VR: A Dark Matter si presenta fin subito meravigliosamente, grazie ad un impatto estetico strabiliante ed un gameplay perfetto sotto tutti i punti di vista – se contestualizzato nel suo genere. Fin dalla prima locazione saremo costretti ad interagire con una grande quantità di oggetti, divorando un puzzle dopo l’altro mentre respiriamo immersione a narici spalancate, tuffandoci di pancia nella magica scatola cinese messa in moto da Fireproof Games.
Attraverso un sistema di locomozione a nodi imprescindibile nel suo genere, dovremo studiare nel dettaglio tutti gli angoli in cui ci sarà permesso di spostarci, collezionando oggetti da inserire nel nostro inventario, per poi combinarli tra di loro o utilizzarli successivamente.
Uno dei primissimi rompicapi ci vedrà ad esempio costretti a recuperare degli oggetti confiscati da un piccolo ascensore che si attiverà soltanto inserendo un codice specifico. Sfortuna vuole che la lavagna su cui sono appuntati i suddetti codici manchi proprio di quello necessario a recuperare un kit da scasso; che ci servirà per aprire una cassaforte trovata poco prima. Starà dunque a noi fare due più due per recuperare l’oggetto, mettendo in atto dei ragionamenti sempre brillanti che non scadono mai in una difficoltà forzatamente insormontabile.
Non preoccupatevi, di enigmi ce ne sono così tanti che anche a raccontarvene una ventina non sarebbe comunque un grosso spoiler, e si presentano inoltre tutti così interconnessi da risultare praticamente un unico grande puzzle composto da centinaia e centinaia di pezzi.
La progressione, sia in termini di complessità degli enigmi che di racconto, è così morbida e millimetrica che il risultato è quasi commovente; risultando così stimolante che sarà difficile non vogliate correre fino in fondo tutto d’un fiato.
Se poi qualcuno si sentisse poco avvezzo al genere non c’è alcun problema, il sistema di suggerimenti di The Room VR: A Dark Matter permette letteralmente a chiunque di giocare bypassando i momenti di frustrazione. Ogni pochi minuti infatti, qualora ne sentiste la necessità, sarà possibile attivare un indizio alla volta che vi porterà facilmente verso la risoluzione di tutti gli enigmi. Chiaramente è bene non abusarne, ma se state girando a vuoto da venti minuti e siete stanchi di perdere tempo, è un ottimo modo per non perdere il ritmo e la voglia di proseguire.
Come anticipato, atmosfera ed impatto visivo sono qui ai massimi storici, e non fanno per nulla rimpiangere le produzioni tripla A più in vista del momento. Le ambientazioni di The Room VR sono una gioia per tutti i sensi, e ci avvolgeranno dal primo all’ultimo secondo grazie ad un lavoro sopraffino sulla direzione artistica, il sound design, ed un lavoro meramente tecnico spaventoso e ricco di dettagli. È quindi quasi un altro mezzo miracolo che il titolo sia uscito non solo per il mercato PC, ma anche su Playstation VR ed Oculus Quest, facendo della suddetta opera un titolo praticamente imperdibile per chi dalla VR cerca – prima di tutto – l’immersione.
C’è da dire che l’impostazione piuttosto dark ed orrorifica potrebbe tenere lontano i giocatori più fifoni, ma è anche vero che gli amici inglesi non propongono mai soluzioni ingiuste, e presentano un’atmosfera sì tesa, ma che non sfocia letteralmente mai in inutili jumpscare.
Anche la longevità si attesta su una durata più che dignitosa, con dalle quattro ore in su per completare la campagna a seconda delle vostre capacità nella risoluzione degli enigmi, e a seconda di quanti suggerimenti vi sentirete di farvi dare dal gioco. È anche vero che – una volta finito – difficilmente riprenderete in mano l’avventura, ma questo piccolo viaggio non potrà che arricchirvi e lasciarvi con la voglia di farlo sperimentare a tutti i vostri conoscenti.
Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, il difetto che salta più all’occhio del titolo è la totale assenza di fisica negli oggetti. È vero che è senza dubbio anche una scelta di design, che in caso contrario avrebbe probabilmente rotto l’immediatezza degli enigmi dando accesso ad un’eccessiva quantità di oggetti inutili ai fini della progressione; ma è anche vero che aver pensato prevalentemente alla release su Quest ha fatto in modo che non si cercasse fin da principio una possibile soluzione al problema.
Fireproof Games ha pensato anche a noi italiani, ed infatti il titolo è interamente adattato nella nostra lingua, sia nei sottotitoli che negli elementi in game, risultando accessibile anche ai non avvezzi alla lingua inglese. A proposito di accessibilità, il tutto può essere poi fruito sia in piedi che da seduti, grazie ad una semplice opzione selezionabile in qualsiasi momento e che amplia ancora di più il bacino d’utenza del prodotto.
The Room VR: A Dark Matter è un’opera meravigliosa, forse il miglior puzzle game puro che abbiamo ad oggi in realtà virtuale. È dannatamente immersivo, ha dei puzzle stimolanti ed una curva della difficoltà ponderata e mai frustrante; tutti elementi che fanno dell’esordio VR di Fireproof Games un gioiello ad oggi davvero imperdibile. La possibilità di giocare con qualunque setup e la lingua italiana completano poi un banchetto adatto al cento per cento dell’utenza che ama questo linguaggio, e non posso quindi che consigliarne l’acquisto indifferentemente a chiunque possegga un HMD. Se questo è un esordio non vedo l’ora di vedere cosa ci riserverà il futuro, Fireproof Games: benvenuta nell’olimpo della VR.
The Room: A Dark Matter è disponibile dal 26 Marzo 2019 al prezzo di 24,99€ su Steam, Oculus Store e Playstation VR, compatibile con HTC Vive, Valve Index, WMR, Oculus Rift, Oculus Quest, PSVR e Playstation Move.
Oppo è un’azienda fondata in Cina nel 2004 e, insieme a OnePlus, Realme e Vivo,…
Double Jack ha appena lanciato il primo DLC per il suo acclamato gioco ritmico VR,…
Home Sports è il nuovo gioco multi-sports di Resolution Games, già autori di Demeo e…
Lo sviluppatore indipendente Leonard Menchiari, noto per Trek to Yomi e The Eternal Castle Remastered, insieme al publisher…
Barbie è l'ultimo crossover di Synth Riders Experience ed è disponibile oggi sulla maggior parte…
Durante l'evento, al SIGGRAPH Asia 2024 è stato rivelato che il PlayStation VR2 riceverà la funzionalità…