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The Walking Dead: Saint & Sinners su Oculus Quest 2 (e 1): la recensione

Giocato su Oculus Quest ed Oculus Quest 2

The Walking Dead: Saints & Sinners è stata forse la sorpresa più grande dell’anno insieme a quell’Half Life Alyx che rimarrà per sempre nella storia dei videogiochi; con la differenza che dal titolo Valve ci aspettavamo già grandi cose, mentre l’opera di Skydance Interactive è arrivata a noi come un fulmine a ciel sereno. È sempre strano quando un titolo di questa portata spunta fuori dal nulla, ma Saint & Sinners ha saputo dimostrarsi un prodotto maturo, contemporaneo e meravigliosamente in linea con il medium di riferimento. A quasi un anno dall’uscita del titolo su PC ed a qualche mese dalla versione PSVR, andiamo a vedere come se la cava questo piccolo gioiellino su Oculus Quest 2; ultima piattaforma sulla quale il titolo è arrivato, e che spingerà da qui in poi gli autori verso uno sperato seguito.

Per chi non lo conoscesse, The Walking Dead: Saints & Sinners è un’avventura in prima persona con elementi survival che strizza l’occhio all’open world, e che presenta una buona quantità di missioni principali e secondarie, incollate tra loro da una trama dignitosa, piena di colpi di scena e scelte morali da compiere. Per tutti gli approfondimenti sul titolo vi rimando tuttavia direttamente alla review della versione PC, poiché all’arrivo del prodotto su Oculus Quest nulla, su questo fronte, è cambiato.

Quello che è cambiato è invece l’elemento più marcatamente tecnico, dovuto alle specifiche hardware di Quest 2; sicuramente inferiori ad i requisiti minimi della versione PC, ma non per questo inadeguate alle loro funzioni. Ve lo dico subito; Saints & Sinners su Quest 2 è letteralmente miracoloso, uno di quei titoli che fanno davvero ben sperare per il futuro dello standalone di Oculus, e per il futuro della realtà virtuale in generale.

L’impatto tecnico, chiaramente, è frutto di diversi compromessi su modellazione poligonale, textures ed effetti ambientali; ma fidatevi quando vi dico che la differenza – touch alla mano – non risulta assolutamente così marcata. Il merito più grande va sicuramente ad una definizione decisamente in linea con la versione PC, che anche grazie all’SDE invisibile del pannello di Oculus Quest 2, riesce a restituire una nitidezza che potrebbe addirittura superare la main version giocata su macchine meno performanti, restituendoci un colpo d’occhio a dir poco invidiabile. Di conseguenza, le texture e la minor quantità di poligoni sono forse ancora più evidenti, ma fluidità ed effetti di illuminazione riescono a compensare il tutto, dando vita forse al prodotto più impressionante visto fino ad oggi sui caschetti standalone di realtà virtuale.

Se è la prima volta che vi approcciate a Saint & Sinners è davvero difficile storcere il naso, se venite invece da un visore PC con pannello OLED le cose potrebbero farsi un filo più complicate. Tolti gli innegabili pregi ivi descritti, lo schermo LCD di Oculus Quest 2 tende, come sempre, ad aprire un po’ troppo i neri, restituendo un grigio scuro a volte un po’ fastidioso in tutte le zone più buie. Il discorso legato al nero è tuttavia molto personale: a me tende a seccare, molti altri invece non lo notano nemmeno. Rimane comunque un piccolo neo in un porting decisamente sontuoso, che mantiene il grande merito di iniziare a spingere una macchina che saprà darci grandi soddisfazioni nel futuro prossimo.

Ho provato il titolo di Skydance Interactive anche sul primo Oculus Quest, giusto per avere un metro di paragone tra le due versioni Standalone. Chiaramente sul primo portatile di Facebook la definizione va a perdere almeno metà della nitidezza vista su Quest 2, l’SDE si fa più marcato e – durante le fasi più concitate – non è raro assistere ad un po’ di stuttering. Paradossalmente, se giocare a S&S su Oculus Quest 2 potrebbe rivelarsi di fatto il modo migliore di giocare allo zombie game tratto dalla famosa saga; giocare allo stesso sul primo Oculus Quest potrebbe invece risultare il modo peggiore.

Se tuttavia avete ancora il primo Oculus Quest non disperate, Saint & Sinners è cross-buy, ciò vuol dire che potrete giocarlo sia su PC che, in un secondo momento, su Oculus Quest 2.

The Walking Dead: Saints & Sinners rimane tutt’oggi uno dei punti più alti toccati dalla realtà virtuale per quanto concerne gameplay, impatto visivo e longevità, e la versione Oculus Quest 2 è probabilmente la migliore da recuperare oggi, sia grazie alla definizione estremamente marcata, sia – chiaramente – per l’assenza del cavo. Di contro, la versione Quest 1 risulta davvero troppo sgranata per venir davvero consigliata a tutti, ed è da valutare soltanto se siete in possesso anche di un PC da gioco, ed avete intenzione di passare a Quest 2 nel futuro prossimo. In ogni caso Saints & Sinners rimane un grande titolo da recuperare, che va ad allargare ancora di più la splendida libreria dello standalone di Oculus.

The Walking Dead: Saints & Sinners è disponibile dal 13 Ottobre 2020 al prezzo di 39,99€ su Oculus Quest ed Oculus Quest 2.






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Alessandro Redaelli

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