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Ultrawings 2 | la recensione | PCVR, Quest

Giocato su Meta Quest 2

Agli albori della realtà virtuale spuntò fuori Ultrawings: un piccolo simulatore di volo, che uscì su tutte le piattaforme VR della prima generazione. Il titolo di Bit Planet Games si rifaceva al mai troppo amato Pilotwings, mettendoci alla guida di una serie di piccoli veivoli monoposto, con cui sfrecciare tra i cieli di una piccola isola, compiendo le più disparate missioni. Da qualche giorno è disponibile, in esclusiva su PC e Meta Quest, Ultrawings 2; un seguito che migliora tutto quello che ci aveva offerto la precedente iterazione, e che riesce a fare notevoli passi in avanti anche sul fronte esclusivamente tecnico. Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

In Ultrawings 2 vestite i panni di un generico pilota, che dovrà portare a termine una lunga serie di compiti in groppa al suo personale mezzo volante. Dall’entrare dentro a dei cerchi posizionati sulla scia di uno specifico percorso, fino all’abbattimento di caccia corazzati o di palloncini colorati, il prodotto di Bit Planet Games ne ha davvero per tutti i palati. Ciò che infatti stupisce fin da subito di questo simulatore di volo all’acqua di rose è proprio la quantità disarmante dei suoi contenuti.

Oltre ad offrire infatti una grande quantità di missioni e sotto missioni, in Ultrawings 2 dovremo anche acquistare i vari areoplani disponibili nel negozio, acquisire le loro patenti, e conquistare i due aeroporti per area che ci permetteranno di accedere a nuove avventure. Nonostante partirete sempre dalla stessa isola, avrete infatti la possibilità di esplorare un vasto mondo open word suddiviso in quattro differenti zone, che passano tra il gusto tropicale, e la città a grattacieli dalla struttura Newyorkese. Ci potrete mettere anche dieci minuti a volare da un punto all’altro, ma la soddisfazione di arrivare in una nuova area, e di completare tutte le side-quest che la popolano, è davvero un qualcosa di inedito per il mercato dello standalone.

Ho parlato fino ad ora di simulazione, ma di che tipo di simulazione parliamo? Ultrawings 2, essendo ovviamente pensato per caschetti standalone, manca del supporto all’hotas. La guida si esegue quindi attraverso l’utilizzo delle nostre mani virtuali, tirando fisicamente leve e premendo i pulsanti necessari ad avviare e muovere il mezzo. Nonostante non risulti il metodo più comodo del mondo, Ultrawings 2 riesce comunque a risultare estremamente piacevole e naturale nella guida dei suoi veivoli, nonostante una certa profondità nel sistema di navigazione. Se infatti la guida a mano libera può far pensare all’esperienza arcade più scanzonata, la verità è che Ultrawings 2 ci presenta fin da subito le sue velleità da simulativo, costringendoci – fin dalle patenti – a giostrarci con velocità e consapevolezza sui tasti della sua plancia, e sui ritmi di ciascun mezzo. Se ridurrete troppo velocemente la spinta dell’aeroplano rischierete di schiantarvi ancor prima dell’atterraggio, se vi dimenticherete di abilitare un paio di funzioni potreste rischiare di non alzarvi nemmeno in volo. Insomma, non stiamo chiaramente parlando di Flight Simulator, ma nel contesto del simulatore di volo per standalone, lì fuori non troverete niente di più realistico.

Giocato esclusivamente su Quest 2, Ultrawings 2 sfoggia poi un comparto tecnico davvero eccellente. Nonostante dai primi video sembrasse il contrario, il titolo di Bit Planet Games presenta una pulizia dell’immagine invidiabile, una bella palette cromatica, un ottimo lavoro sull’ottimizzazione delle risorse. Non è il gioco più bello visto sul caschetto di Meta, ma – vista soprattutto l’estensione del mondo di gioco – dubito che si potesse fare di più. Nonostante una mole poligonale chiaramente non in linea con la sua controparte PC, il colpo d’occhio di Ultrawings 2 è comunque molto buono, ed è in grado di accompagnarci con una certa grazia per le circa quaranta ore offerte dal mondo di gioco.

Quaranta ore che scorrono dignitosamente, ma non senza qualche intoppo. Se la longevità vi spaventa, sappiate che gran parte del merito – o demerito – di questo numero lo dobbiamo a una difficoltà decisamente sopra la media. Metà del tempo in compagnia di Ultrawings 2 lo passerete a schiantarvi al suolo o contro qualche montagna, a causa di aerei sempre più difficili da pilotare, e un’antipatica forzatura nel farci atterrare necessariamente dopo quasi ogni missione. È molto frustrante prendere l’oro in una quest molto difficile e morire prima di completare la missione, a causa di un atterraggio non propriamente brillante, che mette spesso nelle mani della dea fortuna la buona riuscita di un obiettivo.
Nulla che non si possa imparare con un bel po’ di pratica, ma tenete conto che la vera longevità del titolo, se fosse scevro da questi piccoli elementi un po’ furbacchioni, starebbe dalle parti delle venti ore.

Anche la necessità di volare fisicamente da un’isola all’altra per completare le missioni che la compongono e una componente musicale blanda e ripetitiva, non aiutano il prodotto a entrare nell’olimpo delle migliori produzioni di sempre su Meta Quest, ma chi apprezza il genere si troverà comunque di fronte a un prodotto mastodontico, come non ne abbiamo mai visti sullo standalone.

Ultrawings 2 è un semi-simulatore di volo dalla quantità di contenuti strabordante, che riesce a divertire e rilassare allo stesso tempo, grazie al suo gameplay profondo ma al contempo immediato. Muoversi per le quattro isole che compongono il mondo di gioco è davvero una gioia, soprattutto accompagnati da un comparto tecnico che tiene testa a gran parte del parco giochi Quest, pur essendo un prodotto squisitamente open world. Sarebbe stato bello se Bit Planet Games non avesse voluto forzatamente allungare il brodo riguardo alcune meccaniche, e se si fosse trovata una formula più veloce nello scambio tra isole, ma tant’è, abbiamo comunque tra le mani un titolo che farà sicuramente la gioia di tutti gli amanti dei simulatori di volo.

Ultrawings 2 è disponibile dal 3 febbraio 2022 al prezzo di 24,99€, e su Steam a partire da fine marzo 2022.

 






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Alessandro Redaelli

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