Come da tantissimi anni a questa parte a febbraio è tempo di Mobile World Congress! Ormai di casa non potevamo mancare, tanto più che se la telefonia appaia più stantia anno dopo anno la vera rivoluzione si muove veloce sui smartglasses, AR e ovviamente la nostra amata realtà virtuale. Infatti se l’anno scorso è stata per noi l’occasione ideale per toccare con mano Vive Focus 3 e Vive Flow quest’anno è toccato al ViveXR Elite!
Prima però di buttarci nella nostra anteprima una breve panoramica anche delle altre cose tecnologiche che abbiamo avuto modo di provare.
Domenica 26 febbraio siamo stati invitati allo Showstoppers, evento dedicato strettamente ai media accreditati, che si è tenuto al museo marittimo di Barcellona nella zona portuale della città.
Tooz ESSNZ
Il nostro obiettivo sono stati i tooz ESSNZ Berlin. Tooz Technology è stata fondata nel 2018 in Germania con l’obiettivo di realizzare occhiali smart per tutte le situazioni, sia con lenti graduate che per semplici occhiali da sole. Nata come spin-off di Zeiss ci assicurano un ottima qualità manifatturiera per quanto riguarda lenti graduate e display smart. Devo dire la verità? Tutti i modelli presenti a questo evento erano esteticamente molto belli. Scambiando quattro chiacchiere con loro ci è stato detto che erano tutti dei concept, per quanto riguarda le montature, mentre invece la tecnologia sarebbe già pronta per essere utilizzata e distribuita.
Erano disponibili due versioni, una con lenti graduate e display monocromatico e una con lenti da sole e display a colori. Rispetto ad altri prodotti potete vederlo anche dall’immagini penso che siamo arrivati a un punto in cui la dimensione e ingombri si possano definire più che accettabili. Si collegano allo smartphone tramite Bluetooth e una volta sincronizzati sarà possibile fare diverse attività. Rispondere alle chiamate, leggere le notifiche diversi tipi di informaizione in base anche ai widget che il vostro dispositivo sarà in grado installare. Controllo vocale integrato vi posso confermare che se me li avessero lasciati portare a casa li avrei utilizzati più che volentieri come miei occhiali principali.
In sintesi e questo vale anche per tutti gli altri prodotti di questo tipo che ho provato il problema è la criticità di avere solo un display sulla lente. Non avendo stereoscopicità – non dubito che ci si abitui dopo un po’ – leggere le notifiche da un solo occhio l’ho trovato poco piacevole. C’è bisogno del secondo display a mio avviso per avere un effetto più morbido e piacevole alla vista.
OPPO AIR GLASS 2
Dal peso di solamente 38 grammi, tecnologia di proiezione microled, completi di microfono e diffusori audio. Forse i meno sexy per estetica ma sicuramente i più interessanti nelle funzionalità. Nell’unica versione mostrata, con possibilità di lenti graduate abbiamo un display monocromatico e possiamo già fare delle vere comparazioni rispetto ad altri prodotti perché, sì, come dicevamo poco fa abbiamo il display su entrambi le lenti in grado di dare profondità a quello che abbiamo a schermo.
Sempre configurabile tramite smartphone abbiamo molte più funzionalità rispetto ad altri modelli. Oltre le solite notifiche abbiamo un’area molto più grande di visualizzazione, quindi non solo un angolo di schermo su cui possiamo fare tutte le cose base come musica, comandi vocali e gestire le chiamate, ma ci sono 3 funzionalità inedite. La prima è il telepromter, ovvero una feature che i creator o chi parla spesso in pubblico troverà fondamentale. È possibile impostare la velocità e la grandezza e anche se chi vi sta a 50 cm dalla faccia si accorgerà facilmente che state leggendo diverso sarà l’effetto per chi vi vedrà parlare da un palco.
Le altre due funzionalità interessanti sono la navigazione, per avere una vera mappa davanti e poter seguire le varie indicazioni e la funzionalità di traduzione in tempo reale. Purtroppo queste ultime due non c’è stato modo di provarle anche se erano disponibili nei menu, probabilmente perché in Europa ancora non sono arrivate. Se devo essere pignolo però a differenza di altri prodotti, su questi occhiali è evidente anche da parte di chi vi guarda che ci siano due schermi nelle vostre lenti, rendendo questo sicuramente un deterrente molto forte per la diffusione del prodotto.
