Giocato su PC con Pico 4 e Virtual Desktop
Nel mercato VR siamo abituati a vedere videogiochi indipendenti che spuntano dal nulla, promettendo cose che nemmeno i grandi studi di sviluppo AAA sono riusciti a fare, sia a livello di design, che sul fronte tecnico. Quasi sempre si rivelano titoli spazzatura, che si presentano bene ma che mancano in realtà di una qualsivoglia sostanza, mentre a volte – molto raramente – assistiamo invece a opere in grado di stupirci, e che riescono addirittura a riscrivere il linguaggio. Con Undead Citadel le cose sono più complicate di così, perché l’attesissima opera prima di Dark Curry non è né un bel gioco, né un brutto gioco, e si posiziona esattamente dove non vorremmo mai trovare un prodotto che presenta degli innegabili punti di forza.
In Undead Citadel interpretiamo una sorta di cavaliere rozzo e ubriacone che è stato abbandonato in una foresta apparentemente senza fine. Un lampo improvviso illumina invece l’orizzonte, andando a svelare una grossa cittadella poco distante da lui. Il nostro alter ego entra quindi nelle mura di questo luogo pregno di mistero, scoprendo che è abitato da temibili creature non morte, e ritrovandosi quindi farsi strada tra orde di morti viventi che vogliono fargli la pelle. Un concept semplice, che tuttavia funziona nel contesto di un genere che raramente viene associato all’avventura narrativa.
La mia grande paura con Undead Citadel era che il titolo di Dark Curry fosse un banale gioco di combattimento a ondate dentro ad ambienti bellini e pregni di nemici, ma – fortunatamente – non è così. Nonostante ci sia la possibilità di lanciarsi anche dentro a una modalità a ondate, Undead Citadel è tuttavia un’avventura narrativa vera e propria, in cui dobbiamo esplorare, scalare, combattere e risolvere enigmi, tanto che risulta quasi inedita nel contesto di un genere che si è sempre presentato limitato e formulaico.
Partiamo dall’aspetto oggettivamente più valido dell’intera produzione: il comparto tecnico. Siamo abituati ormai da anni a giocare a prodotti che nascono per essere convertiti su Meta Quest, presentandoci una tecnica tutt’altro che all’avanguardia. Il titolo di Dark Curry invece se ne frega dello standalone, e mostra i muscoli di una macchina che, in VR, ha sinceramente qualcosa da dire anche rispetto al videogioco in senso lato. Le ambientazioni sono splendide, i nemici modellati con cura, l’illuminazione e gli effetti atmosferici molto buoni. È difficile vedere oggi un prodotto del genere, e il merito va a una consapevolezza delle potenzialità tecniche che a oggi in pochi hanno dimostrato su PC, tanto che vagare per il mondo di Undead Citadel è davvero una gioia per gli occhi.
Purtroppo l’ottimizzazione non è qui delle migliori. Ho giocato a Undead Citadel con un i9 10850, 64GB di ram e una RTX 4090, e l’esperienza si è rivelata meno raffinata del previsto. Con la mia nuova scheda di Nvidia riesco ormai a giocare a qualsiasi cosa senza problemi, anche al 200% della risoluzione nativa del visore, ma il titolo di Dark Curry ha messo a dura prova anche la mia configurazione. Al 150% della risoluzione il framerate è più o meno stabile, con qualche calo soltanto nei momenti più concitati, ma non appena ho attivato la “visione spettatore” dalle opzioni, che ci restituisce il mirroring su monitor in 16:9 aumentando anche il FOV, sono dovuto scendere al 100%, assistendo a una riproiezione comunque visibile. Questo vuol dire che, plausibilmente, con una scheda meno potente sarà necessario abbassare la risoluzione sotto a quella nativa del visore, per non incappare in rallentamenti di varia natura, che vanno oltretutto a rendere ancora più complicato un combat system tutt’altro che perfetto.
