Esiste un elemento comune ai franchise che turba da decenni gli aficionados delle più svariate saghe cinematografiche, videoludiche e televisive. Dall’altra parte, questo stesso elemento, è quello che in molti casi fa sopravvivere la serialità sul fronte economico ed artistico, permettendo una continuità altrimenti impensabile. Questo aspetto, per i più controverso, è semplicemente la sacrosanta necessità di rinnovarsi nel tempo, capitolo dopo capitolo. Spesso si parte da una grande opera di successo, che viene via via alleggerita per andare incontro ai gusti di un pubblico più ampio o rinnovata per evolversi sul fronte narrativo e linguistico. Se spesso l’operazione risulta riuscita, non è raro trovarsi di fronte a prodotti che tradiscono la natura originale del franchise e finiscono per morire proprio a causa delle eccessive distanze dal concept originale.
Unearthing Mars 2: The Ancient War fa quest’operazione, ma al contrario. Il primo capitolo della saga di Winking Entertainment era infatti un puzzle adventure mediocre, non propriamente a fuoco sia nelle meccaniche di gameplay che nell’aspetto tecnico. Con il secondo capitolo, il team cinese cambia completamente rotta e propone una sorta di wave shooter frenetico con movimento a nodi che si discosta completamente da quanto visto in passato.
I primi minuti in compagnia di Unearthing Mars 2 non sono propriamente eccezionali. Durante l’incipit del gioco – che si ricollega direttamente al capitolo precedente – assisteremo ad una presentazione tronfia e di pessimo gusto; quel tipo di cinematica che pensa di colpire più forte semplicemente alzando il volume, peccando gravemente in regia e messa in scena, e risultando in un primo momento semplicemente al limite del sopportabile. Fortunatamente, poco dopo il gameplay riesce rimediare.
Nonostante il genere di riferimento potrebbe trarre in inganno, il titolo di Winking Entertainment è invece uno shooter estremamente frenetico, che si dimentica completamente dei tempi morti e i ritmi lenti proposti con The Walker (qui la recensione) e fa sfoggio di un’estetica action dal respiro internazionale. Quello che dovremo fare nei panni del protagonista sarà distruggere tutto quello che si muove attraverso i dieci livelli disponibili, che presenteranno forme aliene dalla buona varietà e alcuni boss da sconfiggere imparando i pattern d’attacco.
Durante tutto l’arco dell’avventura troveremo poi un vario armamentario, che si estende dai fucili d’assalto classici ad armi futuristiche a laser; ogni bocca da fuoco restituirà peculiarità del tutto personali e risulterà interessante scegliere l’approccio in fase di loadout. Oltretutto avremo a disposizione due skill speciali: la prima ci affiancherà un curioso device che parerà alcuni colpi, mentre la seconda ci permetterà di bloccare il tempo per un paio di secondi. Quest’ultima risulta particolarmente divertente da utilizzare e rende gli scontri molto più spettacolari, sebbene i tempi di cooldown non risultino chiarissimi e sembrino spesso un po’ casuali.
Il tipo di locomotion proposto da Unearthing Mars 2 è invece ottimo, con un connubio tra teleport a nodi e strafe perfetto per la piattaforma di riferimento, che risulta sempre reattivo e rende l’azione ancora più scorrevole. Il titolo supporta inoltre l’utilizzo dell’AIM Controller, l’ottima periferica di Sony che fa qui un gran lavoro e si adatta ottimamente a tutte le armi da fuoco.
Parlando del colpo d’occhio generale invece, l’esito risulta estremamente altalenante. Da una parte abbiamo un abbondare di effetti ed elementi a schermo eccezionale, una buona realizzazione poligonale degli NPC ed un terzo atto ispirato; dall’altra abbiamo invece una definizione molto bassa che abbonda in aliasing, un’impronta generale piatta e impersonale ed un commento sonoro di dubbio gusto.
Unearthing Mars 2 risulta tutto sommato un wave shooter interessante dalla personalità riconoscibile nel gameplay, nonostante gli manchi quasi totalmente sul fronte artistico. Sparare a decine di robot mentre si rallenta il tempo e si salta da una parte all’altra della mappa è un’esperienza senza dubbio efficace e la velocità proposta dallo shooting risulta quasi inedita nel mercato PSVR. Se il genere vi attira e soprattutto avete in casa un AIM Controller, l’ultimo arrivato in casa Winking potrebbe risultare una scelta azzeccata.
Unearthing Mars 2: The Ancient War è disponibile dal 18 Settembre su Playstation Store, compatibile con PSVR e AIM Controller.
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Il 90% dei giochi in Vr sono tutti sostanzialmente degli Fps…..che fantasia! Ne decreteranno la fine….
Il 90% dei giochi sono FPS, questo vale per la VR come per il mondo flat. I generi sono tutti più o meno rappresentati in VR: avventura, horror, simulatori, strategici, gestionali, sportivi… Più alcune cose che possono esistere solo in VR (fatica fare un beat saber, un creed o uno sprint vector in flat). Se un genere predomina sugli altri è perché vende più degli altri, per cui è improbabile che ne decreti la fine. Se la gente iniziasse a comprare soprattutto platform in terza persona, vedresti sviluppare centinaia di platform in terza persona. E’ il mercato che decide.
Alla risposta già data aggiungerei che guardando le recensioni di questo sito ( https://www.vr-italia.org/category/recensioni/ ) direi che gli sparattutto non arrivano alla metà dei titoli trattati. Piuttosto che il genere, è l’altalenante qualità media ed il gap sia quantitativo che qualitativo rispetto al plurimilionario mercato pc/console a frenare l’esplosione di questo nuovo media, nonché i costi di accesso ancora sostenuti. Sono tuttavia problemi noti che non si risolvono in un giorno e che – con i suoi tempi – vedono comunque un progressivo miglioramento anno dopo anno del mercato, anche senza veri e propri “boom” che lo elevino dal suo ruolo di nicchia.