SenseGlove NOVA
Senseglove NOVA ha la sua genesi in Olanda alla Delft University – una sorta di MIT europeo – partito da un progetto universitario del 2017 in collaborazione con Wolkswagen. Abbiamo avuto modo di provare una demo alla Working Simulator dove abbiamo interagito con diversi oggetti e provato alcune feature interessanti. Ad esempio nell’utilizzo del trapano, ma che sarebbe facilmente trasformabile nell’utilizzo di una pistola, è stato molto interessante vedere come le dita della mano incaricate dell’impugnatura venissero sottoposte a un certo tipo di resistenza che non permettevano a questi di chiudersi – attraverso i tiranti – mentre l’indice veniva sopposto a una minore tensione che aumentava gradualmente aumentando anche la velocità di rotazione dell’utensile.
Siamo su Vr-Italia e vi dico che già con questa semplice demo le idee ludiche che mi sono venute in mente sono sterminate. Purtroppo il NOVA al momento viene venduto al prezzo di 5.000,00 euro al paio ma la piena compatibilità con tutto ciò che è stato sviluppato in Unity ci lascia un po’ sperare che prima o poi riusciremo a rendere questa tecnologia più alla portata di tutti. Nota a margine, i guanti erano comodissimi e per tantissimi non avvezzi a controller e videogame penso che sarebbe molto più facile immergersi in VR con questi che con i regolari wand, sense e index.
HTC VIVE
Il succo grosso di questa ferie è stato ovviamente l’imponente stand di HTC. Ad accoglierci all’ingresso subito un’area 42m2 messa in piedi da The Park Playground azienda Olandese specializzata in Vr-Rooms cooperative e competitive multiplayer. Questa con oltre 30 venues aperte nel mondo – la cui maggior parte in Europa – propone esperienze dedicate, quindi nulla che potete trovare sullo store e giocare a casa. Abbiamo fatto quasi un’ora di chiacchierata con il CTO, Gilles Cenni, che ci ha spiegato la loro visione dell’intrattenimento in VR e dobbiamo dire che ha le idee molto chiare su come far funzionare questo mercato su larga scala. Erano presenti sullo show-floor con il gioco Mission Planet-X e come potete vedere tutta la tecnologia è basata su Vive Focus 3 in modalità stand alone con multiplayer locale. Esatto, la loro visione era di rendere queste esperienze più leggere possibile, fruibili senza zaini, base station, reti 5g ecc.
Nonostante siano partiti anche loro come tante altre aziende dai Vive Pro cablati e tracciati hanno da poco completato la loro completa transizione allo stand-alone. Vero che questo ha fatto si che ci sia stato un downgrade in termini grafici ma loro sono coscienti che in questo modo si possano tenere i costi del biglietto più contenuti e l’esperienza meno faticosa. Nelle loro Vr-Room sono naturalmente presenti fucili e le armi per questo tipo di esperienze, ma essendo il MWC una fiera non dedicata espressamente al gaming si è preferito evitare di portare armi e esperienze troppo horror. Ci siamo raccontati tantissime cose che magari troverete in un prossimo articolo appena avremo l’opportunità di volare in olanda a provare quante più esperienze possibili. Oltre divertirci tantissimo è stato bello vedere tantissimi visitatori che provavano la VR per la prima volta e si estasiavano davanti a questa esperienza, soprattutto nello scontro finale con il boss.
HTC VIVE XR ELITE
Il resto dello stand di HTC era tutto dedicato al VIVE XR Elite, sia le installazioni per visitatori casual o per la fruizione di contenuti business sia quelle da gaming vero e proprio. Questo sta davvero a sottolineare quanto HTC stia cercando di portare sul mercato un prodotto completo che possa servire sia ai gamer con specifiche di tutto rispetto che a chi vuole solo consumare dei prodotti di intrattenimento. Il progetto fonde quindi il Vive Flow, di cui ne ricorda le forme e il Focus 3 di cui ne condivide i controller e la tecnologia di tracciamento. Thomas, Country Manager per l’Australia mi ha assistito per questo hands-on facendomi da guida e svelandomi tutti i segreti e le feature nascoste dietro il visore.
