Per le persone interessate a tracciare in realtà virtuale oggetti che non siano i soliti controller il 2021 si prospetta interessante. HTC Vive ha appena lanciato la sua terza generazione di Vive Tracker, una versione più piccola e leggera dei precedenti, mentre per chi cerca alternative di terze parti è stato lanciato in queste ore un Kickstarter per Tundra Tracker, di Tundra Labs, azienda Americana già da un po’ di tempo sul mercato con soluzioni per SteamVR.
Il Tundra Tracker è progettato per essere una soluzione più piccola e più leggera del Vive Tracker 2.0. Il nuovo Vive Tracker 3.0 vanta anch’esso un fattore di forma ridotto, ma ad un prezzo leggermente superiore. Tuttavia il principale vantaggio che il Tundra Tracker potrebbe avere sul suo rivale è la connettività. Ogni Vive Tracker richiede un dongle usb per essere connesso via wireless con il computer, una configurazione tipica di Body Tracking che prevede l’uso di 3 tracker (due sui piedi, uno sul bacino) richiede 3 porte USB, per un Body Tracking professionale ne possono servire fino a 7. Con i Tundra Tracker, al contrario, sarà necessario un solo dongle per gestire più tracker. Ci saranno tre dongle disponibili che supportano 3, 5 o 7 tracker, tutti disponibili in bundle.
Il prezzo base del Tundra Tracker è di 95$ senza il dongle (circa 81 Euro + tasse ), mentre il prezzo sale a 130$ in bundle con il dongle SW3, che può connettere fino a 3 dispositivi. Con 300$ (255 euro + tasse) è possibile prendere il bundle con 3 Tracker e un dongle SW3. 456$ per il pacchetto da 5 Tracker più dongle SW5 e 630$ per quello da 7 tracker più dongle SW7.
I Tundra Tracker sono all 100% compatibili con gli originali ed utilizzano un firmware scritto da Valve. Si potranno utilizzare con qualsiasi visore che faccia uso del sistema Lighthouse, quindi HTC Vive, Vive Pro, Vive Pro Eye, Cosmos Elite, Valve Index, Varjo e Pimax, oltre alla possibilità, possedendo le Lighthouse, di utilizzarli tramite soluzioni software ai visori non SteamVR come Oculus e Windows Mixed Reality. Sono supportate tanto le Lighthouse 1.0 quanto le 2.0.
Rispetto ai tracker originali offrono una piastra di aggancio ottimizzata per attaccarli al corpo tramite cinghia oppure alle periferiche tramite attacco a vite standard.
Pare però non siano dotati dei pogo pin, i connettori che nei tracker originali consentivano di simulare la pressione di pulsanti in modo da potersi integrare in periferiche come pistole e fucili. In realtà, per quanto interessante, questo sistema non ha avuto molto successo e di queste periferiche non ne sono arrivate molte sul mercato.
Il Kickstarter si concluderà il 28 maggio, mentre l’inizio della consegna è stimato per il 19 Giugno.
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