Nonostante l’enfasi sull’esplorazione e una manciata di enigmi molto semplici, Undead Citadel trova il suo focus principale nel combattimento all’arma bianca, attraverso le oltre sessanta armi disponibili nel gioco. Parliamo di un combattimento ravvicinato che si basa interamente sulla fisica, e che quindi non offre un metodo di combattimento rifinito e preciso alla Until You Fall e compagnia. Vien da sé che combattere i non morti che popolano le strade della cittadella non sarà quasi mai davvero soddisfacente, proprio a causa di un design che lascia troppa libertà nell’approccio al combattimento, e che non è in grado di regolare gli scontri in maniera particolarmente chiara. Il problema si presenta anche con le armi a lungo raggio, raggruppate in una serie di archi dal DPS variabile, a seconda del modello. La mira manca totalmente di un auto aim – anche quel minimo che aiuta a scongiurare la frustrazione – il feeling delle frecce è abbastanza piatto, e in generale è evidente come non sia stata messa troppa attenzione nel bilanciamento delle armi a distanza.
Il bilanciamento manca comunque anche negli scontri più in generale, poiché in Undead Citadel si muore spesso, anzi, spessissimo, e quasi mai per colpa nostra. Le hitbox sono eccessivamente imprecise, sia rispetto al vostro attacco che a quello degli avversari, il numero di nemici a schermo è troppo randomico per riuscire a gestire gli scontri in modo intelligente, e i checkpoint sono eccessivamente lontani l’uno dall’altro. Ecco quindi che, nonostante il gioco si potrebbe chiudere serenamente in tre ore, la longevità schizza alle stelle proprio perché vi porta a ripetere decine di volte la stessa sezione, imponendovi sostanzialmente di imparare a memoria i pattern dei nemici e i loro punti di spawn. Sorgono in aiuto, durante i momenti più complicati, delle speciali pozioni che è possibile trovare esplorando le baracche della cittadella, o addirittura saccheggiando alcuni nemici. Sono power up che aumentano momentaneamente alcune statistiche, o banalmente bombe da lanciare sui nostri target, ma non bastano a migliorare un combat system che funzionava paradossalmente meglio nella demo dell’anno scorso, che nel prodotto finito.
Discutibili poi i puzzle, basati quasi interamente sulla ricerca di chiavi sparse nel mondo di gioco, che vi impongono di esplorare decine di piccole case tutte uguali, senza nulla di interessante dentro, e che portano la monotonia del game loop a livelli sinceramente preoccupanti. La colpa è anche di un flow generale che non funziona, e che si limita a ripetere continuamente una formula eccessivamente fuori fuoco, dispersiva e raramente divertente. Ed è un gran peccato.
È un peccato perché, nonostante tutto, un titolo come Undead Citadel ancora, in VR, non ce l’abbiamo, e tecnicamente è stato fatto un lavoro che restituisce un’atmosfera davvero unica. Alcuni scontri poi, quelli bilanciati meglio, possono anche risultare divertenti se affrontati con l’arma giusta, restituendoci un feeling un po’ grezzo, ma carnale e capace di farci muovere davvero come pazzi. È evidente il grande impegno che ci ha messo Dark Curry in quest’opera eccessivamente ambiziosa, eppure capace – a sprazzi – di regalarci sensazioni inedite, dentro a un mondo che poteva risultare ancora più affascinante, se solo non fosse stato così dannatamente vacuo.
Undead Citadel è un videogioco che può regalare delle soddisfazioni, soprattutto a chi stava aspettando un’avventura dalle sfumature narrative a tema dark fantasy. Tecnicamente – nonostante l’ottimizzazione – il gioco è valido, l’atmosfera c’è tutta e alcune sezioni riescono a ingaggiare il giocatore come fosse dentro a un gioco molto più bello rispetto a quello che il prodotto di Dark Curry è in realtà. Purtroppo un design fuori fuoco, un combat system da rivedere e un bilanciamento della difficoltà assolutamente incomprensibile mi portano a sconsigliarne, almeno per ora, l’acquisto, in attesa che quantomeno i problemi più tecnici vengano risolti. In ogni caso Undead Citadel almeno la sufficienza la merita, anche solo per aver provato – pur, in parte, fallendo – a proporre un tipo di esperienza di cui ci troviamo orfani in realtà virtuale. Bravi Dark Curry, ci avete provato e ne siete comunque usciti a testa alta riuscendo a pubblicare il gioco, ora tocca fare un passo indietro, e ripartire da progetti più alla portata di un piccolo team alle prese con la realtà virtuale.
Undead Citadel è disponibile dall’8 luglio 2023 su Steam e PlayStation VR2.
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Link: Gruppo VR-ITALIA