Iniziamo a chiamare questo tipo di visore non più semplicemente stand-alone ma convertible. Quindi un prodotto tanto interessante per i contenuti più light, quanto per gli stessi giochi che giochiamo su visori di medesimo segmento di mercato. Ci siamo concentrati sulla modalità gaming naturalmente con head-strab con batteria integrata per poter sfruttare tutta la potenza del chip XR2. Display Lcd, risoluzione 1920×1920 per occhio, ipd regolabile da 54-73mm, 110 gradi di fov dichiarati e lenti pancake. La grossa novità hardware però è la possibilità di regolare la diottria della lente in totale libertà. Questo significa mai più occhiali per tantissimi di noi, una mossa tanto astuta quanto necessaria viste che le contenutissime dimensioni del visore che non avrebbero comunque permesso l’utilizzo di questi ultimi.
Sul frontale troviamo le 4 telecamere in una posizione inedita, ovvero due frontali e due decisamente puntate verso il basso. Questo serve per favorire la fruizione di contenuti da seduto perché statisticamente è l’area su cui passiamo il 90% del tempo. Camera centrale per il passthrough a colori e inedito sensore di profondità che andrà a garantire la mappatura dell’area circostante come mai visto prima in Vr. Con così tanta carne al fuoco non è stato facile concentrarsi su tutti gli aspetti in questa relativamente breve prova di un’ora abbondante. Inoltre, come mai visto prima, ci sarà la possibilità di fare un hot-swapping, ovvero che sarà possibile in caso di batteria scarica scollegare l’headstrap con batteria integrata e sostituirlo senza dover interrompere la sessione. Inoltre il face-gasket sarà intercambiabile con diversi modelli svelando un attacco usb-c per il modulo eye-tracking che arriverà in un secondo momento.
Veniamo al sodo però, abbiamo provato Kayak Vr in questa esotica postazione con pagaia e sensori vive traker da polso, anche questi sono un’evoluzione rispetto ai tracker tradizionali in quanto vengono tracciati dal sistema inside out del XR Elite senza bisogno delle base station. Giocato in versione PC tramite usb-c Tom ci ha assicurato che anche a casa avremo prestazioni sbalorditive con compressione del segnale video impercettibile con un’inedita APP ideata apposta per collegare il visore anche in wireless senza dover più passare da app di terze parti. Volete sapere se mi sono divertito a giocare a kayak su questo setup? Tantissimo, anche se è stato molto faticoso remare con quella pagaia. Non ho avuto problemi di tracking da segnalare anche se ho notato che il gioco non riconosceva il beccheggio della pagaia cosa che in quel momento non mi ha dato davvero fastidio ma che mi ha lasciato da pensare la sera a cena davanti a una ottima paella su lungomare.
Reduce da queste settimane in compagnia di PSVR2 avrei voluto avere più tempo per capire meglio l’ampiezza del fov effettivo e la qualità del display che, in fiera, tra luci, caos e vari ed eventuali disturbi mi è sembrato comunque valido. Abbiamo anche provato altre esperienze più o meno interattive essendo anche presente una sezione dedicata ai Vive Originals, ovvero questo studio interno dedicato alla creazione di contenuti originali. In questo caso abbiamo sfruttato tutta la potenza del chip interno per un’esperienza cyberpunk in cui eravamo all’inseguimento di un gatto Light the Night: Redhat Killer. Mi ha dato tantissime tantissime vibe alla Stray devo ammettere. Inoltre senza soluzione di continuità abbiamo anche assistito a una performance musicale catturata in motion capture. Il catalogo dei Vive Originals punta ad arricchirsi con esperienze non necessariamente gaming in quanto alcuni dei prodotti sono anche già finiti al Venice Festival come l’esperienza in stop motion The Sick Rose.
I controller dei vive focus che abbiamo già provato in diverse occasioni si sono dimostrati comodi e finalmente adatti anche a chi ha le mani mediamente grandi. E il tracking non ci ha dato particolari problemi in condizioni così caotiche.
Tirando le somme ne siamo usciti colpiti positivamente per il tantissimo potenziale di questo visore se supportato come headset di punta. Puntiamo tanto sulle sue potenzialità per la fruizione di contenuti non gaming, proprio per invogliare più persone a entrare nel mercato per altri tipi di intrattenimento per poi rimanere utenti attivi sull’hardware. L’esperienza di vive quasi decennale ormai non permetterà più di fare passi falsi e non vediamo l’ora di metterlo alla prova nei nostri salotti!
Questo è tutto il nostro resoconto delle 48 ore passate a Barcellona per il MWC2023, non abbiamo avuto tempo per parlare di simulatori VR su assetto corsa, simulatori di volo ecc.. ma lo faremo in live! Per quanto riguarda Barcellona noi ci diamo appuntamento tra 12 mesi!
Buona Vr a tutti
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