Chi si ricorda le sala giochi anni 80 e anni 90? Quando i nostri genitori ci centellinavano le monete da 200 lire, poi diventate 500, per correre a giocare il nostro videogioco preferito. Io me le ricordo chiaramente e le nuove generazioni che non le hanno conosciute non sanno cosa voleva dire aspettare in coda il proprio turno e cercare di restare in partita più a lungo possibile per non passare il resto del pomeriggio a guardare gli altri giocare.
Quei luoghi però erano anche un luogo di ritrovo, dove si potevano stringere amicizie o anche rivalità con i ragazzi che condividevano la propria stessa passione. Quello che ne è rimasto lo sappiamo tutti e a parte nel lontano Giappone (dove le salagiochi sono ancora popolari) in Italia ci è rimasto davvero ben poco. VRUMS è molto Più di una salagiochi, l’unico punto di contatto con queste ultime è da ricercare nella nascita stessa di punti di ritrovo e luoghi in cui era possibile usufruire di esperienze di cui non si aveva la possibilità di fruire in un ambiente domestico.
Prima delle console Nintendo e Sony, prima di processori Pentium le sala giochi avevano all’interno cabinati la cui potenza era di diverse volte superiore alla potenza del sistema di intrattenimento casalingo. VRUMS come un tempo da quindi la possibilità di poter usufruire di qualcosa di speciale, qualcosa che non è per tutti e che non tutti conoscono. Il centro situato subito fuori le mura di Bologna si pone come punto nevralgico per la fruizione di contenuti ed intrattenimento per la realtà virtuale. Siamo stati in loro compagnia per una mattinata e abbiamo non solo provato tutto quello che c’era a disposizione ma anche scambiato 4 chiacchiere con alcuni dei soci fondatori Simone Salomoni.
Simone ci racconta all’interno della video intervista in testa a questo articolo come tutto sia nato per passione personale, per curiosità di sperimentare nuove tecnologie andando poi a collimare passione e lavoro. Ci racconta di essere stato tra i primi backer quando partì il kickstarter del primo edk1 di Oculus. Uno volta fatto il primo passo è stato facile rimanere avvolti dalla realtà virtuale fino a scommettere sul progetto Vrums. Il primo progetto è stato il rifacimento di una famosa villa a Capri, completamente in realtà virtuale per renderla esplorabile ed esperibile per il maggior numero di persone possibile. Vitruvio Virtual Museum si propone quindi di proporre soluzione in realtà virtuale per l’architettura, non solo, infatti l’associazione è impegnata anche sul lato divulgativo proponendo vere e proprie mostre in realtà virtuale.
Nonostante Vrums sia posizioni tra i più grandi punti per la fruizione di contenuti VR in Italia non è esattamente l’unico. Così come anche nel resto d’Europa abbiamo iniziato a vedere già da qualche anno la nascita di aree adibite all’intrattenimento in VR soprattutto nel sud della nostra penisola. Con delle grandi stanze arcade dove è possibile giocare in multigiocatore solitamente fino a quattro persone ma talvolta anche di più è possibile giocare con i propri amici esperienze roomscale, dove quindi la libertà di movimento senza cavi fa da padrona. Questo avviene a volte con sistemi wireless a volte con dei veri e propri PC backpack sulle spalle quindi degli zaini con all’interno soluzioni hardware di fascia alta.
In questo momento però non è questo l’obiettivo di VRums, non un’esperienza mordi e fuggi o da singola escape-room ma qualcosa di più profondo. Evidente è anche l’impegno del gruppo di comunicare il linguaggio della VR anche fuori dall’intrattenimento spiccio impegnandosi su più fronti quando si parla di arte, cinema, architettura e medicina. Dopo alcuni minuti passati quindi ad analizzare le infinite possibilità di applicazione della realtà virtuale assieme a Simone abbiamo riportato il focus sui videogiochi, le macchine scelte per usufruire dell’esperienza VR sono tutte dotate di Geforce GTX 1080 che per i visori Htc Vive Pro e Rift S risultano adeguate. All’interno del locale saltano subito all’occhio i simulatori di guida a tre attuatori che rappresentano una di quelle esperienze che valorizza ancora di più l’immersività offerta dalla realtà virtuale. Prima del 2016 queste postazioni proponevano per la maggiore soluzioni a triplo monitor ma una volta sperimentata la guida sportiva con il visore sarà difficile voler tornare indietro a degli schermi piatti.
Il fiore all’occhiello di Vrums però è dato proprio dai due Threadmill Omnia presenti, questi sono accoppiati a degli HTC vive pro con modulo wireless per offrire quindi la massima libertà di movimento e immersività. Abbiamo potuto provarli con alcune delle esperienze a disposizione (video in apertura di articolo) tra survivor zombie all’Arizona Sunshine a giochi prettamente melee come Karnage Kronicles. L’impatto è sicuramente dirompente nell’utilizzo di questi macchinari, la corsa diventa finalmente fisica e seppur non sostituisca in alcun modo un’esperienza roomscale con visore wireless possiamo dirci soddisfatti.
In definitiva abbiamo passato un piacevole sabato mattina assieme ai ragazzi di VRums ed al loro team. A conti fatti è come un sogno sapere che finalmente è possibile ritrovarsi in un punto dove appassionati ma anche persone alle prime armi possano usufruire della realtà virtuale. Vrums lo riteniamo indicato quindi tanto a chi non ha mai indossato un visore quanto a chi è già un esperto ma vuole provare l’ebrezza di guidare un F1 ad Assetto Corsa con tanto di postazione dedicata o andare all’avventura in sella a uno dei threadmill disponibili. esperienze che difficilmente sarà possibile replicare in uno scenario casalingo.
Le esperienze spaziano tra tutto il catalogo Vive port sempre più ricco fino alle esclusive Oculus e Oculus Quest di cui Vrums è fornitissimo. Se siete appassionati o anche solo incuriositi dalla realtà virtuale non perdetevi quindi l’occasione di passare a trovarli nel caso doveste trovarvi a visitare la città dalle tre T e ricordate che Vrums vi darà l’occasione di sperimentare esperienze di tutti, per i giovani per gli adulti e per i giovanissimi.
BUONA VR A TUTTI.
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